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Et si en plus y'a personne

Alain Souchon
Langue: français


Alain Souchon

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(Alain Souchon)
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(Alain Souchon)


[2005]
Paroles: Alain Souchon
Musique: Laurent Voulzy
Testo di Alain Souchon
Musica di Laurent Voulzy

Album: La Vie Théodore

Et si...

alsouch
La chanson s'adresse aux représentants des principales religions (Abderhamane, Martin, David qu'elle interpelle à chaque nouvelle strophe) et leur demande si tous les combats menés aux noms de leurs religions serviraient à quelque chose « si le ciel était vide ». Le refrain reprend l'idée de tous ces gens qui peut-être prient un Dieu absent. Dans une strophe, la chanson met également en évidence les paradoxes de la religion en reconnaissant ses bienfaits mais se termine en rappelant que d'autres prennent les armes pour ces idées. Finalement, la chanson pose la question de savoir si toutes ces guerres « ce n'était que le plaisir de zigouiller » et donc que la religion ne servirait alors que de prétexte.

Il ne s'agit pas d'une chanson contre les religions ou en faveur de l'athéisme (Souchon se définissant plutôt comme agnostique) mais d'un hymne contre le fanatisme et l'intolérance dont sont victimes toutes les religions. Le titre de l'album (La Vie Théodore) dans lequel se trouve la chanson est d'ailleurs un hommage à Théodore Monod qui était un fervent protestant.

Interrogé sur sa chanson et son avis sur les religions, Alain Souchon annonce : « Les religions me touchent beaucoup parce qu'elles proposent un secours dont tous les hommes ont besoin. Ils sont un peu perdus dans cet inconnu où nous nous trouvons : la terre, l'infini, la mort... Donc les religions apportent des réponses aussi bien aux musulmans qu'aux juifs, bouddhistes ou chrétiens. Par contre, l'extraordinaire des événements récents de la vie mondiale est de constater que des guerres éclatent entre les gens à cause des religions : ils veulent que les autres choisissent la leur, sans ça ils les tuent ! Nous, on a fait pareil avec les croisades, l'Inquisition... Ce qui est curieux par rapport à ces guerres de religions, c'est qu'elles sont justement tellement loin de la religion ! C'est tragiquement drôle. » - fr:wikipedia
Una canzone rivolta ai rappresentanti delle principali religioni (Abderahman, Martin, David, interpellati in ogni strofa) che chiede loro se tutti i conflitti in nome delle loro religioni servirebbero davvero a qualcosa « se il cielo fosse vuoto ». Il ritornello riprende l'idea di tutta questa gente che, forse, prega un Dio che non c'è. In una strofa, la canzone evidenzia ugualmente i paradossi della religione, riconoscendo sì quel che ha fatto di bene ma ricordando che altri prendono le armi per quelle idee. Infine, la canzone si chiede se tutte le guerre non siano fatte che « per il piacere di scannarsi », e se quindi la religione non sia altro che un pretesto.

Non si tratta di una canzone contro le religioni o a favore dell'ateismo (Souchon si definisce piuttosto agnostico), ma di un inno contro il fanatismo e l'intolleranza di cui tutte le religioni sono vittime. Il titolo dell'album (La Vie Théodore) in cui è contenuta la canzone è del resto un omaggio a Théodore Monod, che era un fervente protestante.

A chi gli ha chiesto dela sua canzone e della sua opinione sulle religioni, Alain Souchon ha risposto: « Le religioni mi interessano in quanto propongono un aiuto di cui tutti gli uomini hanno bisogno. Si ritrovano un po' spersi in questo ignoto in cui siamo: la terra, l'infinito, la morte... Quindi, le religioni forniscono risposte sia ai musulmani che agli ebrei, sia ai buddisti che ai cristiani. Però è incredibile constatare come negli avvenimenti recenti scoppino guerre a causa delle religioni: vogliono che gli altri scelgano la loro, e altrimenti ammazzano! La stessa cosa abbiamo fatto noi, con le crociate, l'inquisizione... Quel che è curioso di queste guerre di religione, è che sono lontanissime dalla religione! E' tragicamente bizzarro. »
Abderhamane, Martin, David
Et si le ciel était vide
Tant de processions, tant de têtes inclinées
Tant de capuchons tant de peurs souhaitées
Tant de démagogues de Temples de Synagogues
Tant de mains pressées, de prières empressées

