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Percorso La guerra del lavoro: emigrazione, immigrazione, sfruttamento, schiavitù

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Miners (How the Future Will Forget the Dead in War)

Miners (How the Future Will Forget the Dead in War)
(Che ha preso quasi tutta la giornata del 30 novembre 2017)
MINATORI
(continua)
30/11/2017 - 23:57
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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao
40b. Bela ćao [Seconda versione serbocroata]
40b. Bela ćao [Second Serbo-Croatian version]


Hi,

I'm sending you a different translation in Serbo-Croatian (-Bosnian-Montenegrian-Yugoslav-whatever) language. This one (or a very similar one) we used to sing in the school in the old days. It's the short version in 4 strophes. The translation is reasonably accurate and - what is equally important - this one is singable!!! (Other Serbo-Croatian translation here have too long verses.)

I'd appreciate very much if you include this version in your database.
BELA ĆAO
(continua)
inviata da Nikola 28/11/2017 - 11:57
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Pane e Coraggio

Pane e Coraggio
I soldati combattono con le armi, i potenti con i soldi.
I poeti combattono con le parole.
E se ci riescono, le loro parole ti fanno scattare un pensiero nella testa.
E questo è quello che possono fare.
E questo è il loro compito.
Non ti obbligano ad ascoltarli o a cambiare idea.
E se il tuo disfattismo e disinteresse è abbastanza forte in te, troverai mille motivi per denigrare questa loro arte.
Almeno loro ci provano
Steuline 27/11/2017 - 12:45
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Il Sud è 'nu paese bellu assaj (Qua si campa d'aria)

Il Sud è 'nu paese bellu assaj (Qua si campa d'aria)
una descrizione impeccabile e attuale.....si si attualissima!
24/11/2017 - 19:42
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Mare varcandu

Mare varcandu
ATTRAVERSANDO IL MARE
(continua)
inviata da Letizia 23/11/2017 - 22:56
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Anderssons kärring

Anderssons kärring
22 novembre 2017 13:11
LA ANDERSSON
(continua)
23/11/2017 - 13:11
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Mill-Doors

Mill-Doors
[1916]
Versi di Carl Sandburg (1878-1967) poeta, nella sua raccolta intitolata “Chicago Poems” pubblicata nel 1916
Musica per voce e pianoforte scritta nel 1948 da Nicodemo DeGioio, in arte Norman Dello Joio (1913-2008), importante compositore statunitense di origine italiana
You never come back.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2017 - 21:50
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Choose

Choose
[1916]
Versi di Carl Sandburg (1878-1967) poeta, nella sua raccolta intitolata “Chicago Poems” pubblicata nel 1916
Musica di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano. Per voce e pianoforte, 2008
The single clenched fist lifted and ready,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2017 - 20:19
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Proletari senza culo

Proletari senza culo
A proposito, se siete soliti fare regalini per Natale, vi consiglio questo splendido peluche, o cuscinetto che sia...

Sarà senz'altro gradito.
B.B. 17/11/2017 - 22:12
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Song of the Shirt

Song of the Shirt
[1843]
Versi di Thomas Hood (1799-1845), poeta londinese
Pubblicati anonimamente sul settimanale “Punch; or, The London Charivari”, su cui Hood regolarmente pubblicava, nell’edizione del Natale 1843.

Thomas Hood in questa sua poesia raccontò la storia vera della signora Biddell, una sarta rimasta vedova con figli ancora piccoli, una famiglia che viveva in condizioni miserabili. In base ad una pratica di sfruttamento semi-schiavistico assai praticata all’epoca, e che nessuno metteva in discussione, la signora Biddell cuciva capi di abbigliamento a casa sua ed il padrone le forniva il materiale necessario, imponendole un salato deposito. La Biddell – e con lei una miriade di lavoratori e lavoratrici di allora - pur lavorando tutto il giorno, non era nemmeno in grado di sopperire alla cauzione e finì così con l’indebitarsi ed essere condannata sostanzialmente ai lavori forzati. Spedita in... (continua)
With fingers weary and worn,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2017 - 09:23
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Livin’ in the City

