Lingua   

Salmo alla casa e agli emigranti

Rocco Scotellaro
Lingua: Italiano




Inchinati alla terra, alla piccola porta mangiata della casa,
noi siamo i figli e la porta è carica di altri sudori,
e la terra, la nostra porzione, puzza e odora.
Mi uccidono, mi arrestano, morirò di fame, affogato
perché vento e polvere, sotto il filo della porta, ardono la gola;
nessuna altra donna mi amerà, scoppierà la guerra,
cadrà la casa, morirà mamma e perderò gli amici.
Il paese mio si va spopolando, imbarcano senza canzoni
con i nuovi corredi di camicie e mutande i miei paesani.
Che vanno a pigliare l'anello? Come nel giuoco,
sui muli bardati di coperte, e con le aste di ferro uncinato,
al filo teso sulla rotabile, nel giorno di San Pancrazio? (*)
Ve ne andate anche voi, padri della terra, e lasciate
il filo della porta più nero del nero fumo.
Quale spiraglio ai figli che avete fatto
quando la sera si ritireranno?
Nota

(*) Il gioco dell’anello durante la festa di San Pancrazio (“chi strappa, in piedi sul mulo, l’anello con una lunga asta, ha in premio un anello d’oro”) sta ad “indicare la sproporzione tra il pericolo di cadere e il premio”, la stessa sproporzione insita nell’atto di emigrare, lasciando tutto per un destino oscuro ed ignoto...




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