Tant d'angélus
Ding
Qui résonne
Et si en plus
Ding
Y'a personne

Abderhamane, Martin, David
Et si le ciel était vide
Il y a tant de torpeurs
De musiques antalgiques
Tant d'anti-douleurs dans ces jolis cantiques
Il y a tant de questions et tant de mystères
Tant de compassions et tant de révolvers

Tant d'angélus
Ding
Qui résonne
Et si en plus
Ding
Y'a personne

Arour hachem, Inch Allah
Are Krishhna, Alléluia

Abderhamane, Martin, David
Et si le ciel était vide
Si toutes les balles traçantes
Toutes ces armes de poing
Toutes ces femmes ignorantes
Ces enfants orphelins
Si ces vies qui chavirent
ces yeux mouillés
Ce n'était que le plaisir
De zigouiller

Et l'angélus
Ding
Qui résonne
Et si en plus
Ding
Y'a personne

Et l'angélus
Ding
Qui résonne
Et si en plus
Ding
Y'a personne.

envoyé par Riccardo Venturi - 29/6/2009 - 02:15



Langue: italien

Versione italiana di Riccardo Venturi
29 giugno 2009
E SE POI NON C'È NESSUNO

Abderahman, Martin, David
e se il cielo fosse vuoto?
Tante processioni, tante teste chine
tanti cappucci, tante paure volute
tanti demagoghi, tempi, sinagoghe
tante mani giunte e preghiere accalorate

Tanti angelus
ding
che risuonano
e se poi
ding
non c'è nessuno?

Abderahman, Martin, David
e se il cielo fosse vuoto?
Tanti intorpidimenti,
tante musiche analgesiche
tanti antidolorofici in quei bei cantici
tante domande e tanti misteri
tante compassioni e tante pistole

Tanti angelus
ding
che risuonano
ding
e se poi
ding
non c'è nessuno?

Arour hashem, inshallah,
hare Krishna, alleluia

Abderahman, Martin, David,
e se il cielo fosse vuoto?
Se tutti i proiettili traccianti,
se tutte quelle armi in pugno
se tutte quelle donne ignoranti
se tutti quei bambini orfani
se tutti quei vegliardi pazzi
se tutti quegli occhi bagnati
non fossero che per il piacere
di scannarsi?

E l'angelus
ding
che risuona
e se poi
ding
non c'è nessuno?

E l'angelus
ding
che risuona
e se poi
ding
non c'è nessuno?

29/6/2009 - 02:42


Bernart Bartleby - 7/1/2015 - 14:36


Vorrei dire "senza parole" perché, forse, ne avrei fin troppe.

Fascisti assassini in nome di "allah", in nome di qualsiasi "dio", di qualsiasi cosa, il cui intento preciso è quello di scatenare ancor più odio, razzismo, intolleranza. Acqua, e tanta, al mulino dei fronti nazionali, delle leghe, di tutti quei merdosi pari a loro.

Per quel che può valere, e ricordando quante volte l'ho comprato e letto pur non essendo sempre d'accordo con le loro impostazioni, a Charlie Hebdo, a Cabu, a Wolinski, a Tignous e a tutti gli altri va il pensiero mio e di tutti.

Non solo abbasso i fondamentalismi, gli integralismi e quant'altro. Abbasso tutte le "religioni" di merda e le loro guerre, le loro putride "verità", le loro "spiritualità" e tutto il resto.

Né dio, né padroni.

E ora, ammazzateci tutti.

Riccardo Venturi - 7/1/2015 - 16:18


VIVE LE CHARLIE HEBDO !!!

"Non è mica una presa in giro!"
"Non è mica una presa in giro!"


VIVE LE CHARLIE HEBDO !!!

