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Lettera 2020

Anonimo Toscano del XXI secolo
Language: Italian




In giardino il ciliegio è fiorito
agli scoppi del nuovo sole,
il quartiere si è presto riempito
di tricolori e di famigliole
costrette a convivenza forzata,
si senton berci, volano i piatti,
la TV sempre accesa e appicciata
in quest'attuale non-vita da matti

Come vedi tutto è normale
in questi tempi di quarantena,
rinchiusi in casa con la virale
fifa di non rialzare la schiena,
con la retorica spinta all'eccesso,
chi non la vuole pur se la piglia,
in fila anche per andare al cesso
e le stronzate sulla famiglia.

Son deserte tutte le strade
tranne per autocertificazione,
s'infettan la figlia con la madre
e quelli pensano alla “nazione”,
medici crepano di qua e di là,
per non parlare degli operai
evviva i tagli alla sanità,
il mal voluto non basta mai.

Come vedi tutto è consueto,
il capitale ci porta la morte
pero tu balli e tu canti lieto
sul tuo terrazzo chiuse le porte.
Spippoli fisso sul telefonino
Come del resto facevi prima,
ammazzi la moglie e il bambino
esattamente come prima.

Ascolti i saggi pontificare,
servi dei servi del virusmercato
senza peraltro stare a pensare
come ti ci sei ritrovato.
E gli ottimisti, e i catastrofisti,
tutto il bla bla dei social media,
nel frattempo dei poveri cristi
senza una casa crepan d'inedia.

Eccoti il “prima gli italiani”,
ecco la morte, ecco il dolore,
è l'impotenza di poveri nani
rincoglioniti dal televisore.
I cuochi danno le ricette,
odi tuo nonno che fa scorregge,
stendi il bucato con le mollette,
non c'è immunità dal gregge.

Ma questa vita chi ce la rende?
Giuseppe Conte o Christine Lagarde?
O la bandiera che buffa pende
dalle terrazze toscane o lombarde?
Chi ce la rende a noi diventati
numeri nel marketing eterno,
target da essere sterminati,
cantanti allegri in quest'inferno?

Come vedi tutto è usuale,
dicon che tutto andrà bene,
ma non andrà né bene e né male
nel tempo che comunque viene.
Andrà che forse un giorno usciremo
con l'illusione d'essere cambiati
e dopo un'ora ricominceremo
ad esser ligi ed integrati.

Coda
Da cantarsi senza accompagnamento strumentale


Tu che volevi galere e prigione
e la “certezza della pena”
stàttene in casa in punizione,
così lo impari cos'è una catena.
Tu che volevi la pena di morte,
impiccagione, fucilazione,
ora come apriresti le porte,
ora lo piglieresti un barcone.

E tu razzista del bar accanto,
fascista da pasta e cappuccino,
ora lo vedi come e quanto
sei un ridicolo cretino.
Tu che volevi ributtare a mare
il poveraccio e l'immigrato,
dalla vicina lombarda, pare,
sei stato subito contagiato.



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