Tam za turškim gričem,
tam je dost fantičev
k' se za nas vojskujejo.
Očka jubeznivi,
saj vi niste krivi,
da jaz moram bit soldat.
Oh adijo očka, oh adijo mamca,
oh adijo sestra, brat,
zdaj se vidmo zadnjikrat.
Žena tvoja roka,
skrbi za otroka
k mene več nazaj ne bo.
Tam so črni dimi,
tam se nič ne vidi,
kamor krogla prileti.
Tam se nič ne smili
oče svomu sini
sin pa tud očetu ne.
Krogla priletela,
v srce me zadela
in me težko ranila.
tam je dost fantičev
k' se za nas vojskujejo.
Očka jubeznivi,
saj vi niste krivi,
da jaz moram bit soldat.
Oh adijo očka, oh adijo mamca,
oh adijo sestra, brat,
zdaj se vidmo zadnjikrat.
Žena tvoja roka,
skrbi za otroka
k mene več nazaj ne bo.
Tam so črni dimi,
tam se nič ne vidi,
kamor krogla prileti.
Tam se nič ne smili
oče svomu sini
sin pa tud očetu ne.
Krogla priletela,
v srce me zadela
in me težko ranila.
Lingua: Italiano
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
11 maggio 2016 16:26
11 maggio 2016 16:26
LÀ SULLE MONTAGNE TURCHE
Là sulle montagne turche
ci sono tanti ragazzi
che per noi combattono.
Babbo amatissimo,
certo non è colpa vostra
se devo andar soldato.
Addio babbo, addio mamma,
addio sorella, addio fratello
ci vediamo ora per l'ultima volta.
Moglie, dammi la mano,
pensa al bambino,
per me non ci sarà ritorno.
Qui ci son fumi neri,
qui non si vede niente
dove volano le palle di cannone.
Qui nessuno ha pietà,
né il padre di suo figlio,
né il figlio di suo padre.
Le palle volavano,
nel cuore mi han colpito
e mi han ferito grave.
Là sulle montagne turche
ci sono tanti ragazzi
che per noi combattono.
Babbo amatissimo,
certo non è colpa vostra
se devo andar soldato.
Addio babbo, addio mamma,
addio sorella, addio fratello
ci vediamo ora per l'ultima volta.
Moglie, dammi la mano,
pensa al bambino,
per me non ci sarà ritorno.
Qui ci son fumi neri,
qui non si vede niente
dove volano le palle di cannone.
Qui nessuno ha pietà,
né il padre di suo figlio,
né il figlio di suo padre.
Le palle volavano,
nel cuore mi han colpito
e mi han ferito grave.
Lingua: Sloveno
La variante "Tam za črnim gričem"
TAM ZA ČRNIM GRIČEM
Tam za črnim gričem
tam je dost fantičev
se za nas vojskujejo
žena tu je roka
skrbi za otroka
mene več nazaj ne bo
Tam za črnim gričem
tam je dost fantičev
se za nas vojskujejo
žena tu je roka
skrbi za otroka
mene več nazaj ne bo
inviata da Ljudmila Lah (2004) - 11/5/2016 - 16:55
Lingua: Italiano
Versione italiana di Mila Lah
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Canzone popolare slovena.
Slovenska narodna pesem
A Slovenian folksong
La canzone sembra avere avuto origine durante la Campagna austroungarica di occupazione della Bosnia che si svolse dal 29 luglio al 20 ottobre 1878 contro i combattenti e resistenti locali supportati dall'Impero Ottomano. L'articolo 25 del Trattato di Berlino del 13 luglio 1878 dava all'Impero Austroungarico l'autorità di occupare la vilayet di Bosnia-Erzegovina a tempo indeterminato, assumendone la difesa militare e l'amministrazione civile. Gli Austroungarici ricevettero anche il diritto di occupare postazioni strategiche nel sangiaccato di Novi Pazar. Sebbene gli Ottomani avessero protestato contro l'occupazione di Novi Pazar, il ministro degli esteri austroungarico, il conte Gyula Andrássy, garantì loro segretamente che l'occupazione doveva “essere considerata provvisoria”. Tale espansione austroungarica a sud a spese dell'Impero Ottomano era stata studiata per impedire che l'influenza russa potesse espandersi, ed anche l'unione tra la Serbia e il Montenegro.
Gli Austroungarici non si aspettavano grandi difficoltà nel mettere in atto l'occupazione. Secondo Andrássy, sarebbe stata una “passeggiata con una banda di ottoni” (eine Spaziergang mit einer Blasmusikkapelle). Tale opinione, però, non teneva conto del fatto che i serbi avevano appena combattuto la guerra di indipendenza dalla Turchia, mentre l'Erzegovina era scesa in rivolta. La resistenza all'occupazione austroungarica fu effettuata principalmente dalla popolazione serbo-ortodossa (il 43% della popolazione) e da quella bosniaca musulmana (bosgnacca, il 39%), guidata dal derviscio Hadži Loja ; i croati cattolici (18%) accettarono invece l'occupazione. I resistenti furono bollati dagli Austroungarici come “incivili” (unzivilisiert) e “traditori” (verräterisch).
All'occupazione Austroungarica presero parte, naturalmente, anche truppe slovene; è in quest'ambito che deve essere situata questa canzone, che rivela tutt'altro che entusiasmo per l'impresa militare sulle “montagne turche” (qui “turche” si riferisce ovviamente al fatto che la Bosnia veniva vista come facente parte dell'Impero Ottomano). Secondo il folklorista sloveno Štrekelj (qui la fonte) la canzone avrebbe però un'origine addirittura più remota, vale a dire nell'altra canzone popolare Rimska vojska 1848 (“La guerra romana del 1848”), originatasi all'epoca delle campagne austriache del 1848/49 contro la Repubblica Romana e la rivolta di Livorno. In questa canzone è presente il verso Tam za laških gričem (“Là sulle montagne italiane”) che sembra essere trasmigrato nelle “montagne turche” di questo canto di trent'anni dopo. La breve variante contribuita e tradotta a suo tempo da Mila Lah può essere un ulteriore adattamento (con le “montagne nere”) all'epoca della Grande Guerra.
Il canto fu raccolto da svariati studiosi ed etnologi sloveni, tra i quali il celebre Ivan Trinko (1863-1954), o Giovanni Trinko. Trinko, sacerdote cattolico, filologo e insigne studioso delle tradizioni popolari slovene, era nativo di Tercimonte (Tarčmun), attualmente facente parte del comune di Savogna in provincia di Udine. Perfetto padrone sia della nativa lingua slovena che della lingua italiana, Ivan Trinko raccolse una miriade di canti popolari nella Beneška Slovenija, vale a dire la zona di lingua slovena della regione Giuliana. E' quindi praticamente certo che tale canto sia originario proprio di quella zona. [RV]
Il canto nell'interpretazione della Vokalna Akademija Ljubljana