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Percorso La guerra del lavoro: emigrazione, immigrazione, sfruttamento, schiavitù

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La mia gente

La mia gente
[1970]
Parole e musica di Enzo Jannacci
La traccia che dà il titolo all’album del 1970
Testo trovato su LyricsWikia

“… Gli amori di Jannacci, sbocciati fra i pendolari che fanno la spola tra la periferia milanese e le fabbriche del miracolo economico, hanno tutti un triste epilogo; o se l’hanno lieto, nessuno se ne accorge, perché i «poveri cristi» fanno parte della moltitudine anonima descritta in La mia gente (1970): «La mia gente, la mia gente muore e nessuno se ne accorge»; personaggi che «li han lasciati accoppare dietro a una ciminiera». Evidente in questa canzone, e peraltro dichiarato, è il debito che Jannacci contrae con Jacques Brel...”
(dal Dizionario Biografico degli Italiani, di Stefano Pivato, Treccani, 2017)
La mia gente,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/6/2018 - 11:27

Quaranta ghei d'inverno

anonimo
E anche questa una canzone di protesta dei contadini dell'Alto Milanese risalente agli anni 1885-1889. Le agitazioni dei braccianti agricoli, iniziatesi nel Mantovano al grido de "la boje", si erano estese presto a tutta la Lombardia, poiché la situazione economica dei lavoratori della terra era in quegli anni ovunque insostenibile. E’ di quel periodo infatti il grande esodo verso le Americhe dei contadini del Nord, come testimoniano anche gli ultimi due versi di questa canzone. Il termine "pendizzi" è stato tradotto da vari raccoglitori con "debiti" che in effetti è una delle accezioni del vocabolo lombardo. Nel contesto della canzone però ci sembra piú giusto attribuirgli il significato di "appendici", cioè appendice dei contratti agrari. Citiamo ancora dal classico Cherubini (v.): "Quei regali, consistenti per lo piú in lino, pollami, uova, selvaggiumi o simili, che il conduttore di beni... (continua)
B.B. 5/6/2018 - 10:28
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E ven quel més

anonimo
E ven quel més
Un brano raccolto ad Arluno, nell’Alto Milanese, e inciso dal Nuovo Canzoniere Milanese nell’LP “Il bosco degli alberi : Storia d'Italia dall'Unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari”, a cura di Gianni Bosio e Francesco Coggiola, I Dischi del Sole, 1971.
Testo trovato nel volume di Nanni Svampa "La mia morosa cara. Canti popolari milanesi e lombardi”, 1977, ultima edizione 2007.
Végna quel més
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/6/2018 - 09:59

O scior padrón, i cavalée van male

anonimo
O scior padrón, i cavalée van male
[1885-89?]
Canzone di protesta dei coltivatori di bachi da seta (cavalée in lombardo) della Brianza. Sembra sia nata durante il periodo delle agitazioni contadine nell'Alto Milanese (1885-1889).

Un brano inciso dal Nuovo Canzoniere Milanese nell’LP “Il bosco degli alberi : Storia d'Italia dall'Unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari”, a cura di Gianni Bosio e Francesco Coggiola, I Dischi del Sole, 1971.
Testo trovato nel volume di Nanni Svampa "La mia morosa cara. Canti popolari milanesi e lombardi”, 1977, ultima edizione 2007.
O scior padrón, i cavalée van male,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/6/2018 - 08:57
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La leggera

anonimo
La leggera
Canzone popolare milanese che ritrovo nella raccolta di Svampa intitolata "Milanese - Antologia della canzone lombarda - Seconda parte - Antiche ballate del contado" del 1973
Il testo lo trovo in "La mia morosa cara. Canti popolari milanesi e lombardi”, 1977, ultima edizione 2007.
Nell'intruzione al brano Svampa scrive che la canzone fu incisa originariamente da Norma Midani e Mimma Torri. La prima partecipò negli anni 60 ad uno degli spettacoli "Ci ragione e canto" di Dario Fo

Io son de la ligéra e poco me ne importa che vaga in sü l’ostia, la fabrica e il padrun.

