Nato a Lastra a Signa, presso Firenze, Donato Settimelli è stato il padre di Leoncarlo Settimelli. Soldato nella "grande Guerra", fu attratto dagli ideali anarchici ma entrò poi nei giovani socialisti. Nel 1921 aderì a Livorno al neonato Partito Comunista d'Italia, avendo scontri con le squadracce fiorentine del "ras" Amerigo Dumini nel 1922 (il Dumini sarà l'autore materiale del delitto Matteotti). Fuggito in Francia, fu arrestato a Nizza e fu poi condannato alla reclusione per 13 anni nel carcere fiorentino delle Murate, più due anni di libertà vigilata seguiti dal confino nell'isola di Ustica, a Lipari e alle isole Tremiti. Partigiano nella lotta cittadina a Firenze nelle SAP (le Squadre di Azione Patriottica) diede rifugio a una giovane ebrea i cui genitori furono catturati e deportati a Auschwitz, dove trovarono la morte.