“E la Grecia ultimo cespuglio sul burrone, ché la libertà vi si aggrappi per esistere. *
Il cipriota Kostas Mondis (Famagosta 1914 - Nicosia 2004) poeta, romanziere, scrittore di opere teatrali e racconti, all’età di settant’anni era nella lista dei candidati al Nobel per la Letteratura, che quell’anno andò al cecoslovacco Jaroslav Seifert. Il disincantato verseggiatore delle questioni irrisolte, dei punti di domanda e delle poesie brevi e raramente in rima, il “novello Socrate” come qualcuno scrisse “Non avevi niente da dire, caro signore. Perché hai disturbato le parole? Perché le hai disturbate?”*
Di antica discendenza veneziana, a sedici anni aveva già perso causa malattie varie, due fratelli ed entrambi i genitori. La sua isola non è certo al centro della scacchiera mondiale ma lui, poeta bruciato dal fuoco dell’attualità, aderisce convinto alla "Organizzazione Nazionale dei Combattenti Ciprioti" (EOKA) nella lotta di liberazione dal dominio inglese (1955 – 1959) e a favore dell’indipendenza repubblicana che arriverà il 16 agosto 1960.
* estratti poetici da “Poeti greci del Novecento, a cura di Nicola Crocetti e Filippomaria Pontani, I Meridiani Mondadori, Milano 2010”.