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Contro

Nomadi
Langue: italien


Nomadi

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[1993]
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Augusto Daolio, 1947-1993.
Augusto Daolio, 1947-1993.


Gli istinti bestiali dell'uomo hanno seminato tristezza, morte, dolore e anche un po' di assuefazione.
Ma esiste ancora il coraggio e la dignità di chi non si arrende, di chi si ribella, di chi va controcorrente.
"Contro" è la voglia di lottare, è la voglia di cambiare.


ctrL'ultimo album con la voce del grande Augusto Daolio, uscito dopo la sua morte. Augusto ci lascia con un disco stupendo, dove si può ascoltare per l'ultima volta la sua straordinaria e calda voce. Il grande Ago ci saluta con la splendida canzone "Ad est, ad est", che chiude l'album e, purtroppo, anche l'era Augusto. Analizzando il testo della canzone, ci sembra quasi un addio cantato regalatoci dal mitico Augusto.

E questo è anche l'ultimo disco dove possiamo apprezzare il grande basso del grande Dante Pergreffi, anche se accompagnato dal basso della nuova entrata, Elisa Minari.

Un album tanto bello quanto triste... chissà se i Nomadi non fossero stati così sfortunati come sarebbe andata...

Le splendide "Contro", "Il muro", "Santina", "Marinaio di vent'anni" e "Ad est, ad est" sono autentiche perle.

Troviamo in questo disco due delle canzoni più ironiche dei Nomadi, e cioè "Il mongolo" e "Il libero".

Album di addii: è questo infatti anche l'ultimo album al quale il bravissimo Cortesi regala una sua canzone, "Santina".

Nel disco troviamo per la prima volta anche la partecipazione della chitarra ritmica di Danilo Sacco e del Sax di Francesco Gualerzi che, insieme ad Elisa Minari, daranno vita al nuovo corso dei Nomadi, diventando entrambi le nuove voci dei Nomadi.
Contro i fucili, carri armati e bombe
contro le giunte militari, le tombe
contro il cielo che ormai è pieno
di tanti ordigni nucleari
contro tutti i capi al potere che non sono ignari.

Contro i massacri di Sabra e Chatila
contro i folli martiri dell'IRA
contro inique sanzioni, crociate americane
per tutta la gente che soffre, e che muore di fame.

Contro chi tiene la gente col fuoco
contro chi comanda e ha in mano il gioco
contro chi parla di fratellanza, amore, libertà
e poi finanzia guerre e atrocità.

Contro il razzismo sudafricano
contro la destra del governo israeliano
conto chi ha commesso stragi, pagato ancora non ha
per tutta la gente ormai stanca che vuole verità.

Contro tutte le intolleranze
contro chi soffoca le speranze
contro antichi fondamentalismi e nuovi imperialismi
contro la poca memoria della storia.

Contro chi fa credere la guerra un dovere
contro chi vuole dominio e potere
contro le medaglie all'onore, alla santità
per tutta la gente che grida libertà.



Langue: français

Version française – CONTRE – Marco Valdo M.I. – 2013
Chanson italienne – Contro - Nomadi – 1993


Les instincts bestiaux de l'homme ont semé tristesse, mort, douleur et même un peu d'accoutumance.
Mais le courage et la dignité de celui qui ne se rend pas, se rebelle et va à contre-courant existent encore .
« Contre » : c'est l'envie de lutter, l'envie de changer.
CONTRE

Contre les fusils, les chars et les bombes
Contre les juntes militaires, contre les tombes
Contre le ciel qui désormais est comble
De tant d'engins nucléaires
Contre tous les chefs au pouvoir qui ne sont pas sincères.

Contre les massacres de Sabra et Chatila
Contre les martyrs fous de l'IRA
Contre les sanctions iniques, contre les croisades américaines
Pour tous les gens qui souffrent et qui meurent de faim.

Contre qui tient les gens sous le feu
Contre qui commande et mène le jeu
Contre qui parle de fraternité, d'amour, de liberté
Et puis, finance guerres et atrocités.

Contre le racisme sud-africain
Contre la droite du gouvernement israélien
Contre qui a commis des massacres, et n'a pas encore payé
Pour tous les gens maintenant las qui veulent la vérité.

