Scrivere una presentazione su di me è sempre un fatto decisamente imbarazzante.
Giusto per chiarire i concetti fondamentali, potrei iniziare con una “anteprima” anagrafica essenziale. Io sono Andrea Buffa, nato a Sesto San Giovanni, Milano, l’undicesimo giorno di luglio del, discretamente lontano, millenovecentosettanta. A parte il fatto di essere Andrea Buffa non so se il resto abbia avuto un’influenza particolare sulla mia musica.
Un’influenza sulla mia musica, sul fatto che io faccia, in qualche, modo musica e, anche un po’, su quello che sono, l’hanno avuta sicuramente i due LP di Fabrizio de André che ho ascoltato molto, con mio padre fin da quando hanno iniziato a funzionarmi le orecchie e, poi, ancora molto, da solo, fino a questa sera. Ovviamente l’indipendenza economica mi ha consentito di ampliare la discografia della quale disporre. Molto nella direzione di cui sopra.
Dopo avere suonato per una vita solo per le mie orecchie e per quelle dei miei più stretti parenti, nell’ottobre dello scorso anno, ho mandato un paio dei miei testi a Lorenzo Monguzzi, cantante e anima dei “Mercanti di Liquore”, che mi ha sconsigliato di mollare la musica per il punto croce e con il quale è nata una sorta di collaborazione “fuori asse” dalla quale non smetto di prendere moltissimo.
Ho suonato davanti ai miei amici, ai miei genitori, a delle persone che conoscevo poco e degli sconosciuti. Dal chiuso della mia stanza sono salito su un palco davanti ad una piazza e ho cantato le mie canzoni, per quasi due ore. Dopo quel palco, un altro e poi un altro e un altro ancora. Non so come ma, alla fine, hanno iniziato a darmi pure dei soldi per suonare. Bho.
Con pochi mezzi a disposizione(in termini di materiale registrato), infatti, sono stato selezionato, al debutto, per il palco principale del GIUGNO LECCHESE, la più importante manifestazione del capoluogo lariano. Dopo questa esibizione e con l’aiuto del “potente media internet”, sono stato chiamato a suonare in alcuni locali del territorio.
Nel luglio di quest’anno sono stato finalista ed invitato a partecipare al festival internazionale “ON THE ROAD FESTIVAL” di Pelago (FI).
Qualche serata, ancora, e sono entrato in studio per produrre "...in effetti c'ho molto da ridere", il mio primo demo.
Sonia Cenceschi, Gabriele Buffa, Aron Corti, ed Enrico Sperone suonano con me tutte le volte che si può e nel cd che viaggia con queste righe. Sonia, Gabriele, Aron ed Enrico hanno, in tempi e modi diversi, reso possibile quello che mi è successo di spettacolare in questi mesi e contribuito in modo determinante a trasformare il groviglio melodico, sul quale poggiavo le mie parole, in musica.
Oggi, Sonia e Gabriele sono, con me, il “set” di base con il quale mi presento sul palco o entro in sala di registrazione.
Che genere di musica faccio? Non saprei. Sicuramente non faccio rock, rap, musica sinfonica e “freejazzpunkinglese”. Sul “myspace”, sonno stato costretto a scegliere e ho messo: “FOLK, ACUSTICO, indie”. A parte “indie”, che è un concetto che non mi è completamente chiaro, su acustico mi trovo abbastanza per una questione meramente tecnica e folk mi piace, anche se mi rendo che non facciamo ancora proprio suoni folk. Il cd, però, è lì, quindi vedete voi.
Quello di cui sono sicuro è che scrivo e canto solo delle cose che “passandomi dentro” riescono ad uscire con una forma che porta dentro anche una parte di me. Scrivo e canto di cose che mi sono capitate, di storie che ho immaginato soltanto o di realtà che, anche se molto distanti, sono parte della mia vita. Fino a qualche tempo fa mi irrigidivo un po’ quando sentivo accostare la mia musica a Fabrizio de André. Temevo che potesse esserci un fraintendimento, che qualcuno pensasse ad una “volontà di emulazione”, ad una mancanza di contenuti miei. Oggi, forte della certezza che quando scrivo e canto lo faccio solo per seguire una spinta mia, mi rendo conto che avere delle radici è normale, che il fatto di avere imparato (ma ho imparato?) a cantare sulle canzoni di de André, di usare poco la forma canzone e più quella della ballata, possono portare naturalmente a certi accostamenti. Alla fine, poi, dicono che assomiglio a de André, mica a dj Francesco!!!
Mentre organizzo il tour invernale provo e lavoro, principalmente con Sonia e Gabriele, agli arrangiamenti delle mie canzoni, in vista del primo album che uscirà entro la metà del 2009. A precedere il lavoro in studio, un po’ come test, un po’ per libidine ci sarà una corposa registrazione live, in una location che sceglieremo tra quelle del tour.
