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Storia di un cane

Ivan Della Mea
Lingua: Italiano


Ivan Della Mea


Io l'ho visto a mezzogiorno
lì per terra con un mondo
silenzioso tutt'intorno
e negli occhi un vuoto fondo

Era biondo come il pane
come il legno della croce
e dormiva il grande sonno
di cui non si sa la voce

Io riscopro anche i tuoi anni
mal pagati alla catena
dei tuoi quotidiani affanni
nelle unghie c'è la pena

Schiavo già d'eterna Roma
riscattato a liberto
l'hanno sciolto dalla soma
e alla fame ti hanno aperto

Ti sei scelta questa via
le sue case i suoi giardini
la pietà in periferia
ha la voce dei bambini

E qui tiri la tua vita
tutta a naso conosciuta
tra le zampe riscoperta
ogni giorno risaputa

Qui nessuno ti chiamava
ma bastava una carezza
che l'amore si affermava
in guaiti di certezza

Così come vecchia pianta
con le foglie ancora sane
c'è la tua presenza santa
se può esser santo un cane

Ti han sparato nella testa
qui nel campo dei bambini
era sabato, era festa
anche in via Montemartini

Ti han sparato per la gioia
di endovena all'eroina
che assomiglia assai alla noia
di un bel sabato mattina

Ora accanto a te per terra
c'è chi ha messo un po' di pane
forse a un cane morto in guerra
prima o poi riviene fame

Ora accanto a te per terra
c'è chi ha messo anche un fiore
forse a un cane morto in guerra
fa piacere un po' d'amore

Ora accanto a te per terra
c'è chi ha messo il tuo collare
forse a un cane morto in guerra
la memoria può bastare.



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