LUIGI PIGARELLI E IL CORO DELLA SOSAT
http://www.corososat.it/Storia.htm
1926 data di nascita
Il primo "Coro della Sosat" nasce nel 1926 per opera di Nino Peterlongo, presidente fondatore della Sosat e si esibisce per la prima volta in pubblico dietro a un paravento nella sala dei Cinquecento del Castello del Buonconsiglio (era il 24 maggio 1926 ed il Coro era intervenuto su iniziativa di Nino Peterlongo ad una conferenza su Edmondo De Amicis). Del nucleo iniziale, oltre al presidente Nino Peterlongo, che cantava saltuariamente, facevano parte: Tullio Antoniutti, Giuseppe Gardumi, Giuseppe Iung, Bruno Pasini, i due fratelli Pedrotti (Mario ed Enrico), Leo Seiser, Riccardo Urbani, Mario Veglaiter, Enrico Villa, Gino Moschen, Arturo Nicolodi, Aldo Moser, Livio Piccoli. (G.B. Emert - Urbani - Antoniutti - Fox) ...Il giorno dopo il concerto Nino Peterlongo nel riferire sullo stesso scrive: "E’ nato il Coro della Sosat". In occasione del primo concerto Urbani ed Antoniutti erano appena tornati dal servizio militare, Mario Pedrotti, che il servizio militare lo stava facendo a Trento, l’avrebbe finito l’anno successivo. Fino al 1926 il Coro non era ufficialmente costituito. ....I due ragazzi "benemeriti" che gettarono il "seme" di quella piantina che qualche anno dopo si sarebbe trasformata - per interessamento di Nino Peterlongo - in "Coro della Sosat", sono: Tullio Antoniutti e Mario Pedrotti, compagni di scuola che negli anni 1922/23, il mercoledì e il sabato si trovavano alla scuola professionale per imparare il mestiere di falegname -. Durante le prove pratiche di disegno, racconta Antoniutti, il professore era un certo Gottardi che ci dava i compiti poi andava per i fatti suoi, "fischiettai la canzone del Piave e il Pedrotti si unì a me e fischiettammo insieme". Così ci siamo conosciuti, diventammo amici. Un giorno Mario, sapendo che suonavo il mandolino, mi portò a casa sua e mi presentò il fratello Enrico suonatore di chitarra. Qualche giorno dopo portai l’amico Riccardo Urbani, anche lui chitarrista che si aggregò al gruppo. Il Coro ha avuto inizio in Vicolo Gaudenti n. 8, secondo piano in casa Pedrotti. Eravamo 4 ragazzi: Enrico e Mario Pedrotti, Riccardo Urbani ed io, racconta Tullio Antoniutti, e ci trovavamo per suonare chitarre a mandolini. Un giorno provammo a cantare le melodie che suonavamo con gli strumenti, consigliati dalla mamma dei Pedrotti iniziammo con "La Pastora" e "La domenica andando alla messa" -. Aldo Pedrotti era piccolo e veniva messo a dormire, mentre Silvio Pedrotti preferiva ancora andare a giocare con i suoi coetanei. Successivamente si aggiunsero Veglaiter che abitava nella stessa casa, Gino Moscon e Arturo Nicolodi anche loro suonatori di mandola e mandolino e gli altri ...
1927
Toni Ortelli consegna a Nino Peterlongo tramite Leo Saiser (studente universitario a Torino) la melodia e le parole de "La Montanara". La canzone venne cantata ad orecchio dopo che venne fatta sentire dal Seiser a Mario Pedrotti e Tullio Antoniutti. Luigi Pigarelli la armonizzò aggiungendo la parte finale da lui stesso ideata. La prima ufficiale molto probabilmente venne eseguita a Roma.
1929
Prime esecuzioni del Coro della Sosat alla radio (studi EIAR - Ente Italiano Audizioni Radiofoniche di Roma).
1930
La Sosat edita lo spartito per canto e pianoforte de "La Montanara".
1931
La Sosat viene commissariata e alla reggenza viene chiamato il satino Antonio Falzolgher; (Elio Fox - Storia della Sosat), il Coro continua la sua attività come "Coro della Sosat" fino all'aprile 1938.
1933
Il Coro della Sosat registra il primo disco a 78 giri per la Columbia.
1935
La Sosat edita con le Edizioni F.lli Pedrotti la prima raccolta di canzoni armonizzate da Luigi Pigarelli e Antonio Pedrotti.
1936
Il Coro varca per la prima volta i confini dello Stato sostenendo concerti in Svizzera (Lugano).
1938
Al "Coro della Sosat" viene imposto di cambiare il nome in "Coro della Sat" la cui presidenza viene assunta dal "fascista G.B.Tambosi" - (Bollettino CAI aprile 1938). Il gruppo che nel 1926 ha dato vita al primo Coro Sosat, esclusi Nino Peterlongo ed alcuni altri - lascia la Sosat.
1941
Secondo testimonianze raccolte e scritte da Elio Fox (vedi 75° Coro della Sosat) il Coro divenne "Coro della Sat" solo per il resto d’Italia perché nel Trentino finché il Coro cantò (ultimo suo concerto nel 1941, prima che molti suoi componenti venissero richiamati alle armi per la guerra già esplosa e quindi di fatto, si sciogliesse) venne sempre chiamato Coro della Sosat. (Fox)
1945
Nel maggio del '45 su sollecito di Gigino Battisti Sindaco di Trento, Nino Peterlongo ricostituisce la Sosat ed il suo Coro con i coristi rientrati dai luoghi dove la guerra li aveva dispersi, e alla direzione musicale inizialmente vengono chiamati dapprima Riccardo Urbani e quindi Luigi Pigarelli, con la collaborazione anche di Mario Pedrotti e Augusto Pedrotti, ex coristi sosatini (Storia Sosat, test. Urbani, Antoniutti, Zanotti, Bortolotti - Fox). Il Coro sostiene concerti in agosto a Bressanone, in settembre a Rovereto, in ottobre a Trento, in novembre a Merano, in dicembre a Mori. (Strenna Trentina 1945/95) .... Arturo Bortolotti ricorda che all’assemblea ricostituiva della Sosat era presente anche Mario Pedrotti che venne invitato a collaborare alla ricostituzione del Coro. In quell’occasione il Pedrotti non si dichiarò disponibile. ...Sempre Arturo Bortolotti ricorda che lo stesso Mario Pedrotti con Luigi Pigarelli e Riccardo Urbani, qualche tempo dopo, furono i selezionatori - nella sala principale della Sosat - di una schiera di giovani che volevano cantare nel ricostituito Coro della Sosat. Pigarelli suonava un armonium ed ai ragazzi venivano fatti fare dei vocalizzi.... "tu vai nei primi, tu nei secondi e così via...". Del gruppo iniziale che si stringe attorno alla figura di Nino Perterlongo oltre a Augusto Pedrotti, Mario Pedrotti, Riccardo Urbani vengono a far parte o si aggiungono progressivamente anche: Bruno Nardon, Vittorio Nardelli, Arturo Lumia, Arturo Bortolotti, Mario Pasquali, Aldo Lunelli, Roberto Zanotti, Ivo Tartarotti, Franco Simonetti, Lino Decarli, Flavio Scarpa, Leopoldo Tomasi, Gianni Lunelli, Giuseppe Nardelli, Bruno Ercolani, Marco Fontanari, Gino Colcuc, Guido Gabrielli, Ferruccio Venturini, Romano Ianeselli, - Emilio Bettali, Livio Ober, Francesco Barozzi - (il famoso trio BOB). Guido Gabrielli dopo il ritiro dei satini divenne preparatore del Coro che prima dell’avvento del Maestro Franco Sartori era diretto da Bruno Nardon ("Nano"). Roberto Zanotti ricorda anche che il Magistrato Luigi Pigarelli (per hobby armonizzatore), dichiarò in seguito che lui non avrebbe mai messo piede alla Sosat.
