Nato a Cuneo nel 1919, scrittore.
Ufficiale degli alpini della Tridentina nella tragedia della campagna di Russia, a questa Nuto si rifece quando divenne uno dei primi organizzatori della resistenza armata nel Cuneese. Chiamò, infatti, "Compagnia rivendicazione Caduti" la prima formazione partigiana da lui messa insieme, prima di portare i suoi uomini nelle formazioni di Giustizia e Libertà. Dopo aver condotto numerose azioni di guerriglia ed aver superato l’inverno tra il 1943 e il ’44 ed i rastrellamenti della primavera, Nuto Revelli assunse il comando delle Brigate Valle Vermenagna e Valle Stura Carlo Rosselli, inquadrate nella I Divisione GL. Con queste forze, nell’agosto del 1944, riuscì a bloccare in una settimana di scontri durissimi i granatieri della XC Divisione corazzata tedesca, che puntavano ad occupare il valico del Colle della Maddalena. Secondo alcuni storici, fu proprio grazie all’eroismo degli uomini di Giustizia e Libertà comandati da Nuto che gli Alleati riuscirono ad avanzare sulla costa meridionale francese, per liberare, il 28 agosto 1944, la città di Nizza. Nei giorni della Liberazione, Revelli comandò la V Zona Piemonte.
Lasciate le armi, Nuto ha continuato con la penna il suo impegno civile. Tra i suoi libri ricordiamo "La guerra dei poveri", "La strada del Davai", "Mai tardi", "L’ultimo fronte", "Il mondo dei vinti", "L’anello forte", "Il disperso di Marburg", tutti pubblicati da Einaudi
(dal sito dell'ANPI)