IO SON DE LA LIGÉRA (O CANZONE DEL MURATORE)
(continua)
4/6/2018 - 12:00
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Italiani nel mondo

Italiani nel mondo
[2018]
All'Italia (riedizione 2018)
Partimmo un bel giorno di sole non so più di quanti anni fa
(continua)
inviata da Dq82 3/6/2018 - 16:49
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The​ ​Law​ ​of​ ​the​ ​Sea

The​ ​Law​ ​of​ ​the​ ​Sea
2017
Songs of the sea
All my brothers now live in the sea
(continua)
inviata da Dq82 3/6/2018 - 12:26
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Mare nostro

Mare nostro
2018
Il coraggio della rivoluzione
Non lo sapevo che in Italia si potesse arrivare anche per mare
(continua)
inviata da Dq82 2/6/2018 - 10:50
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Bread and Roses

Bread and Roses
Idziemy ramię w ramię, zmierzamy w nowy dzień,
(continua)
inviata da Paweł Dembowski 2/6/2018 - 01:54
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Siamo migranti

Siamo migranti
2018
Siamo da sempre una specie migrante
(continua)
inviata da Dq82 1/6/2018 - 19:58
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L'impresa

2016
E’ stata un’impresa
(continua)
inviata da Dq82 1/6/2018 - 17:07
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Viaggiatori senza memoria

Viaggiatori senza memoria
2015
Viaggiatori senza memoria
Ci vogliono raccontare una storia a lieto fine
(continua)
inviata da Dq82 1/6/2018 - 12:48
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La madre

La madre
2004
Ambrogio Sparagna

Voce di Lucilla Galeazzi
E prima di lasciarmi fammi un sorriso
(continua)
inviata da Dq82 31/5/2018 - 11:52
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B.H.S.

B.H.S.
[2017]
Scritta da Andrew Fearn e Jason Williamson
Nell’album intitolato “English Tapas”
Testo trovato su Genius

Era tempo che cercavo il modo di infilare nelle CCG/AWS un brano di questo “inqualificabile” duo elektro-minimalist-rap-punk di Nottingham, ma finora i miei tentativi si erano infranti un po’ sullo slang un po’ su testi certo duri, acidi, descrittivi dello squallore della società inglese vista dal basso, ma non certo canzoni contro la guerra…

Questa “B.H.S.” sta invece a pennello nel percorso della “Guerra del lavoro” perché racconta di quanto nell’estate del 2016 venne dichiarata fallita la grande catena commerciale British Home Stores, di proprietà fino al 2015 del magnate Philip Green. Costui, un imprenditore miliardario in quota al partito conservatore, comprò l’azienda – fondata negli anni 20 del secolo scorso - nel 2000 per 200 milioni di sterline e la rivendette a 1... (continua)
It's at night when they come,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/5/2018 - 09:46
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Living For The City

Living For The City
Una grintosissima versione eseguita live dall'autore nel 1997 in duetto con George Michael, grande ammiratore di Stevie Wonder (del quale Michael incise e/o cantò dal vivo parecchi brani lungo tutto l'arco della sua carriera, per l'appunto anche duettando con lui in alcune occasioni inclusa questa).
Da notare, nella band, la presenza pure di Steve Winwood alle tastiere e di Nile Rodgers alla chitarra. :-)



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Questa invece è una cover "in solitaria" dello stesso brano da parte di un George Michael più giovane nel "Cover To Cover Tour" (1991).
Alberta Beccaro - Venezia 24/5/2018 - 01:55
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Les communistes

Les communistes
[1974]
Parole e musica di Maurice Fanon, che di Pia Colombo fu brevemente marito e amico per tutta la vita.
Singolo del 1974.
Testo trovato su Paroles-Musique
Ils sont de notre temps, conçus sous les outrages
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/5/2018 - 16:19
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The Pogues & Kirsty MacColl: Fairytale of New York

The Pogues & Kirsty MacColl: Fairytale of New York
La versione di Tomek "Kowal" Kowalski in duetto con Marta Lenart e supporto del gruppo folk ceco Benjaming`s Clan.

