Franco Antonicelli nasce il 15 novembre 1902 a Voghera. Il padre, Donato, è un alto ufficiale; la madre, Maria Balladore, appartiene alla vecchia borghesia vogherese. Franco, quarto dei figli maschi, trascorre i primi anni d'infanzia a Gioia del Colle, ospite dello zio paterno. Giunge a Torino nel 1908. Frequenta il liceo classico D'Azeglio, si iscrive all'Università laureandosi in Lettere, e successivamente in Giurisprudenza. Nel 1929 viene arrestato per avere firmato una lettera di solidarietà a Benedetto Croce in occasione del dibattito al Senato sui Patti Lateranensi, e rimane in carcere circa un mese. Tra il 1932 e il 1935 dirige la "Biblioteca Europea" dell'editore Frassinelli. Nel 1935 viene nuovamente arrestato e condannato a tre anni di confino ad Agropoli. Il 26 dicembre dello stesso anno si sposa con Renata Germano. Nel marzo del 1936 la pena viene sospesa per un condono nazionale. Dal 1942 al 1948 dirige una propria casa editrice, "Francesco De Silva". Il 26 luglio 1943, all'indomani della caduta del regime fascista, scrive la prima dichiarazione dei partiti antifascisti torinesi. Dopo l'8 settembre si trasferisce a Roma e lavora clandestinamente a "Risorgimento liberale". Il 6 novembre viene arrestato e incarcerato a Regina Coeli. Nel febbraio 1944 viene trasferito nel carcere di Castelfranco Emilia. Rimesso in libertà il 18 aprile, entra nel CLN piemontese - di cui assume la presidenza nell'imminenza del'insurrezione - come rappresentante del PLI. Nel 1946 esce dal PLI per contrasto con la scelta a favore della monarchia e partecipa alla campagna del referendum istituzionale battendosi per la repubblica con la lista "Movimento democratico repubblicano" che comprende Parri e La Malfa. Il gruppo, dopo il 2 giugno, confluisce nel PRI. Viene eletto nella direzione del PRI, ma dopo le elezioni del 18 aprile 1948 e la costituzione del blocco centrista anticomunista lascia i repubblicani. Diviene presidente dell'Unione culturale di Torino ed è tra i fondatori dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte e del Circolo della Resistenza. Nel 1953 partecipa alla campagna contro la legge elettorale maggioritaria ("legge truffa"). Nel 1957 è tra i partecipanti al convegno di Torino sulle libertà civili e i diritti sindacali in fabbrica promosso dalla FIOM dopo la chiusura del reparto-confino OSR della FIAT. Nel 1960 organizza a Torino il ciclo di lezioni "Trent'anni di storia italiana (1915-1945)", con la partecipazione, tra gli altri, di Togliatti, Pertini, Terracini, Lussu, ecc. Dopo le manifestazioni di massa contro il governo Tambroni, appoggiato dal MSI, tiene un discorso a Bologna il 25 luglio per cui viene incriminato per apologia di reato e condannato, nel 1964, a 8 mesi di reclusione con la condizionale (assolto in appello). Nel 1968 è eletto senatore indipendente nella lista del PCI-PSIUP per il collegio di Alessandria-Tortona. Alle elezioni del 1972 fu confermato nel collegio di Susa. Fa parte delle commissioni parlamentari pubblica istruzione e difesa vigilanza sulla Rai-TV. Muore a Torino il 6 novembre 1974.
(Riccardo Venturi)