Noi siam poveri romagnoli
ma siam tutti d'un sentimento
moriremo di fame e stento
ma vogliam l'emancipazion
O borghesi prepotenti
É finita, è finita la cuccagna
I plebei della Romagna
Sono stanchi, sono stanchi di soffrir
Sono stanchi di soffrire
e ben presto lo mostreranno
quando l'armi impugneranno
e giustizia si faran
O borghesi prepotenti
É finita, è finita la cuccagna
I plebei della Romagna
Sono stanchi, sono stanchi di soffrir
Avanti, avanti o giovanotti
la bandiera rossa è spiegata
e quando l'ora sia suonata
combattiamo come un sol uom
O borghesi prepotenti
É finita, è finita la cuccagna
I plebei della Romagna
Sono stanchi, sono stanchi di soffrir
ma siam tutti d'un sentimento
moriremo di fame e stento
ma vogliam l'emancipazion
O borghesi prepotenti
É finita, è finita la cuccagna
I plebei della Romagna
Sono stanchi, sono stanchi di soffrir
Sono stanchi di soffrire
e ben presto lo mostreranno
quando l'armi impugneranno
e giustizia si faran
O borghesi prepotenti
É finita, è finita la cuccagna
I plebei della Romagna
Sono stanchi, sono stanchi di soffrir
Avanti, avanti o giovanotti
la bandiera rossa è spiegata
e quando l'ora sia suonata
combattiamo come un sol uom
O borghesi prepotenti
É finita, è finita la cuccagna
I plebei della Romagna
Sono stanchi, sono stanchi di soffrir
envoyé par Bernart Bartleby - 16/6/2015 - 11:28
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Canzone di autore anonimo, intonata da operai italiani partecipanti nel 1877 a Saint-Imier al congresso della “Fédération jurassienne”, la sezione svizzera dell’Internazionale anarchica e antiautoritaria, ispirata alle idee libertarie di Bakunin.
Testo del ritornello trovato nell’articolo “La chanson anarchiste dans la France de la belle époque”, a cura Gaetano Manfredonia, pubblicato nella Revue Française d'Histoire des Idées Politiques, 2007/2 (n°26).
Riscontrata per intero su Il Deposito, come tratta dal volume “Canti socialisti e comunisti”, a cura di Leoncarlo Settimelli e Laura Falavolti, 1976.