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Calma calma!

Dario Fo
Language: Italian


Dario Fo


Parole di Dario Fo, musica di Sergio Lodi.
Da Ci ragiono e canto [1966]


cirag


Ci ragiono e canto è uno spettacolo di canti popolari diretto da Dario Fo e messo in scena dal collettivo teatrale Nuova Scena prima nel 1966 e in una seconda edizione nel 1969. Nei primi anni '70 il Collettivo mette in minoranza Dario Fo e Franca Rame che ne escono e fondano La Comune. Lo spettacolo vede quindi una terza edizione con la sostituzione al suo interno degli artisti rimasti in Nuova Scena. Questa terza edizione sarà quella registrata anche per RAITRE.

Il lavoro nasce in seno all’Istituto Ernesto De Martino, grazie alle ricerche di Cesare Bermani e Franco Coggiola. Fu rappresentato per la prima volta il 16 aprile del 1966 al Teatro Carignano di Torino. Lo spettacolo era concepito come raccolta di canti popolari legati al lavoro e tutti i partecipanti erano intesi come "portatori" di culture. Nella seconda edizione si introducono canti nuovi legati alla attualità, in particolare quelli eseguiti da Antonio Infantino ed Enzo Del Re che su suggerimento dello stesso Dario Fo compongono "Povera gente" ed "Avola", la prima sulla nuova emigrazione dal Sud verso il Nord Italia e verso il Nord Europa e la Svizzera, la seconda sulla strage di braccianti avvenuta nel 1968 durante una manifestazione sindacale nel piccolo paese del siracusano. Nella terza edizioni queste canzoni saranno eseguite da Pino Masi, Ciccio Busacca e altri.

Tra gli interpreti Giovanna Marini, [Giovanna Daffini, Caterina Bueno, Rosa Balistreri, Piero Nissim, il Gruppo Padano di Piadena, il Coro del Galletto di Gallura, Maria Teresa Bulciolu, Ivan Della Mea, Enzo Del Re, Ciccio Busacca. Lo spettacolo mirava a rappresentare, attraverso canti popolari di tutte le regioni italiane, la condizione del mondo popolare e proletario in Italia.

A "Ci ragiono e canto n. 3" (1973) parteciparono invece Ciccio Busacca, Piero Sciotto, Chicca De Negri e Policarpo Lanzi - (it:wikipedia)

Vol. 1: Le dodici parole della verità - Sun cuntent de vess al mund - Tibi (Da cannu semmu nati illi campagni) - Nana bobò - Ninna nanna a sette e venti - A lavorar gh'andèm prima matina - Curaggiu, bibinnaduri - S'la tera cultivada - So stato a lavorà a Montesicuro - O Signur di puveritt - El vilano e el faraone - Guarda chi vita chi fa lu zappaturi - Tarè, nun ti ni jenne - Cassisia agghia vintu - Iu partu e su custrittu di partiri - Lu suldate che va a la guerre - Fuoco e mitragliatrici e Valzer dei disertori - Avvidecci la me fata - Ero povero ma disertore - Matri ch'aviti figghi a l'abbatìa - O cancellier che tieni la penna in mano - La mia cella - Da piccola bambina aveo imparato - Figghiu sciatu meu! - Mare maje - Oh veni sonnu di la muntanella - Poca terra

Vol. 2:
Eravamo in quindici – Ascoltate o popolo ignoranteBandiera rossa del partigiano - La tradotta che parte da Novara - Abballati abballati - Ballo tondo – E mi sont chi in filandaQuando sento il primo fischio - A la matin bonora - Per Santa Caterina dei pastai - Da noi c'è tanto fumo - Eppure da un poco di tempoBattan l'otto - Chi vene a laurà – Se otto oreSun cuntent de vess al mundHo visto un re - Mama mia vurìa vurìa - Mamma mamma mi sento un gran male - La bella la va al fosso - E picchia picchia alla porticella - Non è amore – Vieni fuori compagnoAvola - Forza compagni

Vol. 2, atto secondo: Capissi pu nagott –Vieni fuori compagnoAvolaIllu Vietnam nostri compagni - Padrone Olivetti - Ho comprato un frigorifero - Sono sbarcate le navi - Peregrinazioni lagunari - Sagghiata - Dop'ott'oreSignor padrone non si arrabbi (Il merdometro)Povera gente - Audite bona zente - Gloria Laus et honor - Ecco il ridente maggio - Ballo ondo – È fatalità - Aemmu-fatigatu - Al jorn del- Giudici – 600 preti operaiUguaglianza - Cristo sara` dalla parte nostra – Non aspettar San Giorgio

Vol. 3: Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare]Calma calma!Ogni giorno all'alba - E mi me ne su andao – Sagghiata – Saluteremo il signor padroneSignor padrone non si arrabbi (Il merdometro)Povera gente - Audite bona zente - Stabat Mater – Mi s’eri ammo’ giuvina – Figghiu sciatu meo – Gloria laus et honor - Ecco il ridente maggio - Ballo tondo – È fatalità - Aemmu-fatigatu - Al jorn del Giudici – Un servo sotto la croce - Non aspettar San Giorgio

Vol. 3 atto secondo: Un servo sotto la croce - (Tutto m’arrubau lu patruni miu) - (Eccoci giunti a questa abitazione) - (In strambotte rispetto a incastro so il migliori) - (Ora di tutto il mio Saverio so privato) - (Piantiamola di piangerci addosso) - Noi separati e loro tutti uniti - Attento, Colonnello! - (Sì sì la lotta ci vuole ma come) - La mafia, storia di Turiddu Carnevale (inizio) - La mafia, storia di Turiddu Carnevale (fine) - La GAP - Noi separati e loro tutti uniti ripresa - (In una vecchia scuola) - (Basta! Non possiamo continuare con sta danza)

Calma, calma! Avete ragione,
forse abbiamo esagerato con l'egoismo;
ma da oggi siamo entrati in una nuova era:
quella del progresso!
Finora vi abbiamo sfruttati, abbiamo
vissuto della vostra fatica,
ma da oggi anche noi padroni
cominceremo a lavorare.

Non più parassiti ma dirigenti, imprenditori
tutti devono produrre, anche noi;
questa è la nuova svolta che si chiama:
industrializzazione !
Da paese povero che eravamo, anche noi,
grazie all'industria, diventeremo ricchi!
D'ora in poi sfrutteremo la macchina,
non l'uomo.
L'uomo, nel nuovo mondo progredito
dovrà solo governare la macchina,
dovrà farla produrre e le macchine faranno
altre macchine per l'uomo,
per la sua felicità.
Tutti proprietari e non tutti proletari,
tutti proprietari del proprio lavoro!
Vi faremo uscire dalla miseria
delle vostre campagne,
pardon, delle nostre campagne,
vi porteremo con noi in città,
vi daremo un tetto sotto cui lavorare
e ad ognuno una capanna,
meglio un capannone
e vi daremo una casa,
meglio un caseggiato
e vi faremo viaggiare,
conoscere il mondo,
vi faremo andare all'estero:
«Emigrare humanum est».

Contributed by DoNQuijote82 - 2011/11/1 - 00:10




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