Lingua   

Canzone delle reti invisibili

Riccardo Venturi
Lingua: Italiano




Chissà per quali fili assieme siete,
chissà per quali trame malsicure.
E trame e fili formano una rete
Di facce già scordate e storie dure.

La rete che trapassa gli anni scuri
e arriva fino ad oggi o all’altro ieri.
La rete che si smaglia contro i muri
Di quel silenzio sporco dei misteri.

La rete di Valerio, fu aspettato
in casa dalle ombre folli e nere.
La rete di Luigi assassinato
da fiamme tricolori del potere.

La rete di Rodolfo là per terra
sorretto nel suo sangue da una mano.
La rete di Francesco nella guerra
d’un portico di marzo già lontano.

Chissà per quali fili assieme siete,
chissà per quali trame malsicure.
E trame e fili formano una rete
Di facce già scordate e storie dure.

La rete d’una strada nella nebbia,
nel buio d’una sera di Milano,
fascista morte arriva, miete, trebbia
con quel suo fumo immondo e grossolano.

La rete di Walter, Paolo e Luca,
che avevano il medesimo cognome
e i colpi addosso. Tempie. Collo. Nuca.
Le falci nere anch’esse han solo un nome.

La rete di Giorgiana, un altro maggio
di morte presso al ponte Garibaldi.
La rete di Giuseppe nell’oltraggio
di quel “malore attivo” dei ribaldi.

Chissà per quali fili assieme siete,
chissà per quali trame malsicure.
E trame e fili formano una rete
Di facce già scordate e storie dure.

La rete dell’Adelchi, Adelchi Argada
ucciso per difendere il fratello.
La rete di un anarchico per strada
schiacciato da uno stato al manganello.

La rete cinque volte lacerata
d’uno strano incidente a Ferentino.
E Muki che morì alla spicciolata
per giorni e giorni assieme al suo bambino.

La rete di Giuseppe sul binario
la rete di Giannino massacrato.
La rete delle piazze e dell’orario
d’un treno che partì e non è arrivato.

Chissà per quali fili assieme siete,
chissà per quali trame malsicure.
E trame e fili formano una rete
Di facce già scordate e storie dure.

La rete delle voci e delle mani
spezzate nel passato e nel presente.
È come ci chiedessero un domani,
e di strapparle al vuoto, al buio, al niente.

La rete d’invisibili assassini
che pure son visibili ogni giorno.
Ché li han protetti bene, gli aguzzini
e ce li abbiamo sempre tutti attorno.

E allora non ci resta che sparare
proiettili di nomi e di memoria.
È un’arma ogni ricordo, è fabbricare
le barricate alte della storia.

[Voce recitante]

Federico Aldrovandi
Ilaria Alpi
Giovanni Ardizzone
Sergio Adelchi Argada
Giovanni Aricò
Anneliese "Muki" Borth
Rodolfo Boschi
Alberto Brasili
Auro Bruni
Piero Bruno
Antonio Campanella
Angelo Casile
Ion Cazacu
Soriano Ceccanti
Domenico Centola
Fabrizio Ceruso
Domenico Congedo
Gennaro Costantino
Davide “Dax” Cesare
Giancarlo Del Padrone
Mario De Rosa
Luigi Di Rosa
Roberto Franceschi
Vittorio Giua
Carlo Giuliani
Miran Hrovatin
Lorenzo “Iaio” Iannucci
Giuseppe Impastato
Carmelo Jaconis
Bruno Labate
Luigi Lo Celso
Francesco Lorusso
Mariano Lupo
Giuseppe Malacaria
Mario Marotta
Giorgiana Masi
Luigi Mastrogiacomo
Tonino Miccichè
Claudio Miccoli
Zunno Minotti
Cesare Pardini
Benedetto Petrone
Giuseppe “Pino” Pinelli
Ciro Principessa
Placido Rizzotto
Luca Rossi
Paolo Rossi
Walter Rossi
Saverio Saltarelli
Mario Salvi
Roberto Scialabba
Franco Scordo
Franco Serantini
Giuseppe Tavecchio
Fausto Tinelli
Claudio Varalli
Valerio Verbano
Giannino Zibecchi
Ivo Zini.



Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org