Alla fine del 1945 i Fratelli Pedrotti ricostituiscono il Coro Sat (Strenna Trentina dicembre 1945/95 - lettera sul giornale nuovo Adige, dicembre 1945) e qui iniziano le polemiche! I vecchi coristi che già avevano ricominciato a cantare nella Sosat vengono richiamati alla Sat.
Perché dare vita al Coro Sat, visto che già era stato ricostituito il Coro Sosat? Non potevano i Pedrotti rientrare nella Sosat senza costituire in contrapposizione al ricostituito Coro Sosat un altro coro?
E perché da sempre questa ricostituzione in contrapposizione viene addebitata alla Sosat?
Secondo Tartarotti la costituzione del Coro della Sat avvenne nel 1946 - vennero affissi dei manifesti in tutta la città con la scritta: Ritorna il Coro della Sat -.
Arturo Bortolotti ricorda che la domenica precedente il Natale del 1945 il Coro della Sosat sostenne un concerto a Bolzano, presso la Rai; in quell’occasione, al concerto partecipò come spettatore Enrico Pedrotti che spronò i coristi a continuare. Il Pedrotti aveva aperto il negozio di fotografia a Bolzano ed il Coro Sat ancora non c’era.
1947
Il Coro Sosat viene chiamato a Vienna per un concerto pro Croce Rossa Internazionale ed a Innsbruck. Viene fermato a seguito di un telegramma che il rinato Coro della Sat, tramite il presidente della Sat Tambosi, ha inviato a Vienna: ....."Il coro che avete chiamato è un coro di inesperti.....". A seguito di questa grave interferenza che causò, oltre ai contrattempi dei nostri connazionali a Vienna, l’indignazione del Presidente della "Dante Alighieri" e Delegato Generale per la C.R.I. dott. Ferruccio Pacher che organizzò il concerto e deplorò dal palco del teatro Urania di Vienna il grave fatto, il giorno 8 maggio 1947 Nino Peterlongo Presidente della Sosat inviò alla Direzione della Società degli Alpinisti Tridentini la seguente lettera:
Il Coro della Sosat, come già sapete, si è recato a Vienna, invitato dal Presidente della "Dante Alighieri" e Delegato Generale per C.R.I. dott. Ferruccio Pacher, amico personale del sottoscritto. Il dott. Pacher è venuto di persona a Trento a farci visita alcuni mesi fa e mi prospettò la possibilità che il nostro coro si recasse a Vienna. Accettai tale proposta, riservandomi di fissare la data con un certo agio di tempo, affinché il Coro potesse essere preparato degnamente. Egli mi scrisse delle lettere, comunicandomi il programma. Ritornò poi a Trento altre due volte per gli accordi definitivi. La manifestazione fu combinata nei suoi minimi particolari; non c’era perciò possibilità di equivoci, perché il dott. Pacher non è né di Napoli né di Palermo, bensì di Trento, e conosce il sottoscritto da ben trent'anni ed ha seguito tutte le vicende della Sosat e del suo Coro. In questa occasione il Presidente della S.A.T. Sig. Giovanni Battista Tambosi, si faceva premura di trasmettere in data 18 aprile all’insaputa di codesta Direzione, il telegramma sotto riportato, al dott. Pacher. Il telegramma oltre che essere una manifestazione della verità è oltremodo scorretto; suona offesa ai giovani componenti il Coro che con tanto entusiasmo e con tanta buona volontà, hanno saputo in breve tempo raggiungere una tale preparazione e maturità corale da non sfigurare in nessun luogo. Lo testimoniano le numerose affermazioni in provincia e fuori. Il Coro della Sosat è stato il primo a ricostituirsi dopo le vicende della guerra. E’ pertanto falso che esso sia sorto in contrasto al Coro della S.A.T. che aveva ancora da ricostituirsi. Ecco il testo del telegramma, l’originale del quale mi fu consegnato dal dott. Pacher stesso affinché abbia a servirmene nel miglior modo per tutelare la verità.
