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Uno dal pensiero diverso

Mario Di Leo
Language: Italian (centro-italia)


Mario Di Leo


Ero nato cafone al paese e finirò soldato in Trentino
A vent’anni in testa un cappello ornato con la penna d’alpino
un posto in trincea e in mano un fucile dal cuore assassino
ordine di mirare, sparare e ammazzare ogni crucco cecchino

Sor tenente io zappavo le vigne e il sole scottava al paese
Si pagava na stozza di pane col sudore salato ogni mese
E come vino sincero colava che mai me l’hai versato
e sto pane col sapore di guerra, me sa sempre di pane rubato

Per la patria, l’onore e Savoia se so presi la mia gioventù.
Sor tenente né fante né eroe, stu torto è nu torto de più
Non so ammazzare,sor tenente, questa è la verità
dal fosso e senza fucile me ne sono andato lontano da qua

E de notte me sognavo a Teresa, me la sognavo giovane e bella
Me la vedo su sopra li rami che passa dietro a ‘na stella
Me la vedo su sopra li rami che tiene un lume nelle mani
la candela mo però s’è smorzata, resta il buio e ‘na vita da cani.

A che servono i sogni se poi li racconti solo alle stelle
Sor tenente non sono scappato per salvare la mia pelle
non potevo sparare a persone nell’altra trincea appostate
La verità che noi cafoni ‘ste guerre non l’abbiamo volute

Sor tenente, non faccia la belva, non mi sputi addosso
Noi perdiamo ogni guerra anche prima di entrare nel fosso
E perdiamo ancora di più combattendo per voi signori
Alle nostre donne restano i lutti, a voi le glorie migliori

Mo de notte me sogno a Teresa, me la sogno giovane e bella
Me la vedo su sopra li rami che passa dietro a ‘na stella
Me la vedo su sopra li rami che tiene un lume nelle mani
la candela mo però s’è smorzata, resta il buio e ‘na vita da cani.

Sor tenente io non son disertore, e mi dica ma che onore è
ammazzare un soldato di un altro tenente, cafone di un altro re
Sor tenente la faccia finita di parlarci della nostra terra
A che serve zapparne una se bisogna crepare poi in guerra?

Sor tenente io non son vigliacco, non la paura m’ha fatto scappare
Ma lo schifo di imbracciare la mitraglia, mirare, sparare, ammazzare
E se ha coraggio di dire il vero non racconti che sono un disperso.
Ma finito dal piombo sparato contro uno dal pensiero diverso.


De notte me sognerò a Teresa, me la sognerò giovane e bella
Me la vedo su sopra li rami che passa dietro a ‘na stella
Me la vedo su sopra li rami che tiene un lume colle mani
la candela mo però resta accesa e rischiara un nuovo domani.

Sor tenente non son vigliacco, non la paura m’ha fatto scappare
Ma lo schifo di imbracciare la mitraglia, mirare, sparare, ammazzare
E se ha coraggio di dire il vero non racconti che sono un disperso.
Ma finito dal piombo sparato contro uno dal pensiero diverso.
E se ha coraggio di dire il vero non racconti che sono un disperso.
Ma finito dal piombo sparato contro uno dal pensiero diverso.



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