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А зима будет большая

Jurij Vizbor / Юрий Визбор
Language: Russian


Jurij Vizbor / Юрий Визбор

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A zima budet bolʹšaja
[1967]

Текст и музика / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Jurij Vizbor

в исполнении / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
1. Jurij Vizbor
альбом / Album : Как Хочется Прожить Еще Сто Лет...

2. Varvara Vizbor [Варва́ра Серге́евна Ви́збор]
альбом / Album : А зима будет большая...

3. Gruppa Guljaj Pole [Группа "Гуляй Поле"]



Gelo umano e guerra del gelo

Dietro la rassegna delle stagioni con le connotazioni climatiche, la canzone sottintende vicende della condizione umana. A sovrastare è l’inverno descritto con immagini semplici e suggestive compenetrate da una melodia altrettanto coinvolgente. La forza espressiva era scontata: chi propose la canzone quasi mezzo secolo fa in piena era sovietica fu Jurij Vizbor, noto cantautore moscovita, poeta e attore.
Di madre ucraina, conobbe con i genitori i rigori della Siberia a causa delle purghe staliniane che colpirono suo padre. Furono le vicissitudini, i tanti mestieri e i numerosi spostamenti che ispirarono i temi delle sue canzoni centrati per lo più sulla vita “ordinaria”.
Un particolare merita di essere menzionato: Varvara Vizbor, la brava (e graziosa) interprete moscovita trentaseienne che ha rinnovato la popolarità della canzone negli anni recenti, è la nipote del cantautore Jurij.

Il 5 settembre scorso Gazprom, la multinazionale russa attiva nel comparto del gas, ha lanciato in rete un videoclip di propaganda in cui promette un inverno assai duro e lungo ai paesi europei. Lucia Annunziata l’ha definito “lo spot di Putin”, prendendone le distanze ma aggiungendo, con misurata aria di sorpresa, che la musica è bella.
Alla Rai e nelle redazioni dei quotidiani non hanno avuto il tempo di approfondire e, verosimilmente, neanche la voglia. Sarà perché la cortina, una volta di ferro e geografica, adesso è anche mediatica e cerebrale: esige che tutto ciò che in un modo o nell’altro ha a che fare con l’aggressore, con il nemico, deve essere ignorato, isolato o distrutto. Il temerario che sorvolasse sull’anatema dovrebbe rassegnarsi a essere omaggiato da uno dei tre marchi: filoputiniano, antioccidentale, utile idiota. In ogni caso gli toccherebbe fruire gratis di un cordone sanitario perché ne va della “sicurezza”, della sopravvivenza del mondo libero e democratico. Non sono previste neppure le attenuanti generiche, ossia: ”Chi non è con noi è contro di noi“(facile prevedere per la massima un revival a grande richiesta, a breve).

Se l’arte non fosse coinvolta anch’essa nell’arruolamento non volontario, forse si sarebbero accorti che la canzone è davvero apprezzabile. Si tratta infatti della canzone descritta prima, per la precisione priva della seconda strofa. Leggiamo su una testata: “I rubinetti del gas si chiudono, accompagnati da una musica epica. L'ultimo capolavoro della propaganda russa”.
Ci sembra che la musica in sé di epico abbia ben poco. Nel clip la massa di aria fredda che aleggia sulle capitali occidentali, i fornelli che si spengono, le pale eoliche ferme non è che facciano venire la pelle d’oca al primo impatto, necessitano di un momento di riflessione. Lo storytelling non ci sembra francamente ben riuscito, forse perché difettano alcuni ingredienti che il digital marketing raccomanda di utilizzare per bucare lo schermo. A nostro avviso gli elementi narrativi non sono tali da creare un’esperienza emozionale immediata, e zoppicano nella focalizzazione dell’obiettivo finale. Insomma, se non fosse per la musica, potrebbe passare inosservato. Ad ogni buon conto ecco il link:

Spot di Gazprom

Comunque lo si valuti, si tratta di un caso emblematico, una scaramuccia dell’information warfare , a sua volta parte della Hybrid Warfare. Una trattazione sintetica di quella che è ormai la guerra si può trovare in questo documento, che illustra i fondamenti della Scuola americana. L’altra scuola, quella russa, si rifa alla dottrina Gerasimov che parla invece di Guerra non-lineare / нелинейная война [nelinejnaja vojna]. Non si tratta solo di terminologie ma di impostazioni diverse. Sembra che dopo la successiva rielaborazione da parte degli strateghi russi Cekinov e Bogdanov le due impostazioni convergano. Di più al momento non sapremmo dire.
Sino a pochi mesi fa pensavamo che questa fosse roba esclusiva degli apparati strategico-militari, degli Stranamore. Ormai ci hanno tirato tutti dentro e questo è il dato più terribile, ancora più forse della evoluzione degli armamenti.