"APPRENDO CASUALMENTE DANTE ALIGHIERI AVREBBE INVITATO CORO ALPINISTICO TRENTINO PER CONCERTI BENEFICENZA DEVO INFORMARE CHE RINOMATO CORO GIA’ SOSAT CHE SOTTO DIREZIONE FRATELLI PEDROTTI PUBBLICO’ VOLUMETTO CANTI DELLA MONTAGNA E INCISO REPERTORIO ED ESEGUI’ 25 FEBBRAIO 1947 RADIO TRASMISSIONE SPECIALE PER AUSTRIA OGGI INTITOLASI CORO SAT MENTRE ATTUALE CORO SOSAT EST COMPLESSO INESPERTO NUOVISSIMA FORMAZIONE SORTO IN CONTRASTO CON PRIMO STOP PREGO PRECISARE QUALE DEI DUE CORI EST INVITATO DISPONENDO EVENTUALI TRATTATIVE SOLO CON QUESTA PRESIDENZA STOP SALUTI ALPINI PRESIDENTE SOCIETA’ ALPINISTI TRIDENTINI TAMBOSI"
Tale telegramma non ha bisogno di commenti. A Vienna negli ambienti della Dante Alighieri ha suscitato la più viva indignazione. Non si è reso conto il Signor Tambosi che i telegrammi subiscono ben tre censure, e che la Dante era in trattative coi singoli Comandi Alleati, per il programma e per la concessione del lasciapassare e che tutto il programma ha dovuto per causa sua subire degli spostamenti e degli arrangiamenti, dopo che era fissato nei suoi minimi particolari? Non si è reso conto che è stato anche danneggiato il lato finanziario dell’organizzazione? Non era il caso di portare le nostre miserie, i nostri pettegolezzi fuori della patria, ove, per i nostri connazionali la Sosat rappresenta l’Italia. Se il Signor Tambosi fosse stato presente alle parole di deplorazione del Presidente della Dante al Teatro URANIA fra i nostri connazionali, ove il modesto e giovane Coro della Sosat ha saputo suscitare tanto entusiasmo e tanta commozione, si sarebbe certo vergognato del suo atto. Vi possono essere delle rivalità, ma esse devono essere contenute nelle regole del vivere civile. Questi sistemi sono degni dei gerarchetti di un tempo, non di uomini che hanno delle responsabilità, perché sono a capo di istituzioni che rappresentano il nostro paese. La Sosat è una istituzione che tanto ha fatto nel campo dell’educazione del popolo anche se qualcuno non lo vuole riconoscere. Non ha interessi materiali da difendere, ma il diritto e il dovere di conservare e difendere le sue tradizioni. La funzione sociale dell’attività corale secondo i principi coi quali è sorta è quella di propagandare e di far rivivere tra il popolo il canto popolare; senza gelosie, senza monopoli, ma con uno scopo ben più nobile. Con questi principi il Coro della Sosat ha iniziato la sua attività. Ci fa piacere aver appreso che i componenti di codesta Direzione sono estranei a questo fatto e lo hanno deplorato. Sarà perciò doveroso e gradito se la Direzione vorrà rendersi interprete presso la Dante Alighieri di Vienna dei suoi sentimenti di deplorazione per l’atto poco corretto del Presidente. IL PRESIDENTE DELLA SOSAT Nino Peterlongo.
....Il Fascista Giovanbattista Tambosi che nel 1938 assunse la Presidenza del Coro Sat, nonostante la fine della guerra, la liberazione, l’allontanamento dai posti di responsabilità dei "gerarchetti di un tempo" come li chiama Peterlongo, nel 1947 era ancora presidente dalla Società Alpinisti Tridentini (SAT) e continuava imperterrito a dettare le direttive fasciste senza che nessuno lo contrastasse. Questo ci fa dubitare che nel 1949 il fascismo dettò le direttive affinché l’assemblea sosatina deliberasse lo scioglimento del Coro della Sosat per la seconda volta. La prima nel 1938 e la seconda nel 1949!!!!... (Lo sgarbo che Nino Peterlongo fece al Tambosi con la lettera suesposta doveva pur essere vendicato! n.d.r.)
Il 23 dicembre 1947 la Sosat decide di sospendere l'attività del Coro fino alla nomina della nuova Direzione. Motivo: contegno scorretto in sede e fuori, non conforme allo spirito ed ai fini della Società.
1948
Il 18 febbraio 1948 il verbale dell'assemblea generale del Coro elenca come coristi effettivi: Bruno Nardon, Vittorio Nardelli, Arturo Lumia, Aldo Lunelli, Ferruccio Venturini, Tullio Aneggi, Diego Fontana, Arturo Bortolotti, Ivo Tartarotti, Franco Simonetti, Robero Zanotti, Giorgio Rizzi, Guido Gabrielli, Virginio Fedrizzi, Ezio Berlanda, Flavio Scarpa, Leopoldo Tomasi, Gino Decarli, Gianni Lunelli, Carlo Morelli, Giuseppe Nardelli, Bruno Ercolani, Luigi Colcuc, Augusto Pedrotti; il 17 marzo la consulta delibera di accogliere: Aldo Cappella e Remolo Ercolani. Riprendono l'attività corale e con essa le "beghe interne" che di lì a pochi mesi portano il Coro nel baratro. (Le beghe interne sono causate da indisciplina di alcuni elementi che sebbene delle gran belle "voci" sono allergici alle regole ed al rispetto reciproco).
Il 20 ottobre il direttivo in carica della Sosat decide lo scioglimento del Coro per comportamenti che compromettono la buona immagine della Società e nella lettera di segnalazione del provvedimento ai coristi, a firma del presidente della Sosat Luigi Folgheraiter precisa: "ne dichiara lo scioglimento riservandosi di prendere in seguito provvedimenti per la continuazione della tradizione corale in seno alla Società".
1949
Durante l'assemblea generale della Sosat viene proclamato ufficialmente lo scioglimento del Coro della Sosat "dell’allora fiorentissimo Coro" ricorda il Professor Lunelli. (Il prof. Aldo Lunelli ed il dott. Dolzani presenti all'assemblea tentano tutte le strade per evitare il grave provvedimento - test. Lettera Coro Dolomiti prof. A. Lunelli) - questo scioglimento è una vittoria di quella componente del direttivo sosatino capitanata da Cesare Veronesi (sobillata da chi?), che sempre ha contestato e lottato contro l'esistenza del Coro all'interno della Sosat. (il Veronesi era un acerrimo nemico del Coro - test. Giuseppe Leveghi 1995 e Ivo Tartarotti)
Lunelli, corista sosatino, a seguito delle "beghe" succitate, lascia il Coro della Sosat ormai deliberatamente sciolto e dà vita al Coro Susat. Lunelli vorrebbe che tutti i componenti ex sosatini entrassero nella nuova compagine "Coro Susat" a patto però di lasciare per sempre la Sosat, "Chi non è con me è contro di me" disse, ma i sosatini non accettarono perché impegnati seriamente a entrare in possesso a breve termine del vecchio nome. (test. R. Zanotti -intervista-)
.... secondo Bortolotti, Aneggi e Fedel intervistati nel 1996, il Lunelli venne allontanato.
