Riccardo Marasco (Firenze, 29 ottobre 1938 – Firenze, 18 dicembre 2015) è stato un cantautore italiano, menestrello vernacolare fiorentino, acculturato ed irriverente. Conoscitore e reinventore della tradizione popolare non solo toscana, è noto soprattutto per le canzoni sboccate e ironiche (L'alluvione; La lallera; La Teresina; La Wanda; Vassallo, cavallo, gallo); tuttavia nel suo repertorio si trovano anche canzoni popolari e canti religiosi.
Anche nei contesti più vicini al cabaret, Marasco rivela un amore per la storia della propria terra, come nel caso de L'ammucchiata, una lunga descrizione di un'orgia a cui partecipano i più grandi nomi del potere fiorentino e della cultura rinascimentale.
Da :
http://www.riccardomarasco.it
Riccardo Marasco è ritenuto, assieme a Caterina Bueno la voce più significativa della musica tradizionale toscana. Uscito dalla schiera dei folk-singers dei primi anni Sessanta è in seguito approdato ad un più vasto repertorio, divenendo un vero e proprio cultore dell'antico patrimonio vocale italiano ed interprete di grande fascino. Lo stile interpretativo e la prassi di accompagnamento con chitarre d'epoca lo avvicinano alla figura di un moderno menestrello.
Dotato di non comuni mezzi vocali è interprete poliedrico che sconfina con padronanza dal genere sentimentale al comico, dal religioso al politico, dal narrativo storico all'allusivo, dal popolare al colto, con un ricercato gusto della parola cantata (dall'immediatezza della vocalità popolare a quella più studiata della canzone all'italiana, della romanza da salotto, dell'aria antica).
Gli spettacoli di Riccardo Marasco nascono dalla sua instancabile tenacia di ricercatore (uno dei più profondi conoscitori della canzone italiana nella sua tradizione secolare) e dalla sua grande carica artistica, prepotentemente dirompente tramite le sue non comuni doti musicali ed i suoi eccezionali mezzi vocali.
Il suo repertorio, dovuto in gran parte alle sue ricerche o alla sua creatività è unico soprattutto per la forma con cui viene riproposto. I concerti di Marasco aprono nuovi spazi alla cultura. Dai dimenticatoi degli accademismi Marasco riporta alla cultura viva inimmaginabili tesori di un'arte ritenuta fino ad oggi, ingiustamente, minore. Anche quando nel suo "cabaret musicale" sembra abbandonarsi al puro "divertissement" egli ci rivela la sua appartenenza alla lunga, arcana ed arcaica, catena degli "Orfei".
Grande interprete: cantante ed attore, autore e musicista, poeta e chitarrista. I suoi spettacoli, vero teatro musicale, sono un esempio virtuosistico della parola cantata e vanno oltre la dimensione regionale, perchè in una chiave internazionalmente valida, ripropongono l'intramontabile patrimonio canoro della cultura italiana, in gran parte sconosciuto ai più o già dimenticato da troppi. Grazie alla sua infinita gamma di espressioni vocali, incommensurabili come l'imprevedibile caleidoscopio di sentimenti cui si sottendono, Marasco ci ridà fiducia nella voce umana.