In questi mesi di prove e poco palco, ho deciso di partecipare ad alcuni concorsi così da mettermi un po' alla prova anche su questo terreno, nella speranza di potermi confrontare direttamente, più volte possibile, con altre realtà che camminano la strada della musica in modo simile, ma anche no, al mio.
04/11/2008
Andrea
italiano
Andrea Buffa nasce a Sesto San Giovanni, Milano, l’undicesimo giorno di luglio del millenovecentosettanta.
Sin da piccolo è “educato alla musica”, perlomeno all’ascolto della musica, e divora la variegata discografia del padre sino a quando non inizia a farsene una sua. Il suo approccio alla chitarra avviene in questo contesto, al secondo anno di elementari, e si capisce subito che “la relazione” sarà di quelle problematiche. Pochi mesi di lezione, troppo solfeggio, “O mia cara Clementine” nella versione cantata da “Braccobaldo Bau” e il tutto si interrompe. Ma la Eko con la custodia in finta pelle rossa rimane e, da sopra l’armadio, di tanto in tanto chiama “L’Andrea”.
Con la fine della adolescenza, ma ancora molto lontani da una qualsiasi forma di maturità, l’esigenza di suonare e di scrivere si fa sempre più forte così la chitarra classica, alla quale è stata montata una muta da acustica, torna prepotentemente in campo. Sono anni di studio da autodidatta e di canzoni che, fortunatamente, scompaiono nei recessi più nascosti della memoria. Arrivano, poi, anni di canzoni che piano piano diventano “cantabili” e che possono essere ricordate senza troppo imbarazzo. Sono anni in cui Andrea suona molto, scrive molto ma solo per se stesso o la ristretta cerchia di amici che ha intorno.
La svolta decisiva avviene alla fine del 2007, con l’incontro con Lorenzo Monguzzi, cantante e anima dei “Mercanti di Liquore”, che lo sprona a continuare sulla strada della musica e gli regala un po’ della sua esperienza.
In pochi mesi, con un escalation di incontri fortunati raccoglie un gruppo di musicisti che, abbracciano il suo progetto musicale, lo assistono per quanto riguarda il lavoro di arrangiamento delle canzoni e, con una formazione variabile, lo affiancano sul palco e in studio.
A gugno 2008, al debutto è selezionato per la serata principale del “Giugno Lecchese”, main event del capoluogo lariano, quache settimana dopo è finalista all’”ON THE ROAD FESTIVAL”, concorso-evento internazionale che si tiene in provincia di Firenze. Di li una serie di date nei locali della provincia e anche la stampa inizia ad occuparsi di lui. Qualche data in radio e arriva il momento di entrare in studio per produrre il demo che viaggia assieme a queste righe.
Con agosto sono pronte le prime tre tracce, che vedono la formazione suonare al completo, mentre, le altre tre, vengono prodotte in autunno, dopo un lavoro di ricerca e sviluppo degi arrangiamenti svolto con Sonia Cenceschi e Gabriele Buffa, rispettivamente chitarra e tastiere.
Negli ultimi mesi dell’anno finisce il lavoro sui pezzi del repertorio di Andrea, poco più di una ventina, e di qualche tributo agli autori più importanti della canzone italiana.
Oggi, mentre si prova il tour 2009, si mettono a punto i particolari relativi al primo album che uscirà entro la prima metà del prossimo anno.
In questo periodo di rallentamento dell’attività sul palco, in favore del lavoro di preparazione, Andrea partecipa con soddisfazione e gradimento di critica e di pubblico ad alcuni concorsi nazionali, scaldando i motori per il tour che sta per cominciare.
Ah, non chiedetegli “che genere di musica fai” perché non è in grado di rispondere. Quelli che lo hanno ascoltato dicono che “fa la Sua musica”, accostandolo, a turno, a questo o quell’autore degli ultimi cinquant’anni.
english
Andrea Buffa was born in Sesto San Giovanni, Milan, the eleventh day of July, 1970.
Since he is a kid he is educated to music, or at least at listening to it, and he devours his father’s varied records collection until he can build one of his own. His approach to the guitar takes place in this setting, in his 2nd year of the Primary School, and soon enough something is clear: the “relationship” will be a difficult one. A few months of classes, too much sol-fa, “Clementine” as sung by Huckleberry Hound and everything stops there. But the “Eko” with its red fake leather case remains, and from above the wardrobe, from time to time it calls for “Andrea”.
With the end of adolescence, but still very far from whatever form of maturity, the need for playing and writing is stronger and stronger so the classical guitar, which is now changed to an acoustic guitar, makes its comeback. These are years of self-taught studying songs that, luckily enough, disappear into the deepest recesses of memory. Then, years of songs that slowly become “singable” and that can be remembered without too much embarassement. These are years in which Andrea plays a lot, writes a lot but only for himself or for the small group of friends he has around him.
The critical turning point is at the end of 2007, when he meets Lorenzo Monguzzi, singer and “soul” of Mercanti di Liquore”, that encourages him to keep following the road of Music, and presents him some of his experience.
