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Dallo zolfo al carbone

Giacomo Lariccia
Language: Italian


Giacomo Lariccia


La miseria aveva il colore
dei campi dove andavo a rubare
il sapore e il gusto della fame
che manca lavoro, non c'è che fare
l'arroganza di quei gabellotti
che per mandarmi sotto terra
per il lavoro di un giorno in miniera
mi chiedevano mia sorella.

Lasciammo il sole chiuso dentro casa
e partimmo dentro un treno di notte
le madri in stazione piangevano a dirotto
e sventolavano fazzoletti
ci chiedevamo seduti in quel treno
se le avremmo riviste, se saremmo tornati
ci chiedevamo com'era il mondo perché
da lì non eravamo mai usciti

Voglio fuggire, non siamo carusi
lascio la terra di questi soprusi
voglio fuggire da questo padrone
sono passato dallo zolfo al carbone

Sotto terra il mondo sembra lo stesso
si muore di caldo ovunque tu sia
le sfumature di polvere in aria
disegnano mostri e poi scappano via
i colori del fumo sui volti
degli uomini insegnano la geografia
e dal colore delle facce sfinite
che ti ricordi di che paese tu sia

Ancora oggi si scava la terra
per cercare diamanti e carbone
e 20.000 morti in un anno in Cina
a casa nostra non fanno rumore
nulla è cambiato sotto questo cielo
nelle miniere c'è sempre chi scava
e quegli uomini sono miei fratelli
il volto coperto dalla polvere nera

Nulla è cambiato sotto questo cielo
e a cantarlo sembra una pazzia
per accontentare la belva di un mondo
affamato di soldi ed energia

Ma sotto terra siamo tutti fratelli
cinesi italiani, polacchi spagnoli
tutti a spalare per lo stesso padrone
e noi fuggiti dallo zolfo al carbone



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