Contre toutes les intolérances
Contre tous les étouffoirs
Contre les vieux fondamentalismes et les nouveaux impérialismes
Contre l'amnésie de l'histoire.

Contre qui fait de la guerre un devoir
Contre qui veut domination et pouvoir
Contre l'honneur à la gloire, contre l'honneur à la sainteté
Pour tous les gens qui crient liberté.

envoyé par Marco Valdo M.I. - 22/8/2013 - 20:49




Langue: anglais

Versione inglese
AGAINST

Against rifles, tanks and bombs
Against military juntas, the graves
Against the sky that by now is full
Of many nuclear devices
Against all the leaders in power that are not unaware

Against Sabra and Chatila massacres
Against fool martyrs of IRA
Against iniquitous sanctions, american crusades
for all people suffering and starving.

Against those keeping people with fire
Against those leading and having game in hand
Against those speaking about brotherhood, love and freedom
and then financing war and atrocities

Against Southafrican racism
Against right of Israel Government
Against those that committed massacres, and still had not paid
for all people by now tired that wants truth

Against all intollerances
Against those suppressing hopes
Against ancient fondamentalisms and new imperialisms
Against little memory of history

Against those making believe that war is a duty
Against those wanting supremacy and power
Against all medals to honour and sanctity
For alla people screaming Freedom.

envoyé par DonQuijote82 - 16/3/2011 - 17:54


una tra le più belle canzoni dei Nomadi, forse una tra le più indicate per questa guerra specie l'ultima strofa, PACE

Elisa


bellissima canzone molto significativa e se la leggessero i capi della guerra forse capirebbero che la guerra fa solo morti

xx90


Una canzone sempre attuale molto precisa e dettagliata...suscita forti emozioni e grandi riflessioni

Genry 81 - 12/3/2005 - 20:13


é una canzone stupenda io sono una fan dei mitici nomadi e questa canzone é la mia preferita

utopia - 31/3/2005 - 20:36


Bellissima canzone non ho parole

Utopia93

1/7/2008 - 10:01


solo sentendola il cuore si apre a nuova vita grazie nomadi

salvatore - 4/10/2008 - 20:02


GRAZIE AUGUSTO GRAZIE BEPPE GRAZIE A TUTTI VOI RAGAZZI SIETE E SARETE SEMPRE UNICI NOMADI X SEMPRE

7/11/2008 - 21:26


bella sempre CONTRO

12/7/2009 - 13:46


il dieci ottobre e' stato il 65° anniversario dell'eccidio nazifascista di Marzabotto: oratore ufficiale il professor Cacciari sindaco di Venezia, un discorso filosofico improntato sul perdono politico laico e un perdono della chiesa molto bello che si può leggere nel sito del comune
mentre ascoltavo mi e' venuta in mente questa canzone e penso che sia ancora attuale sia ieri sia oggi e domani
grazie

nevio casalecchio di reno - 13/10/2009 - 18:52


credo che questa non sia solo una semplice canzone ma un vero manifesto. Contiene l'essenza stessa dello spirito dei Nomadi ed e' oltre che un pezzo da brividi un programma di vita. Grazie Augusto , grazie Beppe, grazie Nomadi.

Ferdinando - 16/12/2011 - 08:14


contro la piega che sta prendendo l'italia nel 2012

jf 72 - 14/2/2012 - 22:15


Dal vivo spesso è stato cantato il verso "contro la destra del gverno italiano"

Donquijote82 - 25/11/2012 - 18:22


ORA E SEMPRE NOMADI......CONTRO TUTTE LE INGIUSTIZIE...CONTRO TUTTE LE INGIUSTIZIE...CONTRO TUTTE LE OPPRESSIONI....IN..CONTRO ALLA POVERA GENTE.....NOMADI FINO ALLA FINE

Chef Antonio de vincentiis - 21/8/2013 - 22:05


tantissimi "CONTRO",per un solo "a favore",LIBERTA'!Nomadi si nasce...

davide - 12/9/2015 - 13:38


canzoni che hanno anticipato tt i temi 50 anni fa' ti viene solo da piangere nn vi hanno capito . siete grandissimi

20/10/2018 - 10:37


Non è così vecchia. La canzone ha solo 25 anni!

