Daniel Varujan (armeno: Դանիէլ Վարուժան; Perknik, 20 aprile 1884 – Çankırı, 26 agosto 1915) è stato un poeta armeno contemporaneo.
Nato a Perknik, un piccolo villaggio nei pressi di Sebaste in Anatolia. Il suo vero nome era Daniel Tchboukkarian (Դանիէլ Չպուքքարեան). Nel 1896 si reca con la madre a Costantinopoli alla ricerca del padre, arruolato nell'esercito turco e imprigionato dal regime del "Sultano Rosso" Abdul Hamid. Tra il 1896 e il 1898 studiò nel collegio mechitarista a Costantinopoli e poi nella scuola media di Kadikoy, i padri lo inviarono a Venezia presso il collegio Mourad-Rafaelian, dove pubblicò la sua prima raccolta di poesie "Fremiti" (1906), tra il 1906 e il 1909 studiò presso l'Università di Gand dove passò un periodo di crisi esistenziale.
Ritornato in Turchia, si sposa e la sua fama di poeta cresce dopo la pubblicazione del "ll cuore della stirpe" (1909) e "Canti Pagani" (1913); nel 1912 si trasferisce a Costantinopoli dove lavora come direttore di una scuola. Nascono due bambini; il terzo nasce proprio nel 1915; in questi anni Varujan si accosta al cristianesimo e inizia a scrivere "ll canto del pane" (rimasto incompiuto).
Fra la notte del 23 e 24 aprile 1915 l'élite armena di Costantinopoli fu arrestata e deportata nel deserto; molti di loro vennero prelevati dalle loro case; Varujan verrà ucciso a colpi di pugnale il 28 agosto 1915 (da verificare perché non corrisponde a quella posta all'inizio); muore a 31 anni; prima dell'arresto aveva in mente di proseguire "Il canto del pane" e scrivere "'Il canto del vino". Quando fu ucciso aveva in tasca Il canto del pane; questo testo fu creduto perduto per molti anni; ma alcuni amici superstiti, dopo la fine della prima guerra mondiale, cercarono di recuperarlo, affidandone la ricerca ad un agente segreto, Arshavir Esayan, che lo ritrovò fra i beni sequestrati agli armeni. Pubblicato postumo a Costantinopoli, nel 1921, il canto del pane divenne il simbolo della vita del popolo.