In a few months, a series of lucky encounters give him the chance to collect a group of musicians that want to follow his musical project, assist him for the arranging of the songs, and, with a changing line-up, they support him on the stage and in the studio.
In June 2008, on his debut, he is selected for the main show of “Giugno Lecchese”, main event of Lecco’s province, and a few weeks later is in the final stage at the “On The Road Festival”, an internatrional event held in Florence’s province. After that, a series of gigs in the clubs of the province and the press starts noticing him. Some live shows in the radios and here comes the time to enter the recording room to create the demo that is with these lines.
In August the first three tracks are ready, with the complete line-up playing, while the other three are produced in autumn, after a work of research and development of the arrangements carried out with Sonia Cenceschi and Gabriele Buffa, respectively guitar and keyboards.
In the last months of the year the work on Andrea’s repertoire, a few more than twenty songs, comes to an end, as well as a few tributes to the most important Italian songwriters.
Today, while he is rehearsing for the 2009 tour, he is tweaking the details of the first record, that will come out within the first half of the next year.
In this breathing space from the live music, in favour of the studio rehearsals, Andrea takes part with satisfaction and critical acclaim in a few national competitions, warming up for the tour that is near to take off.
And please, don’t ask him “what kind of music is yours” because he is not able to reply. The ones that listened to him say that he “plays His music”, drawing him close to, in turns, this or that songwriter of the last fifty years.
français
Andrea Buffa naît à Sesto San Giovanni, l'onzième jour de juillet mille neuf cent soixante-dix.
Dès son enfance il est “éduqué à la musique”, au moins à l'écoute de la musique, et il dévore la discographie bigarrée de son père, jusqu'à quand il commence à s'en faire une toute à soi.
Dans ce contexte il s'approche à la guitare, lorsqu'il fréquente la seconde année de l'ècole élémentaire, et on comprend tout de suite que “la relation” sera problématique. Peu de mois de leçons, trop de solfège, “Oh, ma chère Clementine” dans la version chantée par “Roquet Belles Oreilles” e tout s'interrompt. Mais l'Eko, avec son étui en faux cuir rouge, restée sur l'armoire, appelle 'l'Andrea', de temps en temps.
Avec la fin de l'adolescence, mais encore très loin de la maturité, la nécessité de jouer et d'écrire devient de plus en plus forte, et la guitare classique, à la quelle on a monté une mute acoustique, revient irrésistiblement sur le champ. Il s'agit d'années d'études comme autodidacte et de chansons qui vont disparaître, heureusement, dans les coins les plus secrets de la mémoire. Ensuite se passent des années de chansons qui doucement deviennent 'cantabiles' et qui peuvent être rappelées sans trop d'embarras. En cette période Andrea joue beaucoup, il écrit beaucoup, mais seulement pour soi-même ou pour un réduit entourage d'amis.
Le tournant décisif se produit à la fin du 2007: c'est la rencontre avec Lorenzo Monguzzi, chanteur et âme des “Mercanti di liquore”, qui l'encourage à poursuivre sur la route de la musique et lui offre un peu de son expérience.
En peu de mois, avec un crescendo de rencontres heureux, il rassemble un groupe de musiciens qui embrassent son projet musical, l'aident dans le travail d'arrangement des chansons et, avec une formation variable, le soutiennent sur la scène et en studio.
En juin 2008, au début il est sélectionné pour la soirée principale du 'Giugno Lecchese”, l'événement le plus important du cheflieu sur le lac de Côme, quelques semaines après il est finaliste au “ON THE ROAD FESTIVAL”, concours-événement international qui se déroule dans la province de Florence.
Après ça, une série de dates dans les pubs de la province et la presse aussi commence s'occuper de lui. Quelques dates à la radio et le moment arrive d'entrer dans le studio pour produir le démo qui voyage avec ces lignes.
En août les premières trois pistes sont prêtes, avec la formation qui joue au complet, tandis que les autres trois pistes sont produites en automne, après un travail de recherche et de développement des arrangements déroulé avec Sonia Cenceschi e Gabriele Buffa, respectivement guitare et claviers.
Pendant les derniers mois de l'année Andrea finit le travail sur les morceaux de son répertoire, peu plus d'une vintaine, et sur quelques tributs aux auteurs les plus importants de la chanson italienne.
Aujourd'hui, pendant qu'on répète le tour 2009, on met à point les détails relatifs au premier album qui sortira dans la première moitié de l'année prochaine.
Dans cette période Andrea a ralenti l'activité sur la scène, en faveur du travail de préparation, et il prend part, avec satisfaction et considération de la critique et du public, a quelques concours nationaux, en se préparant pour le tour qui va commencer.
Ah, ne lui demandez pas “quel est ton genre de musique”, parce qu'il ne peut pas répondre. Ceux qui l'ont écouté disent qu'il “fait Sa musique”, en le comparant, à tour de rôle, à cet auteur-ci ou celui-là des cinquante dernières années.