Livin’ in the City
[2013]
Parole e musica di John Butler, importante cantautore australiano, classe 1975
Nell’album intitolato “Flesh & Blood”, pubblicato nel 2014
Bells are ringing on your alarm clock
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/11/2017 - 14:51
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One Way Road

One Way Road
[2010]
Parole e musica di John Butler, importante cantautore australiano, classe 1975
Nell’album intitolato “April Uprising”
They come, they take
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/11/2017 - 14:35
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Home Is Where the Heart Is

Home Is Where the Heart Is
[2001-02]
Parole e musica di John Butler, importante cantautore australiano, classe 1975
Nella raccolta dal vivo “Living 2001–2002”, dove il brano è il solo in versione da studio
Hard working people from another land
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/11/2017 - 14:06
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Help Is Coming

Help Is Coming
[1985-95]
Scritta da Neil Finn, Mark Hart, Nick Seymour e Peter Jones
Nella raccolta intitolata “Afterglow”, pubblicata nel 1999
Help is coming
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/11/2017 - 13:31
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Illegally

Illegally
[1996]
Parole e musica di Javier Vargas, chitarrista blues spagnolo ma di rilievo internazionale.
Un singolo poi incluso nell’album del 1997 intitolato “Gipsy Boogie”
Picture the other side
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/11/2017 - 10:57
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Flight of the Earls

Flight of the Earls
[1980s]
Credo che testo e musica siano di Liam Reilly, musicista associato al gruppo irlandese Bagatelle e attivo solo fino ai primi anni 90.
I Wolfe Tones l’hanno interpretata nel loro album “Sing Out For Ireland” del 1987

Con lo stesso titolo esistono altre canzoni, come quella di Phil Coulter, che probabilmente si riferiscono allo specifico episodio della Flight of the Earls (Imeacht na nIarlaí), quando il 4 settembre del 1607 alcuni nobili gaelici irlandesi, che avevano perduto la guerra dei 9 anni (1594-1603) contro gli inglesi, fuggirono precipitosamente dalle loro contee del nord, divenendo esuli in Roma (accolti dal Papa) e senza far mai più ritorno in patria.

Qui invece a quell’episodio storico ci si riferisce per raccontare dell’emigrazione irlandese nel mondo.
I can hear the bells of Dublin
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/11/2017 - 08:44
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Higher Wall

Higher Wall
[1987]
Scritta da Justin Sullivan e Michael Dean
Nell’album “Thunder and Consolation” pubblicato nel 1989

Parlate di pace, di riposo, di vacanze... e intanto rinforzate il muro. No! Non ci fermerete mai, nemmeno con il vostro muro più alto!
We're out here on the borders with our favourite few possessions
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/11/2017 - 22:02
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Another Imperial Day

Another Imperial Day
[2005]
Scritta da Justin Sullivan e Michael Dean
Nell’album “Carnival”
You could be there - on a dark October night
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/11/2017 - 13:17
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Nothing but the Same Old Story

Nothing but the Same Old Story
[1981]
Parole e musica di Paul Brady
Nel suo album intitolato “Hard Station”
I was just about nineteen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/11/2017 - 12:58
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The Immigrant

The Immigrant
[1978]
Scritta da Merle Haggard e Dave Kirby
Nell’album “I'm Always on a Mountain When I Fall”
American ranching consists of a mansion
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/11/2017 - 12:42
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La statua della mia libertà

La statua della mia libertà
2017
Il codice della bellezza
Testo e musica Samuel e Lorenzo Cherubini

"La statua della mia libertà" è il brano dell'album solista di Samuel dedicato alla tragedia dei migranti. Scritto a quattro mani con Jovanotti, racconta la storia di chi non avendo più nulla da perdere lascia ogni cosa per ricominciare a vivere in un mondo a loro estraneo
La statua della mia libertà
(continua)
inviata da Dq82 15/11/2017 - 00:17
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W.O.P.

