Cellerin che vien di notte
viene a darti tante botte,
vuoi sul naso, o sulla schiena,
l’importante è che ti mena.
Gli occhi fuori dalla testa,
corre, urla, picchia e pesta.
Sono in mille contro cento,
son davvero un gran portento.
Più son botte e più è una manna
per il celerino Sanna,
che con scudo e manganello
crede d’essere più bello.
Poi diventa ancora giorno
e mi guardo tutto intorno:
il presidio non c’è più,
vedo solo caschi blu.
Vedi tanti poliziotti,
tanto sangue e nasi rotti,
vedi rabbia negli sguardi,
viene in mente un nom: Lunardi!
Deve andar da Berlusconi,
rassegnar le dimissioni:
lui, Pisanu e poi la Bresso,
tutti a casa, presto, adesso!
Ma in tutte le contrade,
scendon folle nelle strade.
Qui nessuno ha più paura,
gridiam tutti: SARA’ DURA!!!!!!!
viene a darti tante botte,
vuoi sul naso, o sulla schiena,
l’importante è che ti mena.
Gli occhi fuori dalla testa,
corre, urla, picchia e pesta.
Sono in mille contro cento,
son davvero un gran portento.
Più son botte e più è una manna
per il celerino Sanna,
che con scudo e manganello
crede d’essere più bello.
Poi diventa ancora giorno
e mi guardo tutto intorno:
il presidio non c’è più,
vedo solo caschi blu.
Vedi tanti poliziotti,
tanto sangue e nasi rotti,
vedi rabbia negli sguardi,
viene in mente un nom: Lunardi!
Deve andar da Berlusconi,
rassegnar le dimissioni:
lui, Pisanu e poi la Bresso,
tutti a casa, presto, adesso!
Ma in tutte le contrade,
scendon folle nelle strade.
Qui nessuno ha più paura,
gridiam tutti: SARA’ DURA!!!!!!!
envoyé par Riccardo Venturi - 28/3/2006 - 17:02
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Ancora una canzone sull'opposizione al TAV in Val di Susa (si veda No TAV della Banda Bassotti) e sulla repressione poliziesca dello stato italiano nei confronti degli occupanti del cantiere di Venaus, il 6 dicembre 2005. Il testo è ripreso da Il Deposito.