Il 9 febbraio Tullio Aneggi raccoglie i coristi: Renzo Battisti, Aldo Cappella, Gino Facci, Guido Fedel, Vittorio Nardelli, Bruno Nardon, Mario Pegoretti, Arturo Bortolotti, Franco Simonetti, Ivo Tartarotti, Roberto Zanotti, Franco Muelbach, Carlo Morelli, Leopoldo Tomasi, Gianni Lunelli, Colcuc Luigi, Bruno Ercolani, Giuseppe Nardelli e Augusto Pedrotti, tutti ex coristi sosatini 1948, escluso il prof. Aldo Lunelli, danno vita al "Coro Trentino" che lascia la sede Sosat e si ritrova per le prove prima alle scuole Crispi, poi presso i frati Francescani - alla Busa - sala Morizzo - (test. A. Lunelli Lettera Coro Dolomiti - R. Zanotti - A. Bortolotti - G. Fedel - T. Aneggi).
1950
Negli anni cinquanta Nino Peterlongo chiamò alla direzione artistica del Coro S.O.S.A.T. il Maestro Franco Sartori il quale impresse al Coro una svolta "tecnica". Con le sue composizioni, elaborazioni ed armonizzazioni a carattere prettamente popolare diede così risalto ad un modulo canoro il cui valore consiste nel cantare e ricantare in libertà con quelle modificazioni che l’estro popolare trova di volta in volta, istintivamente espressive.
1951
I fratelli Pedrotti stipulano con gli autori Ortelli e Pigarelli, all'insaputa della Sosat che aveva l'esclusiva, un accordo sulle edizioni e sfruttamento de "La Montanara" (la Sosat viene a conoscenza del fatto ben 44 anni dopo con una comunicazione delle stesse edizioni Pedrotti - lettera del 29 settembre 1995 (i documenti comprovanti l’esclusiva sebbene chiesti in visione dalla Sosat non si sono mai visti!).
1952
23 febbraio. Un telegramma del Maestro Pigarelli raggiunge il Coro Sosat nel pieno del concerto al teatro di Padova, il testo recita: "RAMMENTOVI MIO DIVIETO ESECUZIONE PAGANELLA NON CONFORME AD ORIGINALE PIGARELLI..!!!"
La Paganella era di proprietà Sosat! Il Coro comunque la cantò a suo modo e fece ben due bis!!!!
Questo dispetto toccò la sensibilità del Maestro Franco Sartori, che scrisse qualche tempo dopo di sua mano, ma a firma Coro Trentino la seguente lettera (si presume in risposta ad una citata nel testo, ma sconosciuta), al dottor Pigarelli, suo grande avversario, (Pigarelli era un magistrato ma si sentiva anche un grande musicista - sebbene autodidatta -, Sartori invece era un professionista della musica! E ne era molto orgoglioso):
"Egregio Dottore, riceviamo la di Lei gentilissima lettera e Le siamo grati di avere con essa manifestato il Suo parere e le Sue intenzioni. A nostra giustificazione, dobbiamo dirLe che ci siamo permessi d'interpretare con un poco di estro paesano la Sua canzonetta "Paganela" perché ci pareva ne guadagnasse. Inoltre: (ci siamo fatti aiutare dal Maestro Franco Sartori per la terminologia e le citazioni), l'inciso più memorabile della canzonetta, sugli intervalli esatti di uno spunto Wagneriano: Wagner: Sigfrid, atto II° (movimento della foresta) ...omissis... un breve rigo musicale, tempo 9/8 con quattro note *si (1/8) - mi (1/16) - sol diesis (1/16) - fa diesis (1/4)* ecc. Pigarelli: La Paganella...omissis... breve rigo musicale tempo 2/4 con quattro note: *re (1/4) - sol (1/4) - si (1/8) - la (1/8)* con sotto scritto: l'e' la zi - ma ecc. può rimanere, secondo noi, nella stesura corale voluta dall'autore. Ma la seconda parte:...omissis...breve rigo musicale, tempo 2/4 con sei note: *mi (1/4) - sol (1/4) - la (1/8) - sol (1/8) - fa (1/8) - mi (1/8)* con sei note con sotto scritto: to'te 'n-se-ma na pu-....ecc. arieggiando una fanfaretta di tipo corrente e paesano, sembra offerta volontariamente all'estro dei cantori perché la arricchiscano con trovate, lazzi, sorprese. Così abbiamo fatto e credevamo di far bene; tanto più che il pubblico preferisce la nostra versione a quella della SAT, giudicata aulicamente impettita; il che non giova affatto a una canzonetta popolare. Che l'autore tenga a una canzonetta è spiegabile o almeno possibile; ma in realtà, detta canzonetta è meno del pulviscolo nella immensa produzione mondiale di canti popolari e tutto il suo valore consiste nell'essere cantata e ricantata in libertà, con quelle modificazioni che l'estro del popolo o il cantore istintivo trova volta a volta o più esattamente, improvvisa. Ci creda, distintamente
(molto probabilmente questa lettera ha contribuito, qualche anno dopo (1961), alla bocciatura di Franco Sartori a presidente della Filarmonica. (Nella commissione c'era anche Pigarelli). La bocciatura di Franco Sartori andò poi a favorire Antonio Pedrotti che divenne presidente della Filarmonica. - A seguito di questa bocciatura Sartori abbandonò il Trentino ed andò ad abitare a Verona (Benedetti - Segatta 1995). .....Per le continue lotte fra i due, Segatta interveniva sempre a fare da paciere.
Il Coro Susat muta il nome in "Coro Dolomiti" per imposizione dell'O.C. della SAT "per prevenire gli equivoci". (test. A. Lunelli Lettera Coro Dolomiti)
1953
Il 16 gennaio inizia il tramonto del Coro Trentino tutto composto da sosatini!
Il 27 maggio auto-scioglimento del Coro Trentino:...."27 maggio 1953 DICHIARAZIONE DI SCIOGLIMENTO COMPLESSO CORALE "CORO TRENTINO" Il giorno 27 maggio 1953, presso la Sede della Iuventus, i sotto elencati componenti il "Coro Trentino" decidono all'unanimità di sciogliere sia moralmente che finanziariamente il Complesso stesso. Qualora alcuni già componenti intendessero ricostituire un coro con la denominazione "Coro Trentino", sarà loro diritto il farlo e sarà passato l'archivio e tutto il passato morale del già "Coro Trentino". Resta deciso che la suddivisione del patrimonio finanziario sarà fatta fra tutti i componenti effettivi in parti uguali.
