Degli Zoo si parla (e bene) da almeno due anni, visto che da tempo il gruppo costituisce una delle realtà più affermate della scena ‘underground’ milanese: finalmente così possiamo ascoltare il loro debutto discografico, prodotto da Vittorio Cosma (Eugenio Finardi, Teresa De Sio) e volto ad esprimere su disco quelle suggestioni che il gruppo sembra finora aver dispensato a volontà suonando dal vivo. Diciamo subito che "Musica mezzanima" non è un disco rivoluzionario, ma un onesto e robusto disco di musica italiana influenzata da un lato da una matrice cantautoral-popolare e dall’altro da orientamenti armonici quasi ‘progressive’ . In sostanza c’è poco del panorama ‘sonico’ che caratterizza alcune delle nuove produzioni italiane e poco anche del rock barricadero che ne individua altre: al contrario, gli Zoo perseguono una propria strada cercando di mettere insieme la tradizione musicale che fu di PFM e De André con un approccio decisamente più moderno, anche se ascoltando il disco si desume che il gruppo non è composto da ventenni di belle speranze. Dal punto di vista dei testi molto gli attacchi, metaforici o diretti, alla società ipocrita e benpensante, a volte anche poco originali ("Si vedrà"), mentre in altri momenti - e sono i migliori - sono tematiche personali e maggiormente sentite a prevalere: è il caso de "L’alchimista", uno dei momenti migliori del disco, ma anche di "Mezzanima" e "Donna di crepacuore": molto bella anche la poesia di "Don Chisciotte", mentre un discorso a parte merita la cover di "Un mondo d’amore", forse la cosa più riuscita del disco al di là delle sonorità fortemente ‘Genesis’: il brano porta allo scoperto il grande carisma interpretativo di Lorenzo Monguzzi, dando il polso di come il gruppo possa lavorare sull’atmosfera e sulla propria originalità fino a trasformare - qui davvero quasi come degli alchimisti - una canzone famosa in qualcosa di nuovo. Una strada - quella di privilegiare le atmosfere e testi maggiormente aperti a varie interpretazioni - che speriamo il gruppo seguirà in futuro. Per il momento "Musica mezzanima" è un’ottima dichiarazione d’intenti, ma manca ancora di qualcosa, di quel guizzo che faccia dire: «Ah, gli Zoo...» .
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Gli Zoo sono il progetto iniziale di Lorenzo Monguzzi, Simone Spreafico e Piero Mucilli poi nei Mercanti di Liquore