Cantante e percussionista senegalese, residente da lungo tempo in Canada, Élage Diouf si è segnalato al grande pubblico, verso la metà degli anni Novanta, per le sue prestigiose collaborazioni con Les Colocs e Cirque du Soleil, e nel 2010 ha debuttato come solista con l’album “Aksil” che gli ha fruttato non solo un grande successo di vendite ma anche prestigiosi riconoscimenti al ADISQ Gala e il Juno Award come miglior album. A distanza di cinque anni da quest’ultimo, il musicista di origine senegalese ha dato alle stampe il suo secondo lavoro in studio “Melokáane”, recentemente distribuito in tutto il mondo, nel quale ha raccolto dodici brani, in larga parte originali, incisi tra gli studi di Toronto, Montreal e Parigi. Il titolo del disco che, in lingua wolof, vuol dire “riflessione sul viaggio della vita” racchiude perfettamente le ispirazioni alla base dei brani che, come scrive lo stesso Diouf nelle note di copertina, esplorano temi da sempre presenti nella sua vita e nel suo percorso artistico come la resilienza, la fragilità dell’esistenza, l’immigrazione, la spiritualità e la politica. “Considero questo disco il mio lavoro più spirituale di sempre”, afferma Diuf, “A questo punto la tua vita è reale. Tutto è più definito perché cominci a capire chi sei veramente. C’è un proverbio africano che dice “Tu sei tutto ciò che non sei, finché non diventi chi sei veramente”. Questo proverbio mi ha influenzato molto mentre lavoravo”. Rispetto al precedente, questo nuovo album si muove in direzioni musicali differenti, e non a caso il musicista senegale rivela: “E’ stato un lavoro molto diverso ed insolito per me perché mi ha portato ad uscire dalla mia confort zone, ma penso che questo abbia giovato molto al disco”.
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