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Stalag 339

Annalisa Pompeo
Language: Italian


Annalisa Pompeo


Nascosti in rifugi di tufo e cemento
Sprofondava il cielo su Canal Grande
Il tramonto dipinto col sangue e la pioggia era rossa
A San Sabba tutto era pronto: nuova destinazione d'uso

La Risiera che dava lavoro divenne un campo di morte
Sentivamo gli spari squarciare il silenzio la notte
Autunno del '43 e la bora soffiava
"Gestapo, aprite la porta, dobbiamo entrare"
Vennero per arrestarci, ma scappammo via in tempo
"Trieste, questo non sarà un addio", ci dicevamo
mentre eravamo in fuga verso il confine, forse salvezza

La città aveva il volto ferito da proiettili e fuoco,
ma nel mare splendeva ancora una luce d'argento
E la memoria attraversa il fiume della storia
che ha scritto con il sangue ogni nome, ogni istante
Brucia dentro al cuore e fa rumore, fa rumore

Tante miglia e Zurigo sembrava ancora così lontana
per sfuggire l'inferno di un treno che non fa ritorno
Figli della terra promessa tra il mare e il deserto
dispersi nel mondo vaghiamo insieme al vento

Il marchio, la stirpe, la razza: follia dell'uomo
Ora resta il ricordo violento che fa esplodere il cuore
Quando il silenzio addormenta il rumore
c'è solo un abisso che annega tutte le parole

E la memoria attraversa il fiume della storia
che ha scritto con il sangue ogni nome, ogni istante
Brucia dentro al cuore e fa rumore, fa rumore

E la memoria corre sopra il fiume della storia
che ha inciso con il sangue ogni nome, ogni istante
Per ogni uomo che non trova più se stesso,
per tutti i dimenticati, dal silenzio mai salvati



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