Quanto alla nomenklatura russa, se avesse confidato di veicolare messaggi intimidatori attraverso youtube avrebbe fatto piuttosto male i conti. Il video non ha trovato larga diffusione. A est presumono ancora di potere competere con il know-how acquisito dall’occidente nell’infosfera, in particolare nelle elaborazioni e nelle tecniche di persuasione di massa.

McLuhan prima, De Kerckhove , Levy (Pierre, non il muscolare Bernard) e gli studiosi di comunicazioni di massa hanno assicurato ai paesi euroatlantici un vantaggio competitivo difficilmente colmabile. Influencers , Opinion makers e persuasori più o meno occulti proliferano nelle società cosiddette aperte ma nei paesi a struttura centralizzata trovano con difficoltà l’humus adatto al loro sviluppo globalizzato. Probabilmente il settore dell’infosfera in cui a Est continuano a mantenere un presidio sono la дезинформация [dezinformacija], disinformazione e le pseudo-ops / Псевдооперация [Psevdooperacija]. Invece quando si tratta di regie di operazioni False Flags la parità tra avversari è assoluta.
Insomma, lasciando da parte gli sviluppi net-centrici, i big data e i metaversi, si tratta, detto in termini grossolani conversando al bar sotto casa, di un colossale scontro tra pataccari e patacche rispetto alle quali l’affaire Mitrokhin appare come una lezioncina per educande.
L’ultima specialità culinaria con polpette avvelenate è entrata nella fase finale di cottura da due giorni. Facile indovinare uno spostamento consistente di voti a beneficio della democrazia, spesso ridotta ad elastomero buono per tutti gli usi.

Per quanto ci riguarda, continueremo ad apprezzare l’arte, i suoi messaggi, la sua capacità di narrare la vita a prescindere dai tentativi obliqui delle classi dominanti di mettere le mani anche sulla cultura, quale che sia il loro logo e la collocazione. Gli strateghi della morte che in nome della Ragion di Stato e per conto della “difesa” e della “sicurezza” vogliono scrivere e far leggere la Storia a senso unico, contrapponendo e discriminando le popolazioni, arrogandosi il diritto di decidere chi, dove, come e quanto un essere umano può vivere, per noi possono (e dovrebbero) andare a catafottersi tutti, a qualunque longitudine.
[Riccardo Gullotta]
А зима будет большая [1]
Вот, гляди-ка, за рекой
Осень тихо умирает,
Машет желтою рукой.

Плачут мокрые осины,
Плачет дедушка Aрбат,
Плачет синяя Россия,
Превратившись в листопад.

И, сугробы сокрушая,
Солнце брызнет по весне,
А зима будет большая -
Только сумерки да снег.
[1] Transcription / Trascrizione

A zima budet bolʹšaja,
Vot, gljadi-ka, za rekoj
Oseny tixo umirajet,
Mašet želtoju rukoj.

Plačut mokryje osiny,
Plačet deduška Arbat,
Plačet sinjaja Rossija,
Prevrativšisʹ v listopad.

I, sugroby sokrušaja,
Solnce br’jznet po vesne,
A zima budet bolʹšaja -
Tolʹko sumerki da sneg.

Contributed by Riccardo Gullotta - 2022/9/15 - 10:16




Language: English

English translation / английский перевод / Traduzione inglese / Traduction anglaise / Englanninkielinen käännös:
Schnurrbrat
WINTER WILL BE EVEN BIGGER

Winter will be even bigger,
Look towards the other bank:
Fall dies quietly by the river,
Waving with her yellow hand.

Crying aspens stand all dripping,
Grandpa Arbat cries and grieves.
Azure Russia is weeping,
Turning into falling leaves.

Bursting through the snow with vigor
Sun will bring the signs of spring.
Winter will be even bigger,
Snow and twilights it will bring.

Contributed by Riccardo Gullotta - 2022/9/15 - 10:24




Language: Italian

Traduzione italiana / Итальянский перевод / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Gullotta
E L'INVERNO SARÀ GRANDE

E l'inverno sarà grande,
Ecco, guarda l’altra riva del fiume
L'autunno muore poco a poco,
agitando la sua mano ingiallita.

I pioppi umidi di lacrime,
Nonno Arbat [1] piange,
Piange la Russia blu,
tutta un cadere di foglie.

E irrompendo tra i cumuli di neve,
Il sole spargerà gocce di primavera...
E l'inverno sarà grande
Soltanto crepuscolo e neve
[1] Famosa strada nel centro storico di Mosca

Contributed by Riccardo Gullotta - 2022/9/15 - 10:59




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