Cantautore americano originario dell'Oregon, pronipote del celebre fuorilegge John Wesley Harding, Tim Hardin (1941 - 1980) è ricordato come una figura di culto della scena folk dei '60. Figlio d'arte (il padre appassionato di jazz, la madre celebre violinista), Hardin abbandona presto la scuola per dedicarsi alla musica. A diciannove anni entra in Marina, trascorre due anni in Estremo Oriente e al ritorno si trasferisce a Cambridge, Massachusetts, dove inizia a esibirsi nelle Coffée house. I suoi primi amori, il blues, la musica popolare e le canzoni di Hank Williams traspaiono dalle prime incisioni del 1963/64, originariamente concepite come demo e pubblicate più tardi, nel 1967, su THIS IS TIM HARDIN, sulla scia del successo ottenuto dai primi due album. Nel 1964 si trasferisce al Village di New York, dove è fra i primi a utilizzare strumenti elettrici, anticipando il folk rock. TIM HARDIN 1, disco d'esordio, è registrato con alcuni giovani musicisti che poi faranno fortuna (John Sebastian, Gary Burton) e contiene alcune delle sue canzoni più celebri [...]. Nel 1966 partecipa al Festival de Newport, che lo consacra nell'élite dei folksinger di New York. [...]
Cambia etichetta discografica pubblicando nel 1969 SUITE FOR SUSAN MOORE AND DEMION, dedicato alla moglie Susan, disco molto delicato e intimo, abitato già da oscuri fantasmi. Quei fantasmi che lo assalgono poco dopo e che si ingigantiscono quando Susan lo abbandona. Dopo un periodo di riposo a Woodstock, durante il quale prende parte al celebre festival nel 1969, ritorna con il tormentato e ispirato BIRD ON A WIRE, realizzato con musicisti dei Weather Report e degli Oregon. E' la sua ultima opera significativa, alla quale seguono album pallidi e confusi, mentre la sua salute è minata da gravi problemi di alcool e di droga. Dopo una breve permanenza in Inghilterra, Hardin si trasferisce a Los Angeles, dove muore, per collasso, il 29 dicembre 1980.
(ridotto e adattato da "Enciclopedia del rock", Gruppo editoriale L'Espresso)