Lingua   

Chi è stato?

Dario Fo
Lingua: Italiano




In carcere un compagno l'hanno pestato
gli hanno sbattuto la testa contro il muro,
il cervello gli è uscito a sporcargli i capelli.
Si sa chi è stato!
Chi è stato?
I secondini pagati, la mafia del carcere,
pagati da chi, non si sa,
non si deve sapere:
era rosso e questo deve bastare.
A Napoli un altro compagno
nel carcere è morto,
è all'obitorio da tre giorni.
È morto di difterite, ti dicono,
è infetto...
ma la mamma entra lo stesso, è prepotente:
scopre il lenzuolo,
sotto il lenzuolo suo figlio è tutto un livido,
a bastonate l'hanno ammazzato!
Chi è stato?
Carabinieri, polizia!
Per ordine di chi?
Chi ha pagato?
Non si sa, non si deve sapere,
era rosso e questo deve bastare.
La violenza dei padroni non ha ancora toccato il fondo,
sia chiaro, compagni!
Un altro compagno l'hanno fatto saltare con la dinamite
sotto un traliccio.
È chiaro, chi l'ha ammazzato.
Chi è stato?
La polizia, i fascisti!
Per ordine di chi?
Chi ha pagato?
Non si sa, non si deve sapere,
era rosso e questo deve bastare.
Un altro compagno l'han bruciato vivo,
un altro dalla finestra l'hanno buttato,
altri sotto una macchina
li hanno schiacciati,
due altri con i candelotti
li hanno accoppati...
Chi è stato?
Non si sa!
Chi ha pagato?
Non si sa, non si deve sapere,
erano rossi e questo deve bastare.
Ma c'è la giustizia!
Certo, chi paga?
Hanno messo in galera
altri cento compagni!
Pare una farsa:
giudici che dichiarano il falso,
truccano gli incartamenti,
tra di loro si rubano i processi,
falsificano le testimonianze,
bloccano le inchieste,
le archiviano, le riaprono,
le passano ad un altro che regolarmente le insabbia.
Ma perché? Perché fanno tutto questo?
Chi paga? Non si sa.
La polizia? Non si sa.
Chi paga? Il padrone!
Sì, si sa: il padrone paga tutti.
Sì, paga anche la polizia
(vedi la Fiat),
paga perché gli operai
debbano capire
che la violenza e il potere dei padroni
non toccheranno mai il fondo.
Come se il padrone gridasse:
«Mettetevelo bene in testa, operai,
teste calde, qui comando io!
Io ammazzo, io giudico, io sentenzio,
io assumo, io licenzio come mi pare e piace.
I contratti li firmi come voglio io,
i ritmi li fai come voglio io,
e il cottimo anche quello,
le qualifiche le decido io,
la congiuntura e la crisi che ho provocato io
me la paghi tu, per Dio!
Tu mangi quello che voglio io,
vesti come dico io,
tu canti e balli le canzoni che dico io,
anche l'amore lo fai come t'insegno io.
Vuoi la libertà? Ti do la libertà,
la libertà che voglio io:
libertà di stampa, certo ti faccio stampare
tutti i fumetti pornografici che vuoi:
godi anche tu, zozzone!
Libertà di politica...
Le elezioni si fanno quando decido io.
Sì, sono io che sovvenziono i partiti democratici... tutti!
E sono ancora io che pago quelli fascisti
e le squadre di pestaggio
e anche le bombe per fare un po' di strage nelle banche
e sotto i tralicci...
Ma faccio anche parte delle organizzazioni antifasciste,
anti violente, s'intende :
sono per l'ordine, contro il disordine,
anzi per tutti gli ordini...
ascoltate un po':
sono per l'ordine costituito
per l'ordine militare
per l'ordine repubblicano
per quello democratico
e soprattutto per l'ordine nuovo,
che è un po' fascista, lo so...
io pago tutti,
tutti sono nella mia scuderia. Vai, vai!
Così vinco sempre tutte le corse. Vai, vai!
Sono tutti cavalli miei,
cavalli di razza,
cavalli di razza con i loro relativi pidocchi. Vai, vai!».
Sia chiaro, compagno, che il padrone
non ha mai toccato il fondo:
il padrone fa il suo mestiere,
se lui ci strozza è perché noi
glielo permettiamo.



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