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I Vermi sono stati uno dei moltissimi complessi che si sono formati in Italia alla metà degli anni '60, sotto la spinta propulsiva della musica beat che ha generato migliaia di formazioni sparse in tutta la penisola. Si formano in provincia di Vercelli nel 1966, in una cascina di Formigliana, emulando la moda del momento che vedeva molti giovani ragazzi formare dei complessi musicali. Sentendo quindi le novità introdotte dai Beatles e dal flower power anni '60 (capelli lunghi, camicie a fiori, pantaloni a zampa d'elefante, minigonne), Dario Bosio [chitarra], Mauro Schellino [organo], Pierluigi Michelatti [basso], Luciano Vescovo [batteria] decidono di formare un gruppo. Subito ribattezzati col nome di VERMI 52 (dalla somma delle loro età tutte comprese tra i 12 e 14 anni), esordiscono in pubblico per la prima volta suonando alla veglia di Natale a San Germano Vercellese, proponendo tre brani. Successivamente allargano le attività musicali e le conseguenti esibizioni dal vivo (a fine '67 vincono il Trofeo King Edward, organizzato a Torino dalla sala Arlecchino e vincono almeno altri due differenti concorsi anche nel 1968-69), nel frattempo si verificano gli unici due cambi di organico: nel 1968 circa, Michelatti lascia il gruppo per divergenze musicali e viene sostituito da un ragazzo, Franco. L'anno successivo, nel '69, al suo posto entra in formazione Beppe Forte che resta in pianta stabile nel gruppo sino al 1971, anno in cui rientra Michelatti. Il gruppo quindi realizza il suo unico singolo con la formazione originale. Il disco viene registrato nell'aprile del 1972, in una sala di registrazione a Torino, con scarso budget, pochi microfoni e poche tracce su nastro magnetico. Si tratta quindi di un'autoproduzione, nonostante sia accreditato alla casa discografica S.B.V.M. (è l'acronimo delle iniziali dei loro cognomi: Schellino, Bosio, Vescovo, Michelatti). Il disco viene edito in circa 500-1000 copie, principalmente distribuite a livello regionale e locale, soprattutto nei juke-box della zona. Musicalmente e concettualmente, le due facciate del vinile contengono una sola e lunga traccia divisa in due parti (sulla scia di King Crimson, Gentle Giant, Emerson, Lake & Palmer, band che influenzarono il gruppo), concepita a forma di concept e suite, su temi ambientalisti molto di moda nel periodo (si veda per esempio Cemento Armato delle Orme): tratta l'urbanizzazione selvaggia e l'idea di una natura vendicativa, che inghiotte il cemento, gli affari e i denari generati dalla società capitalista. “Collina” inoltre prende spunto e ricalca lo stile dei New Trolls, che con “La prima goccia bagna il viso” realizzano uno dei primi 45 con un solo unico brano diviso in due parti. I Vermi in seguito proseguono per pochi mesi le attività dal vivo, suonando in quasi tutto il vercellese, biellese e parte del Piemonte Occidentale. A giugno dello stesso anno, al termine di una serata musicale, il gruppo si scioglie per dissidi interni e incomprensioni.
Dopo poco tempo, Vescovo, Michelatti, Schellino e Roberto Bellis formano i Magma, gruppo nato da una costola dei Vermi, dal repertorio di diversa estrazione stilistica e musicale. Dura pochi mesi e nel novembre del '72 i Magma si sciolgono. Il solo Michelatti proseguirà negli anni il mestiere di musicista, mentre gli altri si dedicheranno ad altre attività. Oggi, dopo più di quaranta anni, possiamo dire che i Vermi hanno rappresentato un importante tassello di un'Italia variegata, che in quegli anni suonava in tutte le sue città con decine di complessi, e risentire questa registrazione genera ancora un certo pathos, e sentimenti verso (e di) un'epoca perduta e vissuta che – volente o nolente – non tornerà mai più.
Per approfondire la storia del gruppo si veda l'intervista pubblicata a Luciano Vescovo nel libro “Terzo Grado – Indagine sul Pop Progressivo Italiano”, edito a Maggio 2015 da Tsunami edizioni e scritto da Alessio Marino e Massimiliano Bruno. Inoltre, è possibile consultare le riviste “BEATi Voi!” e “Storie di Giovani Pop” edite dalla Beat Boutique '67.