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Marchand de cailloux

Renaud
Language: French


Renaud

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[1991]
Dall'album omonimo
Testo e musica di Renaud Séchan



Della canzone ha dato recentemente una versione italiana Alessio Lega, il cui testo è disponibile sia a complemento di questa canzone, sia nella sezione dedicata al cantautore anarchico salentino come canzone autonoma.

(Riccardo Venturi)

Lo stesso Alessio Lega commenta così la canzone, nell'articolo Renaud - L’anarco mitterandista:

Marchand des cailloux si apre con la canzone omonima, su un indiavolato reel irlandese, è ancora una volta un bimbo (Lolita?) a fare domande a cui è difficile dare risposte (Dimmi papà quando passa/il mercante di pietre?/.../Perché i bambini di Belfast/e di tutti i ghetti/quando lanciano una pietra/poi gli fanno la pelle/credevo che la storia di Davide e Golia/ funzionasse ancora/che i più piccoli potessero battersi/ senza essere i più morti...) questioni che è imbarazzante persino porsi (...perchè c’è gente che muore di fame/mentre soffochiamo/davanti alla tele come cretini/sotto tonnellate di cibo?...), ma che attraverso la bocca di un bambino ritornano alla loro ineludibilità radicale, alla condanna imprescrittibile che le risposte a tali domande ratificano al nostro stile di vita, alla nostra indifferenza (...non è per fare il comunista/o essere un vero cristiano/queste son parole, me ne fotto/è solo per sentirmi un essere umano...).

Dis Papa, quand c'est qu'y passe
Le marchand d' cailloux
J'en voudrais dans mes godasses
A la place des joujoux
Avec mes copines en classe
On comprend pas tout
Pourquoi des gros dégueulasses
Font du mal partout
Pourquoi les enfants de Belfast
Et d' tous les ghettos
Quand y balancent un caillasse
On leur fait la peau
J' croyais qu' David et Goliath
Ça marchait encore
Les plus p'tits pouvaient s' débattre
Sans être les plus morts

Dis Papa, quand c'est qu'y passe
Le marchand d' liberté
Il en a oublié un max
En f'sant sa tournée
Pourquoi des mômes crèvent de faim
Pendant qu'on étouffe
D'vant nos télés, comme des crétins
Sous des tonnes de bouffe

Dis Papa, quand c'est qu'y passe
Le marchand d' tendresse
S'il est sur l' trottoir d'en face
Dis-y qu'y traverse
J' peux lui en r'filer un peu
Pour ceux qu'en ont b'soin
J'en ai r'çu tellement mon vieux
Qu' j' peux en donner tout plein
J' veux partager mon Mac Do
Avec ceux qui ont faim
J' veux donner d'amour bien chaud
A ceux qu'on plus rien
Est-ce que c'est ça être coco
Ou être un vrai chrétien
Moi j' me fous de tous ces mots
J' veux être un vrai humain

Dis Papa, tous ces discours
Me font mal aux oreilles
Même ceux qui sont plein d'amour
C'est kif-kif-pareil
Ça m' fais comme des trous dans la tête
Ça m' pollue la vie et tout
Ça fait qu' je vois sur ma planète
Des 'Inti Fada' partout

Dis Papa, quand c'est qu'y passe
Le marchand d' cailloux
J'en voudrais dans mes godasses
A la place des joujoux

Et p't être que sur ta guitare
J'en jetterai aussi
Si tu t' sers de moi, trouillard
Pour chanter tes conneries

Et p't être que sur ta guitare
J'en jetterai aussi
Si tu t' sers de moi, trouillard
Pour chanter tes conneries.