CCG Staff - 20/10/2018 - 11:51


sono stati semplicemente dei grandi pensatori carlo pulcinelli

carlo.pulcinelli@live.it - 14/10/2019 - 11:54


Libertà non deve essere un Utopia ma una certezza Canzoni dai caratteri sociali e mai di moda.non ho altri aggettivi per descrivere le canzoni dei Nomadi ,ma solo grazie per tutte le emozioni che ci trasmettete nei vostri concerti ,e nelle vostre canzoni ,pochi come voi ma tanto sentimento nel trattare temi sociali che in questo momento spaventano il nostro pianeta. Come sempre SEMPRE SOLO NOMADI

Enrico - 3/5/2020 - 14:46


Francesco Guccini piange la morte di Odoardo Veroli: "Fu lui a lanciarmi"Il produttore e scopritore di talenti è morto a 78 anni. Il ricordo del cantautore: "È stato Dodo a convincere i Nomadi ad ascoltare ’Dio è morto’ e altri brani"

di VINCENZO MALARA
Il Resto del Carlino

Bologna, 29 gennaio 2021 - Quando Francesco Guccini ci risponde al telefono fisso della sua casa tra le colline di Pavana ("Aspetti che vado ad abbassare un attimo la tv", esordisce), basta pronunciargli il nome di Odoardo Veroli, per tutti Dodo, per ricevere la sua attenzione. Modenese doc e scopritore di innumerevoli talenti, Dodo Veroli è scomparso pochi giorni fa all’età di 78 anni. Ideatore di brani storici dei Nomadi come Noi non ci saremo e Dio è morto, Veroli è stato uno degli artefici della Modena Beat degli anni ’60, celebre produttore di studio, nonché scopritore proprio del giovane Guccini.

La prima cosa che le viene in mente pensando a Veroli?
"Provo un grande dolore. Devo tantissimo a Dodo: se non ci fosse stato lui non avrei mai iniziato la mia carriera".

Siamo tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio dei ‘60.
"Prima delle avventure musicali e del giro di artisti (come l’Equipe 84 e Bonvi che bazzicavano il Bar Grande Italia a Modena), insieme a Dodo facevamo parte della compagnia di ragazzotti un po’ strani che stazionavano in alcune strade della città. Avevamo più o meno 17 anni e ascoltavamo un sacco di musica tutto il giorno, soprattutto il rock’n’roll. Ci vedevamo al parco e frequentavamo amici come Franco Fini Storchi, che con la chitarra sapeva fare a memoria l’assolo di Be-Bop-A-Lula di Gene Vincent. Con Dodo avevamo formato anche un gruppetto musicale di scapestrati in cui io suonavo un tamburello rubato a mio fratello. Lo sa che Veroli è stato il primo e l’unico con cui ho fatto a cazzotti? Meno male intervenne sua nonna che ci divise…".

Da dove nasceva il talento di Dodo?
"Credo che la sua capacità nascesse dalla passione per qualsiasi tipo di genere musicale, compreso il jazz. Divorando brani trasversali, era riuscito ad affinare una grande capacità di interpretare i gusti del pubblico".

Poi c’è stata la sua esplosione come produttore.
"Sì, negli anni ‘60 Veroli incontra Corrado Bacchelli, storico produttore e arrangiatore dei Nomadi. È tramite lui che riesce a fare cantare al gruppo di Beppe Carletti le loro canzoni più famose come Noi non ci saremo e Dio è morto scritta da me, precedentemente scartata dall’Equipe 84 che dopo Auschwitz pensavano fossi finito. Fu Veroli a convincere i Nomadi ad ascoltare Dio è morto insieme ad altre mie canzoni. Ne rimasero colpiti: i brani che non furono cantati dal gruppo, li usai poi per realizzare il mio primo album Folk Beat n.1 pubblicato nel ‘67 e prodotto dallo stesso Veroli".

Come è proseguita la vostra amicizia?
"Io mi sono poi trasferito a Bologna e ci siamo persi di vista".

Dq82 - 29/1/2021 - 21:44




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