Il disco del quintetto di sfavillanti musicisti, riuniti sotto il nome di Samurai Accordion, è ascrivibile alla nuova musica creata per lo strumento diatonico e bisonico popolare. Nella nuova incarnazione si incrociano le “scatole sonore” degli italiani Riccardo Tesi e Simone Bottasso, del basco Kepa Junkera (gli ultimi due hanno preso il posto dei belgi Bruno Le Tron e Didier Laloy, ma ricordiamo che nei primi anni Novanta del secolo scorso Junkera ha fatto parte con Tesi e John Kirkpatrick del trio Trans-Europe Diatonique), dell’irlandese David Munnelly e del finlandese Markku Lepistö. Diverse generazioni di maestri indiscussi, proiettati anima e corpo nella nobile arte di spingere i loro mantici verso nuovi lidi sonori, allargando i rispettivi linguaggi tradizionali, proiettandosi nelle sollecitazioni della world music, combinando la matrice popolare con l’improvvisazione, le istanze avant-garde e il folklore immaginario. Di più, va detto che a renderli grandi è il fatto che ciascuno conosce e frequenta la musica dell’altro, cosicché a prevalere è l’attitudine all’ascolto reciproco.