W.O.P.
(2004)
Title track dell'album

Il titolo, “Wop”, deriva dalla storpiatura che gli americani davano alla parola “guappo”. “Wop” è l’acronimo di “without paper" o "Without passaport” e si riferisce al timbro che gli americani mettevano sui passaporti degli italiani emigrati. Raiz utilizza una sigla burocratica per indicare gli stranieri in arrivo negli States senza uno straccio di documento. Nella title-track afferma proprio questo concetto e canta: “I’ sogno italian, nuje simmo tutti ammiscati, tu che ce vuo’ fa? Simmo ‘e pate ‘e tanti figli, forse è chesta ‘a verità… So’ francese, i so’ spagnolo, sogno pure ‘mericano, faje cchiù ampresso chiamarme napulitano”.

Nel disco la lingua diventa un mezzo di comunicazione universale: si alternano italiano, inglese e napoletano come fossero un unicum, amalgamando stili diversi come il reggae, il soul, la canzone napoletana, sapori mediorientali, ma anche la bossanova e ritmiche bembe e cubane.

dalla recensione su rockol
Italian I’m italian the original halfcaste
(continua)
14/11/2017 - 23:28
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Rootz

Rootz
[1998]
Nell'album “Lingo”
Con Pino Daniele alla chitarra
La voce che accompagna Raiz nelle parti in inglese è quella di Dave Watts (Fun-Da-Mental)

"La gente dice che bisogna cacciare gli immigrati ed io dico 'Ok, bene!', vuol dire che mi porterò via il mio tè, le mie patate, la mia polvere da sparo e alla fine vi lascerò senza nulla... Rimarrete senza niente di niente, giusto una zolla d'erba che potrete masticarvi come le mucche..."
Aggio girato pe' mille città
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/11/2017 - 21:41
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Caña

Caña
[2001]
Nell'album “Imaginaria”

Il ritornello in spagnolo è la poesia “Caña” composta nel 1930 dal grande poeta cubano Nicolás ‎Guillén e pubblicata nel 1931 nella raccolta “Sóngoro cosongo. Poemas mulatos”
Il brano è già presente sulle CCG/AWS anche nella traduzione inglese di Langston Hughes
El negro junto al cañaveral
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/11/2017 - 20:46
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'Na bella vita

'Na bella vita
[2013]
Un'altra splendida traccia dall'album “Controra”, con Enzo Gragnaniello
Ho trovato il testo sul sito ufficiale degli Almamegretta
Tutte ’e penziere ‘e chi è scustumato
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/11/2017 - 20:08
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Pane vino e casa

Pane vino e casa
[2013]
La bellissima traccia che chiude l'album “Controra”, impreziosita dal sax di James Senese
Ho trovato il testo sul [[|sito ufficiale degli Almamegretta]] ma l'ho corretto all'ascolto, mettendo al fondo tra parentesi una strofa che non viene proposta nell'audio.
Gli alberi, la terra, il sole, il mare, le stelle
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/11/2017 - 19:53
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Alien (Hold on to Your Dreams)

Alien (Hold on to Your Dreams)
[1980]
Scritta da Gil Scott-Heron
Nell’album intitolato “1980”, con Brian Jackson, compositore che ha collaborato con Scott-Heron per tutti gli anni 70.
Midnight near the border trying to cross the Rio Grande
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/11/2017 - 08:38
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Risk to Exist

Risk to Exist
[2016]
La traccia che dà il titolo all’ultimo album di questa band inglese, pubblicato all’inizio del 2017
I proventi della vendita del singolo sono stati destinati al sostegno dell’organizzazione Migrant Offshore Aid Station (MOAS) che si occupa del salvataggio dei migranti nel Mediterraneo.
Ever felt like you're going nowhere, and you need a little help
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/11/2017 - 08:21
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A L I E N S

A L I E N S
[2017]
The third track of Coldplay’s 2017 EP “Kaleidoscope”, A L I E N S is a song about refugees fleeing their home from a war-torn planet and trying to seek refuge somewhere else.
The proceeds of this song go to the Migrant Offshore Aid Station (MOAS) to help save migrants on the Mediterranean Sea. (Genius)
We were just about to lose our home
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/11/2017 - 08:05

