BLEZ

Canzoni contro la guerra di BLEZ

Era il 1992, ventisei anni fa, quando il cantautore sassolese invitò a casa sua l’amico di gioventù Ermanno Zanfi.

Ermanno, allora impiegato in banca, non aveva mai perduto la grande passione per la musica con la quale, insieme a Caterina Caselli e allo stesso Bertoli, cavalcava il palcoscenici beat generation negli anni Sessanta.

Dopo trent’anni, l’amico cantautore – divenuto nel frattempo famoso – decise di coinvolgere il folksinger Zanfi in un progetto discografico: la produzione dell’album dell’emergente Luca Bonaffini, già co-autore di canzoni di successo. Luca Bonaffini, ospite indesiderato (come lui stesso dichiara nel libro intervista “la protesta e l’amore”) alla Dischi Ricordi e ad Angelo Carrara, rispettivamente casa discografica e produttore di Pierangelo Bertoli, aveva bisogno di un’idea. Nel frattempo, dalla sua bella penna di scrittore di canzoni, nacquero una decina di brani che, a detta del papà artistico Pierangelo, sarebbero state ballate adatte ad un duo, più che a un solista.

Pierangelo Bertoli, che non poteva condividere con Luca Bonaffini un progetto discografico per ragioni contrattuali, affidò ad Ermanno Zanfi la prima voce e a Luca la seconda.

Nonostante gli oltre vent’anni di differenza, Ermanno e Luca si sintonizzarono immediatamente e, dopo qualche provino in cantina con la cura chitarristica dell’allora giovane Giorgio Buttazzo, approdarono – sempre grazie a Bertoli e alla moglie Bruna Pattacini – alla Sugar di Caterina Caselli.

Nel giro di poche settimane, sommati ai dieci brani di Luca Bonaffini, due di Pierangelo Bertoli, nacque B.L.E.Z. (acronimo di Bonaffini Luca Ermanno Zanfi), portatori inediti del country del Po’ (come lo definì qualcuno).

A metà strada tra Simon & Garfunkel, CSN&Y e la tradizione cantautorale, l’album si fece subito notare soprattutto per brani di matrice popolare come “La quinta stagione” e “Lucia di Dicembre”.

Dopo il tentativo fallito, così almeno dice la leggenda, di presentazione al Festival di Sanremo (con la canzone “Scusami se puoi”), il cd (ormai il vinile appariva impopolare e sconveniente) uscì il 30 giugno 1993 nelle zone di Reggio, Modena e Mantova, per poi essere distribuito nel resto d’Italia a novembre dello stesso anno.

L’operazione, curiosa e prestigiosa, è inutile negarlo: fu poco spinta, forse osteggiata da un Angelo Carrara “contrario” ed escluso, e prima sottovaluta, poi dimenticata dalla stessa Caterina Caselli che, investendo i due artisti da lei scelti della responsabilità di un “progetto poco carismatico”, la archiviò per sempre.

Eppure, i fan di Pierangelo Bertoli e il pubblico di Luca Bonaffini non hanno mai scordato quello che, per moltissimi, è considerato uno degli album più belli del genere cantautorale di terza generazione.