Ennio Di Francesco

Canzoni contro la guerra di Ennio Di Francesco

Ennio Di Francesco nasce il 5 maggio 1942 in un paese dell’Aspromonte Calabro, dove il padre Vincenzo, abruzzese, sottufficiale dell’Arma, è stato assegnato a comandare la Stazione Carabinieri. Si innamora e si sposa con Angela Capua, la maestrina appena giunta da Reggio Calabria dopo il concorso magistrale. Amore a prima vista.
Ennio nasce nella stessa Caserma dell’Arma. Ha due fratelli, nati anch’essi in Calabria e una sorella nata a Pescara. Qui infatti il padre nel 1945 è stato trasferito a comandare la Stazione Principale dell’Arma.
Alloggiano in un casa popolare. Compie gli studi a Pescara con compagni, diversi dei quali diventeranno noti professionisti.

Alla scuola media oltre ad Emilio Alessandrini, Giuseppe De Lutis che diverrà storico di fama nazionale internazionale .Dalla sezione D del Liceo-Ginnasio Gabriele D’Annunzio con lui usciranno 4 futuri magistrati: Laura Bertolè, tra le prime donne in magistratura, diventerà Avvocato Generale presso la Corte d’Appello di Milano; Vito Zincani, sostituto Procuratore Generale della Repubblica a Bologna, Angelo Angelini, giudice del lavoro a Pescara, ed Emilio Alessandrini sostituto procuratore della Repubblica a Milano. A questa classe L’Espresso dedicherà un articolo
Emilio Alessandrini sarà ucciso a Milano da terroristi di “prima linea il 29 gennaio 1979.
Di Francesco continua l’Università a Genova, avendo qui vinto una borsa di studio presso la Casa dello Studente, laureandosi in legge nel luglio 1965.



Alla laurea il papà, ammalato di cuore non può andare perché malato. Sarebbe morto infatti pochi anni dopo, in pensione. Aveva nascosto la sua sofferenza cardiaca per non perdere le indennità allora non pensionabili.

Per il figlio Ennio diventerà un imprescindibile impegno cercare di migliorare le condizioni di lavoro e di vita dei “tutori dell’ordine”.

Negli anni ’70 sarà uno dei promotori del “Movimento carbonaro” che porterà dopo anni di lotte, coinvolgendo opinione pubblica, partiti, sindacati, uomini di legge e cultura, all’approvazione da parte del Parlamento della legge 1°aprile 1981 che sanciva principi di democratizzazione, smilitarizzazione e sindacalizzazione della Polizia di Stato. Avrebbe pagato tutto questo.