Mare monstrum

Caldo è il sole sopra il mare
(continua)
10/11/2017 - 13:17
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Inno dei lavoratori del mare

Inno dei lavoratori del mare
Segnalo prima di tutto l'autore dell'arrangiamento musicale ed accompagnatore: si tratta del mio amico chitarrista Marco Del Giudice.
Devo correggere il testo (e correggermi); al terzo verso dell'ultima strofa bisogna sostituire "vedetta" a "vendetta".
Il libretto di navigazione della Cooperativa Garibaldi inoltre riporta una ulteriore strofa (in seconda posizione):

Su da le spiaggie da le calate
dai golfi dove le navi stan
ed ove sopra schiene curvate
scende il prodotto del braccio uman
da le riviere che udir tra i venti
di più naufragi l'urlo salir
di madri e spose preci e lamenti
echeggi il carme dell'avvenir

Pardo Fornaciari
Pardo Fornaciari 8/11/2017 - 16:19
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'A Flobert o Sant'Anastasia

'A Flobert <i>o</i> Sant'Anastasia
Svensk översättning av Riccardo Venturi
7. november 2017 13:38
11.4.1975 Sant'Anastasia - 13.4.1976 Lapua/Lappo

MASSAKER I FLOBERT
(continua)
7/11/2017 - 13:39
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Il lavavetri

Il lavavetri
Chanson italienne – Il lavavetri – Nuvole Pesanti – 2004
Texte de De Siena
Musique de De Siena-Sirianni-Voltarelli



Comme la chanson s’intitule « Le laveur de parebrises », il m’est venu à l’esprit l’idée qu’il fallait préciser en commençant que le laveur de parebrises, qu’il vaudrait mieux appeler le barbouilleur de parebrises, est de ces personnages de nos sociétés urbaines ; c’est une figure récente de l’imaginaire collectif.

Forcément, dit Lucien l’âne en riant, il n’y a pas si longtemps qu’il existe des parebrises automobiles.

Certes, reprend Marco Valdo M.I. ; donc, le laveur de parebrises surgit d’un coup devant les autos à l’arrêt au carrefour pendant la durée calibrée des feux de signalisation. Il se déroule alors une scène que raconte la chanson. D’un côté (du parebrise), l’automobiliste coincé à son volant dans son cocon d’acier et de verre, l’œil rivé sur le sémaphore et... (continua)
LE LAVEUR DE PAREBRISES
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/11/2017 - 20:54
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'A livella

'A livella
Bella versione rap di O Zulu (al secolo Luca Persico)
Dq82 4/11/2017 - 16:31
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Les sans-papier

Les sans-papier
Le balbuzard fluviatile (2012)
Tu as débarqué chez nous avec dans ton maigre bagage une grande espérance.
(continua)
inviata da Dq82 2/11/2017 - 10:02
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Trudno

Trudno
Parole e musica di Jacek Kleyff
da tekstowo
Trudno haha, trudno
(continua)
inviata da Krzysiek 31/10/2017 - 02:41

Mi chiamo Forse

Mi chiamo Forse
"C’è una canzone del nostro repertorio che ha per titolo “Mi chiamo Forse” e parla delle persone che attraversano il Canale di Sicilia, spingendosi verso le nostre coste per cercare di fuggire dalla guerra e dalla povertà. Qualche anno fa abbiamo ospitato una madre che aveva adottato un bimbo in Eritrea. Era una regista che era venuta a casa nostra perché voleva che le nostre musiche accompagnassero una sua opera teatrale. Ci raccontò questo fatto molto bello e significativo. Lei ha un figlio naturale e ha adottato un bambino eritreo. Insieme al marito era andata in Eritrea per portare a casa il bambino. Avevano preparato tutte le pratiche, il nome del bambino naturalmente era in lingua eritrea. Appena arrivati in aeroporto per fare il check-in gli dissero che era riportato solo il loro nome ma non c’era quello del bambino. Allora diede un’occhiata ai documenti e le fecero notare che c’era... (continua)
Quando lo videro sopra un legno fradicio 
(continua)
inviata da adriana 28/10/2017 - 11:26




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