Language   

Lontan de ti, Milàn

Mario Vezzosi e Camillo Mariani
Language: Italian (Lombardo Milanese)




[novembre 1943]
Parole e musica di Mario Vezzosi e Camillo Mariani
Testo trovato qui

Canzone composta in uno dei tanti Stalag (i campi di concentramento per prigionieri di guerra), allestiti dai nazisti dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943 per rinchiudervi i militari italiani che non avevano accettato di continuare a combattere nelle fila tedesche.




“Vedi quelle sentinelle dietro i reticolati? Sono loro i prigionieri di Hitler, non noi. Noi a Hitler e Mussolini diciamo no, anche quando ci vogliono prendere per fame.”
(Sergente Cecco Baroni, internato in Germania, in Mario Rigoni Stern: “Soldati italiani dopo il settembre 1943”, FIAP, Roma 1988, pag. VI)

“Canzone composta nel novembre del 1943, nello Stalag 328 del campo di concentramento di Leopoli, in Polonia. Vi era in questo campo un gruppo abbastanza numeroso, e naturalmente unito, di milanesi, fra cui si contavano note personalità come Enzo Paci, Roberto Rebora, Novello ed altri. Per costoro questo canto ebbe quasi valore di simbolo durante tutto il periodo di prigionia. Si diffuse più tardi anche nel campo di Wietzendorf, a 12 km. da Belsen, dove gli internati di Leopoli furono trasferiti nel gennaio del '44. Per il suo tono, più nostalgico che apertamente antinazista, questa canzone non trovò notevoli difficoltà alla propria diffusione. Le parole, in dialetto milanese, sono di Camillo Mariani, la musica di Mario Vezzosi. Testo e musica sono ripresi dalle comunicazioni di Beppe Rattaglini.”
(dal volume “Canti della resistenza italiana”, a cura di Tito Romano e Giorgio Solza
con una introduzione di Roberto Leydi e 61 disegni di artisti italiani antifascisti eseguiti dal 1942 al 1945 scelti e presentati da Mario De Micheli. Trascrizioni musicali di Mario Codignola. Edizioni Avanti, Collana del Gallo Grande, 1960)

“Il tenente Albino Bellon mi consegnò le Canzoni dei soldati e ufficiali italiani deportati nel Campo 21917 ossia il famigerato Stalag 328 presso la città polacca di Leopoli (oggi in Ucraina). Una di queste è in dialetto milanese, Lontan de ti Milàn, scritta in novembre 1943 e colà eseguita più volte con l’accompagnamento di 3 chitarre. Lo stesso canto si trova negli archivi del Campo di concentramento di Wiezendorf presso Bergen Belsen, dove gli italiani vennero deportati nel gennaio 1944.”
(in Francesco Lotoro, Alla ricerca della musica perduta - Prolegomeni di una letteratura musicale concentrazionaria)

Quand a la sera ven scur
Me ven frecc adoss
E pensi a cà.
Sti sentinej tucc sui mùr
Me strengen el goss,
Me fan magonà.

Se guardi intorna a chi gès
D'on alter paes
Lontan de ti.
Pensi che a cà di mè vecc,
Sora milla tecc,
Vedi 'l Dom lusì.

Milàn... Milàn...
Che nostalgia senti in coeur per ti!
Milàn... Milàn...
Te se 'l ricord de tucc i mè bej dì.

Te set la vita
Pei tò ambrosian;
La gioia infinita,
Milàn.

Milàn... Milàn...
Nanca pu 'l sòl lusiss senza de ti
Milàn,
Te sogni nott e dì.
Podi no viv e me par de morì,
Se son lontan de ti.

Senza pù ti,
Davanti ai oeucc me sentì pù che l'omm.
O Domm.

Fa Madonnina, ti.
Che un dì s'avvera ch'el sogn che in coeur go,
Milàn, ritornerò!

Contributed by Bartleby - 2011/3/1 - 12:19




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