Lingua   

Profughi

Marco Chiavistrelli
Lingua: Italiano


Marco Chiavistrelli


Dai monti caldi discendon leggeri
come foglie impaurite che al mattino chiaman giĆ  la sera

Son le uniche vittime di guerre infinite
che stolti reclamano signori di borse e partiti

O Dio delle passate genti proteggi i miei profughi,
che stiano furtivi ed attenti.

Sorvolano i guadi con i piedi stanchi,
come alberi stanchi che cadono al suolo ormai vinti.

Si acquietano un poco ad invocare il cielo,
col sole che uccide, col sole che addormenta il pensiero.

O Dio delle passate genti, proteggi i miei profughi
dal sole, dal freddo e dai venti.

Infine si fermano come statue impietrite,
dalle ossa doloranti, dalle umili cadenti vite.

Son file nere di formiche umane,
su piste battute, su piste di vento e di fame.

O Dio delle passate genti proteggi i miei profughi,
che stiano furtivi ed attenti.

Di pietra e di roccia esauriti i misteri,
conoscono infine la polvere esausta dei campi.

Son campi infiniti di infinita gente,
son campi deserti battuti dal freddo e dai tempi

O Dio delle infinite genti
proteggi i miei profughi dal sole dal freddo e dai venti



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