Firmato: Bruno Nardon, Mario Pegoretti, Senatore Dossi, Luigi Facci, Renzo Battisti, Vittorio Nardelli, Roberto Zanotti, Gianni Lunelli, Oreste Roner, Guido Fedel, Franco Muelbach, Giuseppe Nardelli e Gino Colcuc."
Il 7 ottobre il Coro Trentino si ricostituisce:..
"VERBALE DI SEDUTA" Oggi mercoledì 7 ottobre 1953 ad ore 21 nel salone "Morizzo" di Belvedere S. Francesco (Via Grazioli) si sono riuniti i sottoelencati Signori: (in ord. alf.) Colcuc Luigi, Dossi Senatore, Endrizzi Aldo, Facci Luigi, Nardelli Vittorio, Pegoretti Mario, Pisoni Adalberto, Roner Oreste Zanotti Roberto, già componenti il Coro "TRENTINO" alla data del 27 maggio 1953; Aneggi Tullio, Bortolotti Arturo già componenti il Coro "TRENTINO" alla data del 2 luglio 1952; Bernardi Nerio, Cagol Renato, Concini Ivo, Forti Silvano, Golini Gastone, Mazzalai Orlando, Postal Adelio, Valentini Gino i quali preso atto della dichiarazione del 27 maggio 1953 con la quale il complesso denominato Coro "TRENTINO" era da considerarsi sciolto a tutti gli effetti con possibilità però di essere ricostituito ad opera di ex componenti, con pieno diritto di avvalersi del nome - materiale e passato morale; esaminato e approvato integralmente uno statuto proposto dal M° Franco Sartori, dichiarano all'unanimità ricostituito il Coro "TRENTINO" sotto la direzione artistica del Maestro Franco Sartori e s'impegnano ad osservare scrupolosamente lo statuto.
1954
All’inizio dell’anno il Coro Trentino torna per le prove nella sede della Sosat in via Malpaga.
(F. Benedetti)
1955
Il 24 ottobre presso il ristorante Accademia trattative per possibile fusione fra Coro Trentino e Coro Dolomiti. Per voto contrario dell'assemblea del Dolomiti la fusione non avviene. (lettera di A. Lunelli)
1961
Il 5 maggio il "Coro Trentino" a seguito dei grandi successi ottenuti in ambito nazionale ed internazionale, per merito anche del M° Franco Sartori che ne è il principale artefice, assume su decisione della Sosat, ratificata dall'O.C. SAT il nome di "Coro Trentino Sosat" tornando ufficialmente il "Coro della Sosat".
1962
Primo LP per l’Ariola a Monaco di Baviera.
1963
Nel luglio, l’ultima domenica il Coro della Sosat inizia l’appuntamento con la chiesetta dei XII Apostoli presso il Rifugio Garbari nel gruppo di Brenta.
1964
Il Coro della Sosat compone la canzone "La cesota del Vason", la incide su microsolco a 45 giri che viene commercializzato; il ricavato permetterà il completamento del tetto della chiesetta eretta sul Monte Bondone.
Gli stessi coristi si auto tassano ed acquistano il disco.
......(la sera precedente la trasferta a Bolzano presso la Rai per la registrazione del canto si presenta in sede l'autrice delle parole (poetessa?) per chiedere i diritti!!!! Diritti di una canzone scritta e composta per beneficenza???, i coristi esterrefatti invitano la signora ad andarsene ("se no i la buta zo per le scale") e decidono immediatamente di riscrivere le parole, si fermano in sede per quasi tutta la notte e compongono il testo ufficiale che canteranno e registreranno il giorno seguente, leggendolo da una mega-lavagna improvvisata. Principali artefici del nuovo testo sono il Maestro Bepi Fronza ed il corista Gino Colcuc (test. R. Zanotti, T. Antonelli). Del vecchio testo non resta nessuna traccia!!! - come pure del nome della poetessa!!!
1967
Registrazione del film "Serenata Trentina" sulla vita del Coro prodotto dalla televisione Bavarese; il film viene presentato al FilmFestival Città di Trento.
1968
Il Coro della Sosat viene insignito dell'onorificenza dell' "Ordine del Cardo" per il suo impegno a favore delle genti di montagna.
1970
Prima edizione della cavalcata di Fiemme e Fassa "La Marcialonga"; il Coro della Sosat con la collaborazione del Maestro Luciano Fumai e del Paroliere Gino Creazzi lancia la canzone omonima incidendola su disco a 45 giri.
1971
Registrazione del Film "Trento città degli affreschi" con la partecipazione del Coro.
1976
L'O.C. ed i componenti il direttivo del Coro Sat impongono un documento ambiguo nel quale si afferma che il Coro Sosat attuale è nato nel 1945 al fine di non permettere al Coro Sosat di festeggiare il 50°. ...."affinché lo festeggiasse il coro Sat" (lettera presidente Sosat Benassi 25/10/1980).
1977
Un telegramma, inviato da qualcuno della Sat raggiunge il Coro sul palco del Teatro Sociale nel pieno di un concerto dedicato alla città. Con il telegramma viene intimato di ritirare dal commercio il disco contenente "La Montanara" e inciso in Germania e solo lì commercializzato.
1979
Il Coro della Sat intima al Coro Sosat di ritirare un depliant riportante la data del 1926 e l’intimazione viene consegnata al Presidente del Coro Benedetti a mezzo di un Ufficiale Giudiziario.
1986
Il Coro Sat festeggia il sessantesimo di nascita con la motivazione della continuità fisica di Silvio Pedrotti. (Relazione 60° coro Sat - E. Fox)
La Sosat ed il Coro Trentino Sosat festeggiano il 60° anniversario di nascita della coralità alpina.
1988
Prima incisione digitale su Compact disc.
1991
La Sosat festeggia il 70° di nascita. Il Coro partecipa alle manifestazioni eseguendo un concerto all'Auditorium Santa Chiara di Trento, che viene registrato. Si progetta di pubblicarlo in un disco (live) da mettere a disposizione di tutti i sosatini.
Nel repertorio del concerto c'è però anche "La Montanara" che, sebbene editata nel 1930 dalla Sosat, viene rivendicata (con un fantomatico documento mai visto alla Sosat) dalle edizioni F.lli Pedrotti di Trento co-fondatori del primo Coro Sosat e dirigenti del Coro Sat.
