Pietro MuraPietro Mura (Isili 1906 - Nuoro 1966)

Nato a Isili si trasferì a Nuoro nel 1924 e nel capoluogo barbaricino trascorse tutta la propria esistenza. Ramaio di professione, frequentò le sole elementari fino alla 4° ma la passione per le letture gli consentì di farsi una cultura umanista non comune.
Si sposa a Nuoro, dove apre una bottega artigiana e gestisce una cartoleria. I magri affari lo inducono a partire come volontario in Africa Orientale, dove rimane dal 1936 al 1938.
Dopo la guerra si dedica a intense letture e raduna una ricca biblioteca che raccoglie numerosi classici della letteratura e del pensiero, ma soprattutto opere di poeti contemporanei, italiani e stranieri.
Il suo talento e i temi e i motivi dell Andalusia che ricorrono nei suoi componimenti gli valgono l'appellativo di Garcia Lorca sardo. Dal 1957 iniziò a partecipare al “Premio Ozieri”, dapprima come poeta, poi venne chiamato a far parte della giuria. Morì il 16 agosto 1966.
Al "Premio Ozieri" ottiene i più ambiti riconoscimenti e viene invitato a far parte della giuria.
La poesia "Fippo operàiu 'e luche soliana", è considerata il manifesto della nuova poesia in lingua sarda.
Piero Marras, il noto cantautore, ha attinto a piene mani ai testi delle sue poesie per alcune delle sue migliori canzoni.
Poeta alto e lirico come mirabilmente scrisse Gonario Pinna: «Pietro Mura ha cantato con sensibilità squisitamente moderna, e perciò con forme nuove e originali, la Sardegna nuragica, di ieri e di oggi, nella sua immobilità storica, nelle sue lacerazioni sanguinose, nel travaglio del suo rinnovamento, nelle sue ricadute penose e nella volontà di superamento e di ascesa; e ha fatto della lingua sarda uno strumento mirabile e aggiornato di espressione poetica, di potenza lirica».

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