Lingua   

Ponte Salario

Flavio Giurato
Lingua: Italiano


Flavio Giurato


Curzi Luciano
Fornari Sandro
Guidi Antonio
Guidi Francesco
Seboni Vittorio

Adesso che lo guardo
E che ci giro intorno
è su questo ponte
Che hanno steso Ugo Forno

Resistenza a Roma
Per l’ultimo giorno
è per questo ponte
Che è morto Ugo Forno

Coi calzoni corti
E già capo militare
Tutti quanti al fiume
C’è il ponte da salvare

Coi calzoni corti
Col piglio militare
Tutti via con me
Lo stanno per minare

Chili di tritolo
Le funi e il legamento
Stava per saltare il ponte di cemento

Cemento e ferro fuso
Ci passa anche il treno
Quando faccio il merlo si spara davvero

L’esercito straniero
E la città occupata
Prima era via Tasso
Adesso è ritirata

L’esercito occupante
E Roma liberata
Li hanno visti in fuga
Sulla via Salaria

Dalla Prenestina
In arrivo gli alleati
Trasmettono è vitale
Che il ponte resti in piedi

L’esercito che scappa
Brucia i ponti alle sue spalle
Così ci pensa il fiume
A dividere la valle

La valle dell’Aniene
Che arriva a Montesacro
Quando faccio il merlo
Apriremo il fuoco

Il maschio che fa il merlo
E una grandine di spari
Si abbatte sulla tecnica
Dei sabotatori

Gli inneschi che ora pendono
E restano inesplosi
I guastatori scappano
E il ponte resta in piedi

Il ponte sull’Aniene
Che porta a Montesacro
Dove rastrellavano
Adesso c’è il mercato

La valle dell’Aniene
E Montesacro armato
Prima deportavano
Adesso sotto il fuoco

Il fuoco dei ragazzi
Acceso sullo sbando
Il fumo sulle fratte
Diventerà un bersaglio

Il fuoco dei ragazzi
Che insiste sullo sbando
Quel fumo dalle fratte
Diventerà un bersaglio

Senti Ugo andiamo
Che arrivano i rinforzi
Le moto con tre ruote
Arrivano i canacci

Ascolta Ugo andiamo
Che arrivano i rinforzi
Le moto con tre ruote
Scendono i canacci

A Ponte Salario
Ponte Salario
La vita è bella è un colpo di mortaio
A Ponte Salario
Ponte Salario
L’ultimo sparo è un colpo di mortaio

E lo aspettano a casa lo aspettano
A casa per pranzo lo aspettano
E lo aspettano a casa lo aspettano
Famiglia per pranzo lo aspettano

Si è fatta ora di pranzo e c’è la spesa
Perché Ughetto oggi non mi aiuta
Si è fatta ora di pranzo e c’è l’attesa
Perché Ughetto non è ancora ritornato a casa
Passata ora di pranzo è sempre attesa
Perché Ugo non è ancora a casa

E lo chiamano il padre lo chiamano con le mani intorno alla bocca
E lo chiamano il padre lo chiamano con il fischio che vuol dire ritorna
E lo chiamano la madre lo chiamano con le mani che premono il petto
E lo chiamano la madre lo chiamano con le mani dalla fronte ai capelli

Ugo! Ugo!

La vita è bella è un colpo di mortaio

Si è fatta ora di sera nel cortile della scuola
Lo hanno ricomposto nella sua bandiera
Si è fatta ora di sera nel cortile della scuola
Ugo Forno viene avvolto nella nostra bandiera

E lo piangono il padre lo piangono con le mani a tenersi la testa
E lo piangono la madre lo piangono con le mani che premono il petto
E lo piangono la madre lo piangono con la mano dalla fronte ai capelli

Ugo!

E lo piangono a via Nemorense con tutta la scuola presente
E lo piangono a via Nemorense con tutta la scuola presente

Non così distante
Da dove viaggiamo sicuri
Su Italo e le Frecce

Dedico questa canzone e sono sincero
A tutti quelli in coatta trasferta verso un più stabile ristoro
E che stanotte dormono sotto Ponte Salario

"mano mano che arivavano ci liberavano
Quartiere per quartiere che arivavano lo liberavano
E quartiere per quartiere sonavano le campane
Si sentivano le campane su Roma
Erano tempi che noi si fermava un treno
E mangiava tutta Pietralata"



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