"100 frustate, se non siete morti dalle risate"
"100 frustate, se non siete morti dalle risate"

Bernart Bartleby - 7/1/2015 - 16:37


Una delle ultime vignette di Charb, Stéphane Charbonnier, disegnatore del Charlie Hebdo e suo direttore dal 2009. E’ stato ucciso anche lui insieme ad altri vignettisti (Cabu, Tignous e Georges Wolinski), altri membri e ospiti della redazione, personale del giornale e poliziotti.
Una delle ultime vignette di Charb, Stéphane Charbonnier, disegnatore del Charlie Hebdo e suo direttore dal 2009. E’ stato ucciso anche lui insieme ad altri vignettisti (Cabu, Tignous e Georges Wolinski), altri membri e ospiti della redazione, personale del giornale e poliziotti.


Mi chiedo solo una cosa, credo, legittimamente: se se lo immaginava persino Charb, com’è che il Governo francese non ha protetto adeguatamente un obiettivo sensibile come Charlie Hebdo, e già ripetutamente colpito e minacciato nel recente passato? Forse perchè in fondo si trattava di quattro anarcoidi mattacchioni e rompiballe in cerca di guai?
Credo che siano più di uno i soggetti che da questo terrore trarranno giovamento...

Bernart Bartleby - 7/1/2015 - 20:44


Se volete stamparlo ed esporlo dove vi pare... Io l’ho incollato su di un cartoncino e l’ho appeso allo zainetto...

Je suis Charlie

Bernart Bartleby - 7/1/2015 - 21:11


Scusa Riccardo, non mi sono accorto che ci avevi già pensato tu... Bene che hai fatto.

Vorrei anche dire - e non certo a voler minimamente giustificare quei bastardi che in nome di Dio hanno assassinato inermi vignettisti - che per arrivare a Charlie Hebdo noi qui abbiamo avuto l'Illuminismo, la Rivoluzione Francese, la Resistenza, le lotte sociali degli anni 60 e 70... E nel frattempo quelli là in Medio Oriente, e in Iraq, e in Afghanistan, e in Africa che cosa hanno avuto? Prima il colonialismo armato, poi da qualche parte una breve stagione di "libertà" ma più spesso di sanguinose guerre civili, poi il neocolonialismo economico e crudeli regimi filo-occidentali, poi guerre ed invasioni (in Iraq ininterrotta dal 1991, e prima la guerra con l'Iran fomentata dall'Occidente; in Afghanistan pure ininterrotta, preceduta dall'invasione sovietica...) e ora il caos totale che prelude a nuovi equilibri e spartizioni su cui a lavorare non sono certo soltanto Al-Qaeda ed il Califatto di Siria e del Levante...

Bernart Bartleby - 7/1/2015 - 22:01


Vorrei risponderti con le parole di Baruda.

Il massacro di Charlie Hebdo e il triste delirio islamofobo
da Polvere da Sparo

chleb


Questa vignetta è genialità: perché la satira è questo, e quindi non muore. Anche se gli si taglia la testa.

A me rode più il culo che a tanti.
Perchè quel che è accaduto oggi a Parigi fa male dentro, perchè uomini come Wolinski non possono essere uccisi, da nessuno, tantomeno da qualche barbuto che già ha fatto in modo di sventrare tanto (troppo per chi ama visceralmente certi luoghi, storia, sguardi, sapori, sorrisi).
Oggi è un giorno triste ma anche agghiacciante: perché non si parla di 3 uomini armati di kalashnikov per le strade di parigi andati ad assassinare la satira in nome di Maometto.
No, non si parla di quei tre, non si sente discutere su chi sono, chi li avrà mandati, dove si sono addestrati, come sono arrivati e andati via dal luogo del massacro. NIENTE. Si parla di Islam, si chiede all’ “Islam moderato” di prendere le distanze da questa azione e da Daesh. Islam moderato? Prendere le distanze?

