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Sfiorisci bel fiore

Enzo Jannacci
Language: Italian


Enzo Jannacci

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(Enzo Jannacci)


1964
Testo e Musica di Enzo Jannacci
Sfiorisci bel fiore / Non è vero


Una delle più belle canzoni del folk italiano. Incisa da Enzo Jannacci e da Gigliola Cinquetti, Mina Mazzini, Pierangelo Bertoli e Francesco De Gregori

Testo e musica di "Sfiorisci bel fiore" sono del solo Enzo Jannacci, almeno stando ai credits del disco nel quale originariamente questo brano comparve per la prima volta, ossia il LP "Enzo Jannacci in teatro" (pubblicato nel 1965 su etichetta Jolly e ristampato nel 1971 su etichetta Joker).
Il brano, nella sua versione originale del 1965, è solo da poco reperibile su supporto CD; per la precisione è contenuto in una peculiare compilation della Warner, uscita nel 2005 ed intitolata "Le più belle canzoni di Enzo Jannacci", contenente solo brani dello Jannacci antecedente al grande successo popolare ottenuto nel 1968 con "Vengo anch'io, no tu no":

Jannacci lo ha poi ricantato - e fatto riarrangiare ex novo dal figlio Paolo - nel doppio CD antologico "The Best" (Ala Bianca, 2006):

La cover che ne fece a suo tempo Mina è contenuta nel LP "Mina quasi Jannacci" del 1977 (ristampato su CD dalla EMI nel 2001).

(Alberta Beccaro)

Il fiore di campo nasce in miniera, luogo di sofferenza e simbolo della fatica e dello sfruttamento dell'uomo, e diventa l'inciso che sottolinea le altre situazioni drammatici che propone la canzone: la guerra e la morte per amore.

Sarà un fiore vero e proprio o un fiore simbolico (non appare molto probabile che un fiore possa nascere in una miniera sotto terra), per esempio una giovane o giovanissima donna che porta luce e amore per un breve periodo nella vita di un minatore, come Arletty-Clara nel film Alba tragica innamorata dell'operaio Jean Gabin? (è un film del 1939 di Marcel Carnè sceneggiato da Jacques Prevert, un capolavoro).

In ogni caso una immagine molto forte che illumina questa bella canzone, molto diversa dal resto della produzione di Enzo Jannacci, e che si iscrive pienamente nel campo delle canzoni di miniera.

Musica & Memoria / Enzo Jannacci - Sfiorisci bel fiore
C'è un fiore di campo che è nato in miniera
per soli pochi giorni lo stettero a guardar.
Di un pianto suo dolce sfiorì in una sera,
a nulla le nere mani valsero a salvar.

Sfiorisci bel fiore, sfiorisci amore mio
che a morir d'amore c'è tempo lo sai.

E un dì un bel soldato partiva lontano
fu solo per gioco che lui ti baciò.
Piangesti stringendo la fredda sua mano
lui rise con gli altri e il treno via andò.

Sfiorisci bel fiore, sfiorisci amore mio
che a morir d'amore c'è tempo lo sai.

C'è laggiù in un prato una bella dormente,
ma neanche un tuo bacio svegliarla potrà.
Morì disperata ma il viso è gaudente,
chi passa vicino di lei riderà.

Sfiorisci bel fiore sfiorisci amore mio
che a morir d'amore c'è tempo lo sai.

C'è odore di cibo quest'oggi nell'aria
che la pioggia cancella ma presto tornerà
Qui spezzerò il mio pane e starò ad aspettare
la pelle mia nera chi mi rinfaccerà

Contributed by Piersante Sestini



Language: French

Version française - BELLE FLEUR FANÉE– Marco Valdo M.I. – 2011
Chanson italienne – Sfiorisci bel fiore - Enzo Jannacci – 1965
BELLE FLEUR FANÉE

Il y a une fleur des champs qui est née dans la mine
Pour seulement quelques jours, ils restèrent à la regarder
D'un pleur, sa douceur fleurit en une soirée,
Les mains noires ne servirent à rien pour la sauver.

