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Le loro voci

Franti
Lingua: Italiano


Franti

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[1983]
Dal progetto "Luna Nera"

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Il volantino allegato alla prima edizione della cassetta "Luna Nera" (1983) e l'aggiunta per la ristampa (1984)

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"Franti è un personaggio del libro “Cuore”. Franti è un progetto (ideato e realizzato a partire dal 1976) di un gruppo musicale a formazione variabile che sperimenta varie forme espressive senza nessuna concezione o reverenza verso qualsiasi "stile" o "moda".

Questo progetto è radicato dentro una partecipazione attiva con tutte le manifestazioni politico/musicali che si pongono contro la mercificazione e annientamento da parte del sistema di potere delle nostre lotte, sogni, rabbia.

Franti è anche la ricerca di un'utopia concreta: l'organizzazione di un posto autogestito per poter provare, fare concerti, registrare e produrre la musica.

In questi anni molto spesso ci siamo trovati quasi completamente isolati, in quanto la maggior parte dei gruppi sono dentro la logica professionistica e del controllo sulla musica e sulla gente da parte del denaro.

Aver messo in circolazione le nostre tapes autoprodotte ci ha permesso di contattare altre situazioni (come i punx anarchici) che ci fanno sperare in un inverno diverso per noi: la possibilità di momenti di autogestione, di continuare la lotta.
Chiunque volesse mettersi in contatto con noi per scambi di idee, aiuto, bevute, ricevere cassette, lo deve fare: questa è per noi forse la cosa più importante."

(da Stella Nera)
Poco sole, pochi i giochi,
i bambini guardano su
Una scia graffia il cielo,
occhi scuri cercano un sé

Inventa madre, tu che sei dolce,
storie impaurite di felicità
Presto il sonno ci prenderà,
suoni lievi la tua voce

Quattro di mattina, piove piano
Me li vedo i marciapiedi
trasparenti, il buio e i neon
è solo un altro giorno

Ti svegli e sei dentro un sogno,
mi dici dormi, guardi l'ora
Una piega cancella il tuo viso
Suoni lievi la tua voce

Una mano conta i minuti,
respira storie di gioia bruciata
Una mano tatuata sul palmo
è fredda, è notte, è Beirut

Sembra una notte come tante,
ruba ancora aria lì fuori
Occhi feroci uccidono il giorno,
forse domani solo una foto

Mani, le mie, mani su Beirut
Taglio di luce spezza il sorriso
Mani, le mie, mani, Il cuscino,
la fine del sonno è dentro

Sembra una notte come tante,
quasi sento gridare qua sotto
Sì, lo so, è molto lontano,
anche la strada è sempre uguale


Lingua: Sardo

Versione o "cover" in limba sarda / Sardinian cover version / Version en langue sarde / Sardiniankielinen versio:
Kenze Neke

SA OKE TUA

Pacu sole, pacos jocos
Sos crieddos abbaitan a susu
Una sia franchea su chelu
Ocros iscuros si chircan.

Imbenta mama, tue chi ses bona
Contos aumbratos de felitzidade
Como unu sonnu nos at a picare
Sonos lèbios, sa oke tua

Bator de manzanu, est moddinande
E los vido sos martzapiedi
Murino, s'iscuru e sos neon
Est solu un'àtera die

T'ischitas e ses in intr'e unu sonnu
"Dromi", mi naras, "abbaita s'ora"
Una pìnniga ti cantzella sa cara
Sonos lèbios, sa oke tua

Una manu conta sos momentos
Respira contos de zoia abbrujata
Una manu pintata in su pramu
Est frita, est de note, est Bèirut

Paret una notte chi han meda
Furat galu s'achere incui fora
Ocros ferozes occhien sa die
Fortzis cras petzi una foto

Manos, manos meas supra de Bèirut
Lampus 'e luche seca su risu
Manos, manos meas, su capitzale
Sa fin'e su sonnu est in intro

Paret una note chi han tantas
Azomai intendo gridare inoghe in suta
E imoi ja l'isco, est meta est meda
Peri s'istrada est semper uguale

inviata da G. - 20/9/2024 - 16:08




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