Lingua   

Storia di Capodanno

Cantacronache
Lingua: Italiano




Schioccano i tappi dello spumante
per festeggiare il Capodanno;
fratello e suocero, sposo ed amante
con i regali solleciti vanno.

Quelli che ballano su nei saloni,
quelli che flirtano sotto i portoni,
o che per essere originali
i fuochi sparano artificiali.

(cronista, parlato) “Tale Favrello Francesco, ventiduenne, disoccupato, residente a Torino, dopo aver girato tuttto il giorno in cerca di lavoro, s’avviò verso casa dove ad attenderlo era la moglie Carla con tre bambini…”

Il signor Sindaco acchiappamosche
abbandonate le tinte fosche
fa le statistiche dei panettoni,
delle automobili, polli e capponi.

Sereni cantano i consiglieri,
cavaturaccioli vuotabicchieri;
mottetti cantano i preti in coro,
sputasermoni vendidecoro.

(strillone, parlato) “Morto un bambino di quattro mesi! Figlio di un disoccupato morto alla barriera di Orbassano! Il freddo e la fame… Morto un bambino! Morto un bambino!...”

Di quel che capita, che ce ne importa?
Cambiali, lacrime, tratte, bambini,
pensieri, debiti, tasse, strozzini,
lieti sbattiamoli fuor della porta!

Oggi festevoli tutti beviamo,
nella baldoria dimentichiamo:
e con un impeto di carità
bene auguriamo per la città!

(cronista, parlato) “La polizia indaga. La salma è stata trasportata all’Istituto medico legale per i consueti esami necroscopici…”

Con tanti auguri di felicità
Per questa nobile grande città!



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