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La merda

Anton Virgilio Savona
Language: Italian


Anton Virgilio Savona

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Anton Virgilio Savona - La merda
(adriana)

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(Anton Virgilio Savona)
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(Andrea Buffa)


[1973]
Testo e musica di Anton Virgilio Savona
tratta da una poesia di Hans Magnus Enzensberger

Nel 1973, dopo i suoi primi due album di delicatissime canzoni al fosforo e allo zolfo che aveva fatto cantare ad altri ("Pianeta pericoloso" a Corrado Pani e Odis Lévy, "Sexus et politica" a Giorgio Gaber), Anton Virgilio Savona rismette i panni dell'intrattenitore del Quartetto Cetra e scrive un altro disco, "È lunga la strada", stavolta interpretandolo in proprio coi "Dischi dello Zodiaco" (numero di matricola: VPA 8163). È lo stesso album in cui è contenuto il famoso "Testamento del parroco Meslier", il prete francese ateo del '700 che si scagliò contro la chiesa cattolica (cui apparteneva!) con parole al vetriolo -La canzone è stata recentemente riproposta da Alessio Lega proprio in uno spettacolo di omaggio a Anton Virgilio Savona. Noi ne riprendiamo questa stupenda "Merda" grazie a Adriana, sempre lei, che ha scovato l'mp3 sul suo Emule sovversivo; il testo, ovviamente introvabile, è stato trascritto all'ascolto. [RV]


Lei così tenera e pulita,
La base della nostra vita.
Lei che solleva dalle pene,
Lei che ci vuole tanto bene.
E tra ogni cosa, in fondo in fondo,
La più pacifica del mondo.
E tra ogni cosa, in fondo in fondo,
La più pacifica del mondo.

Il nome suo lo appiccichiamo
Al grande capo americano,
E a tutti i grandi mascalzoni
Che costruiscono cannoni.
Ma non è giusto, francamente,
Trattarla tanto indegnamente,
Ma non è giusto, francamente,
Trattarla tanto indegnamente.

Povera merda disgraziata,
Sempre svilita e disprezzata
Quando schifati ne parliamo
E il nome suo vituperiamo.
Mentre sappiamo che è innocente
E non ha colpa mai di niente,
Mentre sappiamo che è innocente
E non ha colpa mai di niente.

Non la si deve maltrattare,
Non la si deve confrontare
Con quegli squallidi drappelli
Che usano elmetti e manganelli.
E non si faccia mai la svista,
Di dire che è capitalista,
E non si faccia mai la svista
Di dire che è capitalista.

Sempre pazienti la aspettiamo
Ed ogni giorno la creiamo,
Mite, umilissima, garbata,
Utile, onesta e riservata.
Non la dovremmo tirar fuori
Per definir gli sfruttatori,
Non la dovremmo tirar fuori
Per definir gli sfruttatori.

Se per un po’ rifletterete
Onestamente converrete
Che perde presto consistenza
E ha una brevissima esistenza.
Mentre chi “merda” vien chiamato
Muore soltanto se ammazzato,
Mentre chi “merda” vien chiamato
Muore soltanto se ammazzato.

Contributed by Adriana e Riccardo - 2006/5/1 - 11:42




Language: French

Versione francese di Daniel(e) Bellucci
Version française de Daniel(e) Bellucci
LA MERDE

Elle si tendre et propre
la base de notre vie
Elle qui soulage nos peines,
Elle qui nous aime tant.
Elle est parmi toutes choses, au tréfonds,
la chose la plus pacifique au monde.

On colle son nom
au grand chef américain
et à tous ces grands salauds
qui construisent des canons.
Mais ce n'est pas juste, franchement,
de la traiter si indignement.
Mais ce n'est pas juste, franchement,
de la traiter si indignement.

Pauvre merde malheureuse,
toujours dépréciée et méprisée
lorsque dégoûtés nous en parlons
nous insultons son nom.
Alors que nous savons qu'elle est innocente
et que ce n'est jamais de sa faute,
Alors que nous savons qu'elle est innocente
et que ce n'est jamais de sa faute.

On ne doit pas la maltraiter,
on ne doit pas la comparer
à ces sordides groupuscules
qui portent casques et matraques.
Et qu'on ne commette jamais la bévue
de dire qu'elle est capitaliste,
Et qu'on ne commette jamais la bévue
de dire qu'elle est capitaliste.

