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Stavros Xarchakos / Σταύρος Ξαρχάκος


Stavros Xarchakos / Σταύρος Ξαρχάκος

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Ascolta la canzone: http://www.youtube.com/watch?v=4oLCjZEzKNU

Testo di Nikos Gatsos
Musica di Stavros Xarhakos
Prima esecuzione: Nikos Dimitratos
Dal film “Ρεμπέτικο” (Rebetico) di Kostas Ferris, 1983
Altre interpretazioni: Yorgos Dalaras, Glykeria

(Gian Piero Testa)
Ascolta la canzone: http://www.youtube.com/watch?v=4oLCjZEzKNU

Testo di Nikos Gatsos
Musica di Stavros Xarhakos
Prima esecuzione: Nikos Dimitratos
Dal film “Ρεμπέτικο” (Rebetico) di Kostas Ferris, 1983
Altre interpretazioni: Yorgos Dalaras, Glykeria

(Gian Piero Testa)

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Στίχοι: Νίκος Γκάτσος
Μουσική: Σταύρος Ξαρχάκος
Πρώτη εκτέλεση: Νίκος Δημητράτος
Άλλες ερμηνείες: Γιώργος Νταλάρας, Γλυκερία
Απὸ τὴν ταινία "Ρεμπέτικο" τοῦ Κώστα Φέρρη – 1983

Versi: Nikos Gatsos
Musica: Stavros Xarchakos
Primo interprete: Nikos Dimitratos
Altri interpreti: Yorgos Dalaras, Glykeria
Dal film "Rebetiko" di Kostas Ferris - 1983

rempetiko

La canzone fu scritta per il film "Rebetiko" di Kostas Ferris e si riferisce, propriamente, alla sciaguratissima avventura nella quale i circoli militaristi e l'opinione pubblica, fanatizzata dalla cosiddetta "Μεγάλη Ιδέα" (la Grande Idea panellenica, di riconquistare ai Turchi i territori che erano già appartenuti e Bisanzio, se non ad Alessandro Magno), si imbarcarono cercando di approfittare della sconfitta e della caduta dell'Impero Ottomano alla fine della Prima Guerra Mondiale. Ne conseguì una delle più profonde ferite di cui ebbe a soffrire la nazione greca, perché non solo le sue armi fecero ben misera prova di fronte alla orgogliosa riscossa dell'esercito turco guidato da Mustafà Kemal (poi Atatürk, padre dei Turchi), ma si arrivò alla cacciata dei Greci dall'Asia Minore, all'incendio e alla perdita di Smirne e di Aivalik - che i Trattati avevano assegnato, con la mediazione di Venizelos, alla Grecia - e all'esodo tumultuoso verso una madrepatria da cui i loro antenati erano partiti tremila anni prima. Nella quale i Greci di Anatolia portarono usi e costumi e cibi turcheschi, tra i quali gli strumenti musicali, come il buzuki, e un certo tipo di sonorità, che furono fondamentali per la nascita del "rebetico" nelle baraccopoli che si dovettero allestire in fretta e furia per loro nelle periferie di Atene e Salonicco. Ma la sirena della retorica nazionale ("i paroloni menzogneri") resta un dato permanente e sempre riaffiorante nel mondo greco, e tanto più cresce quanto meno il contesto internazionale lo valorizza: e così la canzone di Gatsos-Xarhakos continua a valere oggi, come valeva al suo nascere in forma di "ricostruzione" di un cantare "smirnaico", e con tutta probabilità continuerà a valere domani. (GPT)
Δεν έχω σπίτι πίσω για να ρθω
ούτε κρεβάτι για να κοιμηθώ
δεν έχω δρόμο ούτε γειτονιά
να περπατήσω μια Πρωτομαγιά
Τα ψεύτικα τα λόγια τα μεγάλα
μου τα ‘πες με το πρώτο σου το γάλα

Μα τώρα που ξυπνήσανε τα φίδια
εσύ φοράς τα αρχαία σου στολίδια
και δε δακρύζεις ποτέ σου μάνα μου Ελλάς
που τα παιδιά σου σκλάβους ξεπουλάς

Τα ψεύτικα τα λόγια τα μεγάλα
μου τα ‘πες με το πρώτο σου το γάλα

Μα τότε που στη μοίρα μου μιλούσα
είχες ντυθεί τα αρχαία σου τα λούσα
και στο παζάρι με πήρες γύφτισα μαϊμού
Ελλάδα Ελλάδα μάνα του καημού

Τα ψεύτικα τα λόγια τα μεγάλα
μου τα ‘πες με το πρώτο σου το γάλα

Μα τώρα που η φωτιά φουντώνει πάλι
εσύ κοιτάς τα αρχαία σου τα κάλλη
και στις αρενες του κόσμου μάνα μου Ελλάς
το ίδιο ψέμα πάντα κουβαλάς

inviata da Gian Piero Testa - 15/4/2010 - 21:57



Lingua: Italiano

Gian Piero Testa.
Gian Piero Testa.

Versione italiana di Gian Piero Testa
GRECIA, MADRE MIA

Alle mie spalle non ho casa dove andare
neppure un letto per poter dormire
non c’è strada per me non c’è quartiere
per passeggiarci un Calendimaggio

Le pompose parole e menzognere
con la prima poppata mi cantasti

Ma or che è finito il letargo dei serpenti
i tuoi antichi ornamenti ti rimetti
e non ti spunta mai un pianto, Grecia madre mia
che i tuoi figli per schiavi te li svendi

Le pompose parole e menzognere
con la prima poppata mi cantasti

Ma allora quando parlavo al mio destino
gli abiti già, antichi e ricchi, ti eri messa
e come scimmia gitana al mercato mi portasti
Grecia mia Grecia madre del dolore

Le pompose parole e menzognere
con la prima poppata mi cantasti

Ma ora che l’incendio sta riprendendo ardore
vai contemplando le tue bellezze antiche
e per le arene del mondo Grecia madre mia
la tua eterna menzogna ancora porti

inviata da Gian Piero Testa - 16/4/2010 - 01:17


Tanto per...aggiungere qualche nota cinematografica, approfittando dell'unico giorno della settimana in cui, oramai, posso occuparmi del sito.

Il film Ρεμπέτικο (Rebetiko) fu girato da Kostas Ferris nel 1983, prodotto dallo Ελληνικό Κέντρο Κινηματογράφου (Centro Greco di Cinematografia); fu interpretato da Sotiria Leonardou, Nikos Kalogeropoulos, Themis Bazaka, Michalis Maniatis e dallo stesso cantante Nikos Dimitratos, che interpreta questa canzone nel corpo del film. Il regista Kostas Ferris è anche lo sceneggiatore del film.

Riccardo Venturi - 22/4/2010 - 16:04




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