Contributed by Riccardo Venturi - 2005/3/20 - 10:39




Language: Italian

Versione italiana di Riccardo Venturi
20 marzo 2005
IL VENDITORE DI SASSOLINI

Dimmi, babbo, ma quand'è che passa
il venditore di sassolini
ché ne vorrei nelle mie scarpe
invece dei balocchi*
Io e le mie compagne di classe
non si capisce tutto,
perché dei grandi stronzi
fan del male dappertutto
perché i bambini di Belfast
e di tutti i ghetti
quando lanciano un sassolino
gli viene fatta la pelle
Io credevo che Davide e Golia
funzionasse ancora,
i più piccoli potevano giocarsela
senza essere i più morti

Dimmi, babbo, ma quand'è che passa
il venditore di libertà
ché ne ha dimenticata un casino
quando fa il suo giretto
Perché dei ragazzi crepan di fame
mentre noi soffochiamo
davanti alla TV, come dei cretini,
sotto tonnellate di cibarie

Dimmi, babbo, ma quand'è che passa
il venditore di tenerezza
se è sul marciapiede di fronte
digli di attraversar la strada
ché posso fregargliene un po'
per quelli che ne han bisogno,
ne ho avuta talmente tanta, babbo,
che ne posso dare a piene mani
Voglio dividere il mio Big Mac
con quelli che hanno fame,
voglio dare amore bello caldo
a quelli che non han più niente
E se questo vuol dire esser scemo
o essere un vero cristiano,
io me ne sbatto di tutte 'ste parole
voglio essere un vero essere umano

Dimmi, babbo, tutti 'sti discorsi
mi fanno male alle orecchie,
anche quelli che son pieni d'amore
è proprio la stessa identica cosa
Mi fa come dei buchi in testa,
mi rovina la vita e tutto quanto
vedere sul mio pianeta
Intifada e idioti** dappertutto

Dimmi, babbo, ma quand'è che passa
il venditore di sassolini
ché ne vorrei nelle mie scarpe
al posto dei balocchi

E, forse, ne lancerei anche
sulla tua chitarra,
se ti servi di me, coglione,
per cantare le tue cazzate

E, forse, ne lancerei anche
sulla tua chitarra,
se ti servi di me, coglione,
per cantare le tue cazzate.
NOTE AL TESTO

* Si noti il doppio senso: il venditore "di sassolini", quelli con cui tanti ragazzi in terre oppresse combattono contro i carri armati ("intifada" significa alla lettera "sassaiola" in arabo palestinese, è bene ricordarlo), ma anche "togliersi dai sassolini dalle scarpe"...

** Gioco di parole intraducibile tra "Intifada" e "fada", "idiota, scemo".

Contributed by Riccardo Venturi - 2005/3/20 - 10:46




Language: Italian

Versione italiana di Alessio Lega.
Non è stata ancora inserita in nessun album, ma fa parte delle numerose e belle traduzioni di canzoni francesi opera del cantautore anarchico salentino, ed è già da lui eseguita durante i concerti.
Mi è stata spedita direttamente dall'autore.
VENDITOR DI SASSI

Di' papà
ma dove sta
il venditor di sassi
e speriamo che lui passi
quand'ho la cartella!
La maestra dice in classe
la vita è un gioiello
che i cattivi avran la peggio
che il futuro è bello...

E allora...
Perchè i bimbi di Belfast
di Harlem, di Palermo
lottan con le pietre in mano
persi nell' inferno?
Quando raccontavano
di Davide e Golia
ho creduto fosse storia
e non solo poesia.

Di' papà
quand'è che passa
la giostra d'allegria
vedo troppa gente sola
persa nella via
sento un pianto falso e infame
dai televisori
mentre c'è chi piange e ha fame
a due metri fuori.

Di' papà
se passerà
chi vende tenerezza
se potrà consolare
tutta la tristezza
di un mondo povero che crepa
e un altro soffocato
da tutta la merce invenduta
nel supermercato.
Quando offro il mio panino
a chi non mangia mai
quando do tutto il mio amore
a chi ha solo guai
non è per esser comunista
né un buon cristiano
cerco solo il gusto nuovo
di sentirmi umano.

Di' papà
ci son parole
che fan male alle orecchie
son le stesse son le sole
sempre quelle vecchie...
Fa' che trovi la mia rabbia
sotto la pietà
fa che trovi un'intifada
in ogni città.

Di' papà
ma dove sta
il venditor di pietre
e, stai attento, se è passato
poi ritorna indietro...
Se tu fai del mio dolore
e dei miei sassi infine
solo un urlo di furore
per le tue canzoncine!

Contributed by Riccardo Venturi - 2005/3/20 - 14:21


Video della versione di Alessio Lega

adriana - 2009/5/23 - 17:10




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