Toujours patients nous l'attendons
et chaque jour nous la créons,
douce, très humble, aimable,
utile, honnête et réservée.
On ne devrait pas la faire sortir
pour définir ses exploiteurs,
On ne devrait pas la faire sortir
pour définir ses exploiteurs.

Si vous réfléchissez un peu
honnêtement vous conviendrez
qu'elle a tôt fait de perdre consistance
et qu'elle a une brève existence.
Alors que celui qu'on appelle "merde"
meurt seulement si on le tue,
Alors que celui qu'on appelle "merde"
meurt seulement si on le tue.

Contributed by Daniel(e) Bellucci - Nizza 16 ottobre 2007 - la canzone è stata composta quando sono nato - Facciamoci un bel bagno di merda... da quella nascono i fiori ... - 2007/10/16 - 22:02




Language: German

La poesia di Hans Magnus Enzensberger da cui è tratta la canzone

DIE SCHEISSE

Immerzu höre ich von ihr reden
als wäre sie an allem schuld.
Seht nur, wie sanft und bescheiden
sie unter uns Platz nimmt!
Warum besudeln wir denn
ihren guten Namen
und leihen ihn
dem Präsidenten der USA,
den Bullen, dem Krieg
und dem Kapitalismus?

Wie vergänglich sie ist,
und das was wir nach ihr nennen
wie dauerhaft!
Sie, die Nachgiebige,
führen wir auf der Zunge
und meinen die Ausbeuter.
Sie, die wir ausgedrückt haben,
soll nun auch noch ausdrücken
unsere Wut?

Hat sie uns nicht erleichtert?
Von weicher Beschaffenheit
und eigentümlich gewaltlos
ist sie von allen Werken des Menschen
vermutlich das friedlichste.
Was hat sie uns nur getan?

2009/8/29 - 01:31




Language: Italian

Versione italiana letterale della poesia di Hans Magnus Enzensberger
da Ditelo sui tetti
LA MERDA

Sempre ne sento parlare
come se avesse colpa di tutto.
Ma guardate come mite e modesta
ella si asside tra noi!
Perché insozziamo
il suo buon nome
e lo appiccichiamo
al presidente USA,
alla polizia, alla guerra,
e al capitalismo?

Com'è peritura,
e com'è duraturo
ciò che chiamiamo col suo nome!
Lei, l'arrendevole,
ci viene sulla punta della lingua
per designare gli sfruttatori.
Lei che abbiamo espressa
dovrebbe ora esprimere
anche il nostro furore?

Non ci ha forse recato sollievo?
Di morbida consistenza
e particolarmente non violenta
fra tutte le opere umane
ella è forse la più pacifica.
Ma che male ci ha fatto?

2009/8/29 - 01:34


Una vignetta di Mr. Fish pubblicata su Harper's e riportata da Internazionale n. 803 del luglio 2009:



"... e in principio Dio creò la merda..."

Alessandro - 2009/7/15 - 07:50



Un brano da "Il sogno di volare" di Carlo Lucarelli (ispirato alla canzone di Andrea Buffa) che cita il nostro sito:

- Comunque abbiamo isolato qualche parola, se, rifletterete, onestamente, consistenza, ammazzato e così abbiamo trovato la canzone. Si chiama La merda.
- Come si chiama?
- La merdai. Di Anton Virgilio Savona. Ce l'avete internet qui, no?

Il tecnico aveva già aperto la schermata del browser. Digitò la merda e anton vigrilio savona, per la fretta, Google lo corresse in virgilio e gli dette 64900 risultati in 0,49 secondi. Il primo era Canzoni contro la guerra - la merda.
- No, direttamente su YouTube, per favore.

[...]

- Ma non è quello del Quartetto Cetra? - chiese Carlisi. - Quelli della Vecchia fattoria.... sono io l'unico vecchione che se li ricorda?

[...]

- E' lui. Ma non ha fatto solo quello. Era anche un cantautore molto impegnato, e molto arrabiato. Scriveva anche per Giorgio Gaber. Ha preso una poesia di Enzensberger e ci ha fatto una canzone.

2013/8/8 - 21:20


Ha ragione... Bisognerebbe ri-scrivere la parolaccia, l'insulto..

Gino Pica - 2013/8/11 - 17:03




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