Per evitare polemiche la Sosat (benché il Coro della Sosat non sia d’accordo) chiede alla Sat con lettera del 12 giugno autorizzazione alla registrazione de "La montanara" quasi riconoscendo, con questa richiesta, la proprietà ai F.lli Pedrotti). Motivi molto probabilmente di "antichi rancori" inducono i Pedrotti tramite il Coro della Sat (!?) con lettera del 24 giugno 1991 a non concedere il n.o. alla registrazione. (La richiesta della Sosat fu sottoposta all'approvazione dei coristi della Sat - test. T.R. corista Sat - confermata in sede Sosat alla castagnata del 6 novembre 1995 -, fu l' unico a dare parere favorevole affinché la Sosat potesse registrare).
La Sosat irritata da tanta arroganza, chiede allora un incontro all'autore Toni Ortelli che avviene a Torino alla presenza del presidente della Sosat Mario Benassi, del presidente del Coro Francesco Benedetti e dello storico della Sosat e del Coro stesso Elio Fox. Dopo qualche tempo tramite la moglie, Ortelli comunica di non opporsi a che la Sosat utilizzi "La Montanara" in una sola "edizione ricordo" del concerto che essa tenne in occasione della celebrazione dei 70 anni della Sezione Operaia della Sat, sempre che non vi si opponessero gli Eredi Pigarelli e i fratelli Pedrotti e che l'edizione non dovrebbe essere commerciabile, ma riservata "Una tantum" ai soci ed ai collaboratori dei festeggiamenti.
Abbiamo reso noto al signor Mauro Pedrotti, - scrive la Signora Ortelli nella lettera manoscritta datata 10 febbraio 1993 -, quanto sopra esposto ed egli ebbe a dire che, qualora la Sosat avesse loro, in quanto unici legalmente autorizzati alla diffusione de "La Montanara", in qualsiasi forma, richiesto il consenso alla suddetta utilizzazione de "La Montanara", egli avrebbe esaminato con il Padre la questione". (La domanda era già stata presentata e la risposta negativa già ricevuta, ne è conferma il viaggio a Torino dei sosatini per cercare l'autorizzazione da Toni Ortelli già negata dal Coro della Sat.) Va ricordato che non è seguita alcuna comunicazione delle Edizioni F.lli Pedrotti o del Coro della Sat che annulli la precedente negazione.
1993
L'assemblea sosatina del dicembre 1993 approva la mozione presentata da Bruno Filippi che chiede che il patrimonio musicale sosatino sia restituito alla Sosat e venga reso di pubblico dominio. Tutto questo al fine di dare un contributo alla cultura corale trentina che si vede costretta, data l'impossibilità di poter registrare su disco quasi tutte le canzoni trentine, ad attingere ad altre realtà extraprovinciali (vedi cori che registrano dischi con tutti canti ed armonizzatori veneti o lombardi), ed inoltre per dare la possibilità a tutti i cori di cantare i veri "vecchi" canti trentini, magari di un solo armonizzatore. Infatti attualmente avviene che un coro canta "La Pastora" di Pigarelli, un altro quella di Sartori, altri quella di Malatesta, altri quella di Grosselli con il risultato che ci si ritrova a non poter cantare assieme perché "noi cantiamo un'altra armonizzazione!".
1994
Il Servizio Attivita' Culturali della Provincia edita l'"Almanacco della Vita Musicale Trentina 7". La pubblicazione riconosce il Coro della Sosat primo coro nato nel 1926.
1995
Il 14 settembre il giornale "l'Adige" pubblica una ricerca dell'etnomusicologo Gianluigi Dardo su "La Montanara" - nella quale si afferma che la medesima è un canto popolare e che esistono delle armonizzazioni precedenti della classica. Mauro Pedrotti, maestro del Coro Sat, interpellato dal giornalista Zenone Sovilla sulla stessa pagina del giornale, spiega: "I diritti del canto furono depositati a nostro favore. Ora per quanto riguarda la semplice esecuzione, basta versare il dovuto alla SIAE (Società Autori Editori); i diritti di riproduzione meccanica, invece, appartengono alle edizioni Pedrotti. Questo in base a un preciso accordo tra le edizioni e tutti gli armonizzatori del nostro repertorio, che preferiscono riservare le loro opere al solo coro della Sat (pur perdendoci economicamente, dato che a ogni incisione corrisponderebbero i compensi all'autore). Ma nonostante nessun altro coro sia autorizzato, c'è chi ha registrato abusivamente le nostre canzoni..".-
Qualche giorno dopo, esattamente il 23 settembre, "l'Adige" pubblica una rivendicazione sosatina de "La Montanara" tramite il presidente Claudio Colpo. Il giornale titola: "La Montanara è anche nostra" -
Con una lettera datata 29/9/95 indirizzata alla Sosat le edizioni Pedrotti segnalano, facendo riferimento all'articolo del presidente Colpo, che gli autori (Ortelli e Pigarelli) nel 1951 hanno ceduto alle edizioni Pedrotti - in modo esclusivo ed assoluto - il diritto di edizione e di sfruttamento de "La Montanara"; affidato alle edizione Pedrotti l'amministrazione dei relativi diritti d'autore; ribadito l'esclusiva a favore del Coro della Sat per la registrazione meccanica della canzone.
Il 25 ottobre la Sosat invia una lettera alle Edizioni F.lli Pedrotti, e per conoscenza al Consiglio Direttivo della Sat, segnalando che era la prima volta dopo 44 anni che la Sosat veniva a conoscenza dell'esistenza di questo documento ma che non poteva riconoscerlo in quanto la Sosat era già proprietaria di un diritto esclusivo fin dall'edizione del 1930 de "La Montanara". Faceva inoltre presente che il documento citato dai Pedrotti è stato stilato in assenza della Sosat proprietaria di precedente diritto. La Sosat "al fine di valutarne l'esatto contenuto in prospettiva di individuare eventuali possibilità di composizione amichevole della questione", chiede cortesemente una copia del citato documento.
In novembre Ennio Demozzi, corista della Sosat, incontra casualmente il Sig. Fago-Golfarelli (erede di Luigi Pigarelli), che gli confida di essere stato a suo tempo contattato dal Presidente Sat Zobele, per la questione "Montanara e patrimonio musicale sosatino"; in quell'occasione il Fago Golfarelli avrebbe dato parere favorevole all'incisione de "La Montanara" da parte del Coro Sosat (concerto del 16/02/1991 70° Sosat); nella stessa occasione si dichiara contrario alla liberalizzazione del patrimonio sosatino in quanto è del parere (storicamente errato) - che il Coro della Sosat, nel 1945, sia sorto in contrapposizione a quello della Sat !!!??? - (risulta che sia esattamente il contrario).
