Lev Effatha

Chansons contre la Guerre de Lev Effatha
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IL SIGNIFICATO DEL NOME

Scegliere un nome da dare ad un figlio è, per un genitore, una responsabilità molto delicata per l’importanza ed il significato che questo assume nel corso della vita poiché ne diviene, a volte,motivo di gioie o dolori.

Trovare il nome ad un gruppo che coinvolge più persone è cosa ancora più ardua perché ciascuno deve riconoscersi in esso e poi, a differenza di un neonato, un gruppo è composto da gente che è in grado di intendere, volere e non volere, purtroppo!

A volte, però, il nome ti viene incontro attraverso una motivazione: la nostra era quella di aprirsi agli altri attraverso Gesù.

A fornire l’aiuto decisivo e la parola giusta è stato l’Evangelista Marco con la parabola della guarigione del sordomuto: “Effatha!” vocabolo che fluttua fra l’aramaico e l’ebraico e significa “Apriti!” (lo si può trovare scritto anche effetào effatà).

Ma ancora non basta ed allora, con il contributo dell’amico esperto in lingue semitiche, si giunge ad un altro vocabolo ebraico: LEV (cuore); quindi LEV EFFATHA il cui senso che abbiamo attribuitoè: “apri il cuore (a Cristo)” invito che estendiamo ad ognuno di voi con la speranza che queste canzoni possano contribuire a fare altri piccoli passi verso questo comune obiettivo .

La raccolta di canti contiene 12 brani tutti realizzati dal gruppo LEV EFFATHA. Si è voluto fondere, perlomeno si è tentato, le varie esperienze di musica e canto cristiano del nostro tempo. Questo, insieme a tanto entusiasmo e fatica, ci ha permesso di realizzare un lavoro che ha coinvolto altri nostri amici i quali, molto volentieri, hanno accettatodi collaborare con noi.


DOVE NASCE UNA CANZONE

C’è un posto, in ognuno di noi, dove si acuiscono le sensazioni, dove è più facile emozionarsi.

È la parte più remota, la più silenziosa e, per questo, la meno “inquinata” degli uomini. Forse è lì che nasce una canzone.

Creare è il bisogno di andare oltre se stessi, non solo fisicamente. Questo esigenza genera un’appendic eche, fuori dal corpo, si concretizza nei quadri per il pittore, nei versi per il poeta, nelle note per il musicista… i quali dipingono, scrivono, compongono, individuano, anche a costo di molte notti insonni, la perfetta alchimia di colori, parole o note, non tanto per compiacere o compiacersi quanto, molto più semplicemente, per dare sfogo a quella necessità: andare oltre! A volte, anche solo dopo poche ore, osservando, rileggendo o riascoltando quello che si è creato si ha l’idea di non appartenersi reciprocamente.

L’opera risulta più pura e giusta di chi l’ha concepita. L’autore se ne sente sopraffatto perché ciò che è innanzi ai suoi occhi non sembra essere scaturito da lui ma è come se una mano invisibile ne avesse guidato i pensieri, i gesti.

Per molti la risposta può trovarsi in un momento di particolare ispirazione.

Chi è credente, invece, sa di aver ricevuto un dono, un talento che non può non accrescere e condividere con gli altri, per la gloria del Signore.

Denominatore comune di questi canti è la luce, quella vera che nasce da Dio e rischiara la nostra anima. Solo illuminati dall'amore di Cristo possiamo procedere nella vita, solo Lui salva; solo Lui ci resta vicino nei momenti di difficoltà solo dissetandoci alla sua fonte non avremo più sete, mangiando il suo corpo non avremo più fame. Lasciamoci consumare dalle sue parole. Dio ci ama e si fa trovare ogni qualvolta lo si cerca. “Potrebbe mai una madre dimenticarsi del proprio figlio?" E anche se ciò accedesse, Dio non si dimenticherà mai di noi.

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