Ce mancava questo sui campi profughi
Ce mancava questo sui campi profughi
Un po’ più di un miliardo di persone dovrebbero prendere le distanze da quel che è accaduto oggi, quello scempio intriso di barbarie che oggi quei kalashnikov hanno fatto.
Hanno urlato “Allah Akbar” e la nostra illuminata Euriopa vuole che gli islamici prendano le distanze da ciò: gli islamici in Qatar, i contadini yemeniti, una marea di Indonesiani quindi, qualche minoranza cinese, le comunità nei paesi slavi, quelle di casa nostra, anche un alieno se ha velleità islamiche è pregato oggi di fare un gesto forte per prendere le distanze da tutto ciò.
Se odio questi tre, oltre per la barbarie compiuta -incommentabile- è perchè la vostra islamofobia ignorante ed inascoltabile diromperà e con lei Daesh, o lo Stato Islamico così come voi lo chiamate.
Se odio quei tre è perché sembrano mandati più da un Salvini che da un commando jihadista del cazzo,
se odio quei tre è perché se già non ci si barcamenava nel medioevo delle vostre parole sul mondo arabo, sull’Islam, sugli arabi in generale anche se non islamici, o sugli islamici in generale anche se non arabi…
Da oggi sappiamo che sarà peggio, domani lo sarà ancora di più e io non riesco a sostenerlo.
Io, da arabista mancata, da folle e disperata amante per il Medioriente, le sue mescolanze, i suoi popoli e i suoi minareti che battagliavano con le campane delle chiese in buona parte del paese: io oggi soffro ancora di più.
Mentre la neve ricopre Yarmouk e ve ne fottete, mentre la Siria ha 9 milioni di profughi (sotto la neve oltretutto) e ve ne fottete,
mentre il mediterraneo si prosciuga per i troppi cadaveri caduti a picco, voi chiedete di prender le distanze, di fare gesti importanti e visibili al mondo tutto.

Non vi si può ascoltare.

Voi non difendete Charlie Hebdo con quel che dite e scrivete,
voi non fermate lo stato islamico ma gli date un grandissimo potere,
voi alimentate l’odio e delirate e io non so manco più come leggervi.

Non ho sentito nessuno parlare di quei tre, nessuno. Continuate a riempirvi la bocca con deliri, continuate a infilare caricatori nei kalashnikov sotto cui altri moriranno.
Scusate lo sfogo inutile dopo mesi di silenzio.

Tutta la mia solidarietà a quel che è rimasto di quella redazione, alla satira tutta perché è intoccabile e sacra come per qualcuno la parola di Dio: mi piace pensare che tutti quei disegnatori ora farebbero di tutto per fermare il delirio che si sta dicendo, ora ironizzerebbero e colpirebbero il loro nemico con armi sottili e straordinarie…
loro, compagni di Naji al Ali e di Ali Ferzat e di chiunque con un sorriso ha provato ad abbattere i re, i padroni, gli occupanti e pure Dio.

Riccardo Venturi - 7/1/2015 - 22:59


Les terroristes ne se sont pas attaqués aux «islamophobes», aux ennemis des musulmans, à ceux qui ne cessent de crier au loup islamiste. Ils ont visé Charlie. C’est-à-dire la tolérance, le refus du fanatisme, le défi au dogmatisme. Ils ont visé cette gauche ouverte, tolérante, laïque, trop gentille sans doute, «droit-de-l’hommiste», pacifique, indignée par le monde mais qui préfère s’en moquer plutôt que d’infliger son catéchisme. Les fanatiques ne défendent pas la religion, qui peut être accueillante, ils ne défendent pas les musulmans, qui sont révoltés dans leur immense majorité par ces meurtres abjects. Ils attaquent la liberté.
Laurent Joffrin - Libération

7/1/2015 - 23:03


8/1/2015 - 17:33


Lo Stato Islamico riesce a invertire la tendenza della curva della disoccupazione!

Charlie Hebdo

27/11/2015 - 23:44


Ciàrli ciarla, sempre e comunque: lo spettacolo deve continuare anche a costo di ritrarre i banlieusards come delle scimmie.

Poi succede che la racaille smette di dar fuoco all'utilitaria del vicino e di stonarsi col vinaccio del discount, si procura mitra ed esplosivo e va a fare un macello.
In questo va reso onore a Ciàrli, che almeno rende a tutti l'onore delle armi evitando di unirsi al piagnisteo generale.

Io non sto con Oriana - 28/11/2015 - 10:12




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