Canzone per Vittorio Arrigoni
Il sole ha asciugato la pioggia
sul campo, verranno a giocare
i figli di Gaza, nel cielo di aprile
vedranno la mia nave volare.
Il mio marinaio è sereno,
la notte più lunga è passata,
ho scritto una lettera al porto,
la buona corrente è arrivata.
E dalla mia striscia di terra
non sento più urla né spari,
mia madre al nostro balcone
ora guarda il suo pesco fiorire.
Adesso che il campo è guarito
mi fermo a fumare sul ponte,
ho ancora la barba bagnata
e un segno carbone alla fronte.
Il mio marinaio ora dorme,
la mia direzione è la sua,
lui che mi chiama da sempre
il suo capitano Utopia,
e quando sarà mezzogiorno
dovremmo incrociare i gabbiani,
dovremmo vedere altra terra,
la raggiungeremo domani.
sul campo, verranno a giocare
i figli di Gaza, nel cielo di aprile
vedranno la mia nave volare.
Il mio marinaio è sereno,
la notte più lunga è passata,
ho scritto una lettera al porto,
la buona corrente è arrivata.
E dalla mia striscia di terra
non sento più urla né spari,
mia madre al nostro balcone
ora guarda il suo pesco fiorire.
Adesso che il campo è guarito
mi fermo a fumare sul ponte,
ho ancora la barba bagnata
e un segno carbone alla fronte.
Il mio marinaio ora dorme,
la mia direzione è la sua,
lui che mi chiama da sempre
il suo capitano Utopia,
e quando sarà mezzogiorno
dovremmo incrociare i gabbiani,
dovremmo vedere altra terra,
la raggiungeremo domani.
inviata da adriana - 30/4/2011 - 08:28
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