Konon

Canzoni contro la guerra di Konon

Konon Cantautore-siciliano

L’ambiente musicale della scuola siciliana rappresenta un importante stimolo per la sua attività artistica, da subito scava nel patrimonio culturale del dialetto siciliano per dissotterrarne concetti espressivi che traduce nelle sue composizioni. Il primo esperimento musicale inizia nel 1995 nella Jazz big-band “Geosound” che lo avvicina alle sonorità tipiche di quel mondo articolato e speciale del Jazz. Insieme a 14 musicisti incomincia la prima esperienza musicale itinerante. Nel 2007 si trasferisce a Roma, che l’artista sceglie come città “del giusto compromesso”. Nella capitale completa la formazione canora sotto la guida di Gabriella Scalise, esperienza formativa che gli permette di perfezionare le sua qualità vocali e stilistiche. A Roma incominciano le collaborazioni con “ITrePunti”, Jazz-BossaNova Cover Trio formata dal percussionista Valerio Corallini e il Chitarrista Valerio Purificato. Con il violoncellista Giuliano Bottazzi e Valerio Purificato, i “Versus” incomincia a misurarsi nella presentazione dei propri inediti. Innumerevoli appuntamenti danno conferma del chiaro interesse il genere musicale mostrando una crescente curiosità per le tematiche affrontate. Con I “Versus” inizia un percorso che porterà Konon al primo progetto musicale-filologico che racconta di uno spaccato siciliano: “Vossìa!”.

Al fine di abbozzare un quadro non certo completo, ma di ampio respiro, cercheremo di spiegare il progetto Vossìa.
Nel progetto musicale-filologico.,Il dialetto, il Siciliano e successivamente il Siculish è il punto di partenza di un’esperienza fatta per metà di musica e per la rimanente parte di lingua, proverbi e dalla naturale evoluzione del siciliano in tutte le sue varianti. L’analisi del dialetto sanconese, variante del siciliano centrale, accompagnato dalle contaminazioni musicali sono il denominatore comune di un viaggio che si scopre rivelarsi senza tempo. La lingua così come i generi musicali sono discipline in continua mutazione, ripercorrere a ritroso la storia di una variante del siciliano, è lo stimolo più forte che influenza la musica del cantautore siciliano. Questo lavoro di recupero, raccolta e ricerca, non va subito passivamente, ma come prima esperienza verso un nuovo modo di considerare la musica influenzata dalle lingue e dai dialetti popolari. La Sicilia che racconta è il posto che meglio conosce e più ama, come si conoscono e si amano certi parenti stretti, non scelti bensì toccati in sorte, dei quali si distinguono, eccome, i pur fastidiosi difetti, ma ai quali non si può smettere di voler bene. Non è tuttavia la solita Sicilia agreste, contadina, non la Sicilia di Verga o di Pirandello, bensì la Sicilia delle contraddizioni. La Sicilia di Konon in poche parole. Riguardo al lessico, l’autore si posa su una specie di genere letterario, che sono i proverbi, i soprannomi, le ingiurie: quelle che spesso, acutamente, esprimono in una parola un carattere. Quelle invenzioni che esaltano la dignità delle vite anonime, delle esistenze di poco conto. Quei codici di uomini e donne che non pensano di valere molto, delle loro vite che non vorrebbero mai leggere in prima pagina e della loro particolare capacità di essere contenti anche restando ai margini, senza bisogno di dare nell'occhio. Eppure oggi, se uno non ha 15 minuti di fama, magari in tv, è come se non esistesse. La musica che ascolterete non è un guazzabuglio incomprensibile e inverecondo di note ma influenze di suoni che non amano essere etichettate. Quel genere che i più attenti ascoltatori amano definire crossover.