Belle fleur fanée, mon amour fané
Puisque le temps est venu de mourir d'amour, tu le sais.

Un jour un beau soldat partait au loin
Seulement par jeu, il te donna un baiser
Tu pleurais serrant sa main froide
Lui riait avec les autres et le train s'en alla.

Belle fleur fanée, mon amour fané
Puisque le temps est venu de mourir d'amour, tu le sais.

Il y a là-bas dans un pré une belle endormie
Mais même un baiser ne pourra la réveiller.
Elle est morte désespérée, mais son visage est serein
Qui passe auprès d'elle sourit.

Belle fleur fanée, mon amour fané
Puisque le temps est venu de mourir d'amour, tu le sais.

Il y a aujourd'hui une odeur de nourriture dans l'air
Que la pluie efface et qui bientôt revient
Ici je romprai mon pain et je resterai à attendre
La peau noire qui me fera des reproches.

Contributed by Marco Valdo M.I. - 2011/1/22 - 21:51


Evidentemente è una delle più importanti canzoni sul tema - ma non è l'unica che Jannacci ha fatto, c´è anche LA SERA CHE PARTI' MIO PADRE e tanti altri. Devo anche dire, o piuttosto non devo dimenticare che nella voce della MAZZINI queste canzoni-drammi prendono tutta la loro forza e "bellezza" (la bellezza è in realtà la voce della TIGRE).

attila - 2005/9/16 - 02:24


Il link di Giorgio non mi funzionava e ho cercato un po': ecco tre video, e altri ancora ce n'è. Ma non ho proseguito, perché troppo mi punge di antichissimo amore questa canzone, incredibilmente bella.

Jannacci: http://www.youtube.com/watch?v=AdiQ2ijIFTs
Mina: http://www.youtube.com/watch?v=vPViqrsfP1w
Jannacci e De Gregori: http://www.youtube.com/watch?v=LCgU6rz9LjI

Gian Piero Testa - 2011/1/22 - 10:08


...Meravigliosa.....

2011/6/8 - 10:06


nel testo origianriamente inciso da Jannacci nel 64 la seconda strofa era questa:

C'è odore di cibo quest'oggi nell'aria
Che la pioggia cancella ma presto tornerà
Vi spezzerò il mio pane e starò ad aspettare
La pelle mia nera che mi rinfaccerà

patchinko - 2013/4/7 - 08:33


si, patchinko, ora che mi ci fai pensare è possibile che nel nastro che avevo da ragazzo quella strofa fosse la seconda e che l'ultima fosse invece quella della bella dormiente. Ora che su youtube ce ne sono tante versioni, sento che in una la canta come terza strofa, dopo il bel soldato, che nella prima versione non c'era.

piersante sestini - 2019/8/26 - 03:34


Scusate se sono in ritardo nel commentare di qualche decennio ahahah. Ma io ad oggi ancora non capisco perché parla di "pelle mia nera". Intende mani sporche?

Lorenzo - 2021/5/31 - 08:05


Gigliola Cinquetti ne ha inciso anche una versione francese intitolata "Les filles et les roses" ma mi sembra che il testo francese (di Françoise Dorin) mantenga ben poco dell'originale, solo un riferimento a un fiore nel ritornello.

Lorenzo - 2021/12/8 - 22:33


Dice "pelle mia nera" perché è un minatore, ha la pelle annerita dalla polvere di carbone.

2021/12/10 - 10:20


La versione originale parla di due nere mani,causa censura venne corretta con le nere mani. Le due nere mani parlavano di un minatore di colore. Nella strofa dove spezza il pane ( l'ultima cena di Gesù) parla ancora di pelle nera.

Enrico - 2023/12/20 - 15:48


Non so se Jannacci si sia ispirato direttamente, ma la melodia mi ricorda molto quella della canzone folk I know where I'm going (qui nella versione di Judy Collins):

Walter - 2024/9/23 - 15:51




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