Krzysiek 20/5/2018 - 18:00
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Le Poisson dans mon assiette

Le Poisson dans mon assiette
Paroles et musique : Jann Halexander

Le franco-gabonais Jann Halexander chante pour la première fois cette chanson le 26 juin 2016 au théâtre Nout, en région parisienne. Absente sur disque, elle est devenue, malgré son aspect 'anecdotique', un classique des tours de chant de l'artiste, qu évoque avec ironie et désespoir les milliers de migrants morts dans les eaux de la méditerranée. La question de l'exil faisant partie des thématiques du chanteur.
Il y a un poisson dans mon assiette
(continua)
inviata da Bruno 20/5/2018 - 14:29
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I Hate Wogs

I Hate Wogs
[1980]
Parole e musica di Eric Bogle
Nell’album “Now I'm Easy”

Wogs è un termine spregiativo rivolto a chi non ha la pelle bianca ma, evidentemente, il protagonista di questo brano lo utilizza per tutti gli immigrati di qualunque colore e provenienza, europei compresi, dimenticando bellamente di non essere certo pure lui un aborigeno (sporchi wogs pure essi, peraltro...)!
I'm a dicky-dye Australian guy and me name is Billy Schmidt.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/5/2018 - 11:53
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Ibrahim

Ibrahim
[2002]
Parole e musica di Eric Bogle
Nell’album “The Colour Of Dreams”
Hey Ibrahim, tell me what do you think of Australia?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/5/2018 - 11:22
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Sempre poveri

Sempre poveri
Ehi, Tataj, guarda che ti ho citato:

Matteo Salvatore: i suoi canti, le sue storie
Flavio Poltronieri 17/5/2018 - 17:02
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Les Nouveaux Partisans

Les Nouveaux Partisans
17 maggio 2018 01:07

Due parole del traduttore. Nelle note, un particolare rilievo assume la numero [9] dedicata all'Incendio di Aubervilliers del 1° gennaio 1970. Tale episodio è importante anche per l'effettiva datazione della canzone, sulla quale sussistono dei problemi (che, magari, Dominique Grange stessa, che ha inviato a suo tempo questa sua canzone al nostro sito, potrà risolvere se qualche volta ancora ci legge -cosa che speriamo vivamente). Tutte le questioni sulla datazione sono state spostate nella nuova introduzione.
I NUOVI PARTIGIANI
(continua)
17/5/2018 - 01:08
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Te Deum (o Te Deum de’ Calabresi)

Te Deum (<em>o</em> Te Deum de’ Calabresi)
La schizofrenia ideologica della narrazione di regime tende ad escludere un dettaglio importantissimo: i giacobini e i loro amichetti francesi uccisero più di 60.000 napolitani! Forse è per questo che i cosiddetti "lazzari" per qualche strano motivo decisero di combatter per il Trono e per l'Altare?!
Che siano per sempre maledetti tutti i giacobini e tutti i pennivendoli di regime.
Aniello Balestrieri 14/5/2018 - 13:17
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Aremu rindineddha

Aremu rindineddha
Trascrizione dei versi nell'ortografia greca standard
Μεταγραφή των στίχων στη κανονική ελληνική ορθογραφία

Η μεταγραφή των στίχων αυτού του διαλεκτικού τραγουδιού στη κανονική ελληνική ορθογραφία δε μπορεί να είναι τέλεια, αλλά και η ιταλική (ή “ιταλο-ελληνική”) ορθογραφία με την οποία γράφεται το Γκρίκο παρουσιάζει προβλήματα. Εφόσον η πάρουσα μεταγραφή απευθύνεται στους Έλληνες ή στις Ελληνίδες που επιθυμούν να τραγουδούνε όλο το τραγούδι, μία επιστημονική μεταγραφή με φωνητικούς χαρακτήρες θα ήταν δυσανάγνωστη. Σε κάθε περίπτωση, η ελληνική ορθογραφία αποδίδει αρκετά καλά τους φθόγγους του Γκρίκου, με την προειδοποίηση ότι τα διπλά σύμφωνα (π.χ. δδ, ττ κτλ.) προφέρονται δίπλα, πραγματικά και όχι όπως στα Ελληνικά Ελλάδας, και ότι το “δδ” είναι “εγκεφαλικός” φθόγγος που δεν υπάρχει στα Ελληνικά Ελλάδας, αλλά μόνο σε κάποιες διάλεκτους Ιταλίας και Ελλάδας (προφέρεται με την άκρη της γλώσσας... (continua)
ΑΡΕΜΟΥ ΡΙΝΤΙΝΕΔΔΑ
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 11/5/2018 - 10:51




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