Domenica 3 dicembre "l'Adige" pubblica un'altro servizio di Gianluigi Dardo su "La Montanara" .... "date a Cesare quel che è di Cesare"!!?
1996
Nel febbraio Viene pubblicata su "Coralità", organo ufficiale della Federazione dei Cori del Trentino, una lettera a firma di Mauro Pedrotti, Direttore del Coro della Sat, in cui viene ancora una volta ribadita la posizione delle Edizioni F.lli Pedortti riguardo alla questione "La Montanara" e nella quale inoltre non viene data alcuna risposta alla lettera della Sosat che rivendicava i propri diritti riguardo alla questione del patrimonio musicale sosatino (ivi comprese "La Montanara" e "La Paganella").
Nel mese di marzo la Sosat prepara la risposta con la lettera in calce che invia alla Federazione dei Cori del Trentino con preghiera di pubblicazione sulla stessa rivista "Coralità":
Sono quarant’anni - non da ieri - che la SOSAT mette sul tappeto il problema del diritto di proprietà sulla sua "La Montanara", giusto spartito stampato nel 1930 sul quale è scritto in maniera non equivocabile: «Proprietà riservata della Sezione Operaia della Società Alpinisti Tridentini (SOSAT)».
Di SOSAT, si sa, come di mamme, ce n’è una sola. Ed anche i «diritti di proprietà» non sono duplicabili in Italia e nel mondo, e neppure così labili da sparire nel giro di pochi lustri. L’oggetto del contendere è tutto qui, fra SOSAT e Coro della SAT. E meglio, fra SOSAT ed Edizioni Fratelli Pedrotti: non con la buona fede di Toni Ortelli o con l’integrità morale di Luigi Pigarelli tirate in ballo a sproposito da Mauro Pedrotti. E lasciamo perdere le analisi della SIAE che sappiamo anche noi come vengono fatte: con l’autocertificazione dei titolari, o presunti tali, dei diritti, meglio se sono gli autori ancora vivi: ciò che interessa alla SIAE è sapere a chi vanno i diritti maturati, e se le persone che chiedono tali diritti hanno qualche titolo per farlo. Certo che Toni Ortelli e Luigi Pigarelli avevano titolo per farlo: uno era l’autore e l’altro l’armonizzatore della canzone, ed alla SIAE più di tanto non interessava. Anche i proventi dei concerti e delle rassegne andavano agli autori e non solo quelle dei dischi, come vorrebbe far credere Mauro Pedrotti, perché per ogni manifestazione bisogna fare il borderò. Quindi come testimone la SIAE non c’entra. Il vero problema, forse mai posto prima in termini tanto chiari - ma la quasi astiosa precisazione di Mauro Pedrotti ora ce lo impone - è questo: che Toni Ortelli e Luigi Pigarelli avessero regalato "La Montanara" alla SOSAT è fuori di dubbio, ed è quindi fuori di dubbio che essa, la SOSAT ne divenne la legittima proprietaria nel 1930. Che la SOSAT avesse stampato lo stesso anno la partitura con l’indicazione della sua proprietà, è anche fuori di ogni ragionevole dubbio. Per contro, non esiste agli atti della SOSAT, ne è mai esistito, un documento di rinuncia alla proprietà de "La Montanara". Allora, per far sapere a tutti i coristi da che parte stiano veramente l’imprudenza e l’ignoranza disinvoltamente indirizzate alla SOSAT da Mauro Pedrotti, egli ci dica: come mai ad un certo punto - ora si parla di un contratto datato 26 maggio 1951, ma nostre lettere che chiedevano lumi in questo senso sono rimaste senza risposta -; come mai, dicevamo, una proprietà documentata con un proprietario ancora vivo, viene «incamerata» non tanto dalla SAT o dal Coro della SAT, quanto dalle Edizioni Fratelli Pedrotti e quindi a vantaggio privato, ciò non solo senza mettersi d’accordo con i veri proprietari, ma anche senza avvertirli. Voglia o non voglia Mauro Pedrotti, il nodo da sciogliere è questo e solo questo: conoscere cioè come sia avvenuto questo fatto all’insaputa di una delle parti in causa. Può darsi che chi fa un regalo possa anche avere il cattivo gusto di farselo restituire, ma ciò che è anomalo è che possa farlo senza dire nulla al beneficiario. Toni Ortelli e Luigi Pigarelli sono al di sopra di ogni sospetto? Va benissimo. Abbiamo tale rispetto per la vita dell’uno e per la memoria dell’altro che non lo mettiamo né in dubbio, né in discussione. Ma attorno al tavolo di quel fantomatico contratto ovviamente c’erano anche altri. E qualcuno oggi dovrebbe finalmente parlare. Inoltre, sarà bene spazzare il campo da possibili equivoci, perché già ce ne sono troppi sul percorso: questa vexata quaestio dei diritti di proprietà non solo de "La Montanara", ma anche de "La Paganella", non ha neppure per la SOSAT scopi economici, ma solo eventualmente di giustizia per un torto che la SOSAT potrebbe aver subito in passato. La questione viene portata avanti con lo scopo di raggiungere due soli obiettivi, se mai saranno raggiunti. Il primo è quello del diritto per il suo Coro di incidere le due canzoni in disco e in video senza soggiacere a divieti di sorta, naturalmente pagando i diritti a chi di dovere; il secondo è quello di liberalizzare questi canti a vantaggio di tutta la coralità.
Infine, è ancora da dire che in data 25 ottobre 1995, la SOSAT inviava alle Edizioni Fratelli Pedrotti una lettera con la quale chiedeva copia del famoso contratto del 1951, al fine - dice testualmente la missiva - "di poterne valutare l’esatto contenuto in prospettiva di individuare eventuali possibilità di composizione amichevole della questione". Con la stessa lettera la SOSAT chiariva che qualora non fosse stata data risposta:" in virtù del diritto originario di cui siamo depositari, ci riteniamo legittimati a dare pratica attuazione ai contenuti della mozione approvata dall'Assemblea della SOSAT nel dicembre 1993 nella quale si è deliberata la liberalizzazione di tutto il patrimonio musicale della SOSAT, ivi compresa "La Montanara", al fine di renderlo patrimonio comune di tutta la coralità Trentina. "
A tutt’oggi (marzo 1996) nessuna risposta è arrivata dalle edizioni Pedrotti.
