Isa e Gualtiero Bertelli

Antiwar songs by Isa e Gualtiero Bertelli

(Per Gualtiero Bertelli si veda la relativa sezione)

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“Sono nata in una casa piena di libri, e di musica. Mio nonno suonava il clarino, era capobanda al paese. In famiglia tutti suonavano qualcosa. Il mio primo strumento è stato un sassofono di plastica con i tasti colorati, su cui mio padre mi insegnava “Piemontesina bella”. Non andavo ancora a scuola”.

Isa nasce a Sanremo, un posto d’Italia che dopo un po’ è già Francia, un posto dove convivono il festivalone e il Premio Tenco. Lei seguirà sempre una delle due manifestazioni… Prima o poi finisce a Torino. Inizia a studiare chitarra classica ancora bambina, ma dopo sei anni preferisce lasciar stare e comincia a scrivere canzoni. “La canzone – dice – è un movimento dell’anima. Può nascere da un’urgenza, o come una riflessione. Matura, a volte. Altre, più semplicemente, trabocca. È esperienza, consolazione, guarigione. È comunicazione, è il viaggio dell’andata e del ritorno, è seduzione.”

1985: una sua cassettina finisce al patron del Tenco, Amilcare Rambaldi, che la chiama e le dice: “fra un mese suoni in pubblico”. E ad agosto si esibisce, proprio a Sanremo. Incredibile: va bene. È il la a folte stagioni di concerti. Ad esempio, a settembre è a Genova per “Cantare Settembre – Incontri con la canzone d’autore”, con Giovanna Marini e Edoardo De Angelis. Nel 1986 un suo brano, “Gioco Antico”, viene scelto per un documentario, “Il gioco della tradizione”, diretto da Ambrogio Artoni e passato più volte in RAI.

Lei continua a suonare qua e là tra Liguria e Piemonte. Nell’87 e nell’88 è in Francia, dove fa concerti e tiene seminari di una settimana sulla canzone d’autore italiana all’Université Lumière Lyon 2.



Siamo a decine di concerti, quando nel 1990 Isa si ricorda che deve laurearsi. Ora fa il ricercatore per il Consiglio Nazionale delle Ricerche a Torino, dove si occupa di letteratura, cultura, musica e oralità dei paesi anglofoni e dell'Europa mediterranea.

Nel 1995 riprende a occuparsi delle sue canzoni e studia canto jazz con Flora Faja e Alfredo Ponissi fino al 1999 (“La voce è il filo che cuce il testo alla musica, è il veicolo che porta il messaggio, e se la musica è l’arte del momento, la voce è quanto dà vita alla performance. Ma è anche lo specchio dell’anima di chi canta. È quel che sei.”).


Nel 1999 inizia a collaborare con Andrea Polito, chitarrista e fonico del Rock Lab di Torino. Con Andrea e con Beppe Tannorella alla batteria etnica, Isa ritorna a suonare spesso e volentieri. Negli ultimi anni l’attività live si fa sempre più ricca, dal nord al centro Italia, sino alla Francia che la vede più volte sul palco.

A luglio 2001 vince le selezioni per Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta di “Cant’autori” festival nazionale della canzone d’autore, e ad agosto partecipa alle finali a Silvi Marina (TE). Il 2002 è un anno intenso, che la vede partecipare ad alcune delle più prestigiose rassegne italiane di canzone d’autore come ScrivendoCanzoni a Milano, Chansonnier a Torino e L’isola in collina a Ricaldone. Nel 2003, i numerosi concerti sfociano in un progetto discografico intitolato “Disoriente”, registrato a Udine per la Nota Music e prodotto da Valter Colle, con il talento chitarristico e la direzione artistica di Michele Pucci, con Simone Serafini al contrabbasso, Federico Missio al sax, U.T. Gandhi alle percussioni e la voce di Alessio Lega. E con la partecipazione straordinaria della fisarmonica e della voce di Gualtiero Bertelli. "Disoriente" si classifica al secondo posto nella sezione "opere prime" delle targhe Tenco 2003 dietro "Canzoni dell'appartamento" di Morgan. Nel giugno 2005, torna a Chansonnier a Milano. Ad agosto, con la canzone “Bella figlia” vince a Camogli (GE) la seconda edizione del concorso nazionale “Un mare di donne – canzone d’autore al femminile”.



“Forse, se devo scegliere per le mie canzoni un tema guida sopra tutti, è l’amore per il linguaggio.

La bellezza delle parole e l’esigenza di esprimere.

Penso le mie canzoni in melodia, e il ritmo viene scandito naturalmente dalle cesure del linguaggio, che è musica.”



Intanto, l’attività dal vivo prosegue con L’incrocio della voce. Fra musica e parole. L’anima delle parole incontra un’armonia elettronica: un nuovo progetto e uno spettacolo con la direzione artistica di due musicisti di grande valore, Guido Facchini e Franco Ranieri, che in un futuro prossimo venturo condurrà alla registrazione del secondo cd di Isa. Fra le armonie calde ed elettroniche intessute da questi eclettici artisti la canzone si stende come un filo di seta e la voce di Isa, “una delle più ricche e interessanti emerse negli ultimi anni” (come sostiene la critica), vi cammina sicura e spettacolare, si muove come se volasse, facendo della sensualità la canzone della vita, della poesia le parole dell’amore, della meraviglia lo sguardo del tempo. Con un rilevante bouquet d’inediti, inframmezzato da alcune tra le più belle canzoni del suo primo disco, e qualche cover (Fossati, Conte, De Gregori, De André…). Un concerto che prende e sorprende.