Nel mese di maggio il Coro festeggia i settanta anni di storia ed all’Auditorium di Trento organizza per l’occasione una manifestazione particolare denominata "percorso di canto corale tradizionale" con la presenza dei gruppi corali di tradizione orale "A Compagnia" dalla Corsica; "Coro di Castelsardo" dalla Sardegna; "I Cantori di Premana" dalla Lombardia. L’auditorium è strapieno di gente (cori dalla Germania, alpinisti, sosatini).
Con l’occasione il sindaco di Trento Lorenzo Dellai assegna al Coro la massima onorificenza della città di Trento: "l’Aquila di San Venceslao".
Per ricordare i festeggiamenti il Coro edita una raccolta di canti del suo repertorio armonizzati dai vari musicisti e collaboratori intitolata "Fior di Canti" ed incide un CD e MC intitolati "Canta la Sosat".
1997
A gennaio e febbraio il Coro varca l’oceano e tiene una serie di concerti nello stato Messicano di Sonora (Terra del missionario trentino Padre Eusebio Chini) e precisamente ad Alamos, Guaymas, Hermosilio Capitale di Sonora, Caborca e Nogales poi vola negli Stati Uniti d’America e tiene un concerto a San Francisco ed uno Santa Rosa (California).
In aprile partecipa alla registrazione del film "Trentino Dolomiti" per la televisione tedesca; a luglio è presente per la 35a volta alla commemorazione di tutti i caduti della montagna al Rifugio XII Apostoli nel gruppo di Brenta ed a dicembre partecipa come ospite alla trasmissione della televisione bavarese (Baierischer Runkfund und ferneshen) "Stern Stunden".
1999
Il Coro esegue a Cognola di Trento il giorno 20 febbraio il suo 1200° concerto!
2000
Nel gennaio il Coro partecipa alle riprese televisive della televisione tedesca a San Vigilio di Marebbe.
2001
Il 2 febbraio nella sede di via Malpaga a Trento il Coro partecipa alla presentazione ufficiale del "Sosatino" rivista commemorativa edita per l’80° anniversario della Sosat ed il 75° anniversario del Coro della Sosat.
Il 24 febbraio il Coro ritorna per la quinta volta a Dresda e riscuote un grande successo nella sala grande del "Kulturpalast" alla presenza di ben 2400 spettatori che alla fine del concerto non vogliono più lasciar uscire il Coro! 10 minuti di applausi tutto il pubblico in piedi! E poi
applausi con i piedi.
E’ l’anno del 75° anniversario di fondazione e la ricorrenza non può passare senza che sia ricordata! Così il Coro "edizione 2001" composto dal Maestro: Paolo Tasin - dai Coristi: Tullio Antonelli, Mario Avancini, Francesco Benedetti (Presidente), Walter Benedetti, Lorenzo Berloffa, Roberto Bitante, Gino Bridi, Massimo Cestari, Remo Coser, Rino Dal Piva (comp. Direzione), Albino Dellai, Ennio Demozzi, Luca Dossi, Ilio Fadanelli, Bruno Filippi (Vicepresidente e vicemaestro), Francesco Filippi, Giovanni Filippi (comp. Direzione), Diego Fontanari, Luca Gretter, Enrico Marchi, Stefano Marinelli, Luca Mattevi, Graziano Mela, Dino Molin, Albino Moltrer, Giuliano Nicolini, Alberto Paissan, Luciano Pedrotti (cassiere), Luciano Remorini, Dario Scarpa, Giorgio Segatta, Giulio Segata, Stefano Silvestri, Bruno Tamiello, Luigino Tomasoni, Franco Vecchietti, Roberto Zaltieri (comp. Direzione), Lodovico Zoni, Nunzio Zorzi con la collaborazione della Segreteria: Giuseppe Failoni, Santo Fritz - dell’Addetto Stampa: Ugo Merlo e dello Storico: Elio Fox e con la collaborazione straordinaria del Dott. Mauro Marcantoni, danno vita a questo programma di manifestazioni: Edizione straordinaria di un CD (Coro Trentino Sosat) in ben 26000 copie che saranno regalate il giorno 26 maggio a tutti i trentini che acquisteranno una copia del quotidiano Alto Adige (questa iniziativa è frutto della collaborazione fra il giornale Alto Adige, la SETA e vari Enti sponsor); Commemorazione presso la sede del Coro con tutti gli ex coristi il giorno 26 maggio mattina; concerto del Coro offerto a tutti i trentini al teatro Sociale di Trento (sera del 26 maggio 2001).
PS. - Il 13 dicembre 1996 in una conferenza stampa organizzata dal Coro della Sat e dal Presidente della Fondazione Coro Sat (avv. Larentis), presso la sede della Sat in via Manci a Trento, gli eredi di Mario Pedrotti quali titolari dei diritti del Coro, come riportato dal giornale "Alto Adige" del giorno 19/03/1997, donano alla fondazione "Coro Sat" tutti i diritti d’autore sui canti del Coro, (ivi compresi i 65 canti editati dalla Sosat e dalle edizioni F.lli Pedrotti nel 1935?).
Nella conferenza stampa nessuno accenna alla Sosat ed ai suoi diritti.
In occasione della conferenza stampa, inoltre, i canti stessi sono stati liberalizzati ai soli fini di registrazione fermo restando i pagamenti dei diritti alla SIAE ed alla Fondazione Coro Sat.
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- Il 24 gennaio 1998, l’assemblea generale della Sosat, all’unanimità, dà mandato alla direzione entrante di:
a) - di portare a conclusione i sospesi cui la mozione presentata nel dicembre 1993 ed approvata dall’Assemblea sosatina dello stesso anno, che chiedeva:
"....omissis...
1) Che la Sosat rivendichi il proprio patrimonio di canzoni, trafugato durante gli anni del ventennio e della seconda guerra mondiale.
2) Che lo possa liberamente utilizzare tramite il suo Coro senza chiedere autorizzazioni ad alcuno.
3) Che, trattandosi di raccolte di cultura popolare Trentina, vengano rese di dominio pubblico.";
b) che la storia che riconosce la Sosat "matrice unica della coralità alpina" sia tutelata da chi si appropria, falsificando le verità storiche, di meriti che sono solo ed esclusivamente della Sosat.
(Brenfi) Bruno Enrico Filippi