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Brucia la strega, o come si diventa nazisti

Antiwar Songs Blog
Brucia la strega, o come si diventa nazisti
Una canzone sul “Come si diventa nazisti”, per citare il famoso studio che lo storico americano William Sheridan Allen (1932-2013) pubblicò nel 1965 (titolo originale: “The Nazi seizure of power; the experience of a single German town, 1930-1935”. L’edizione italiana di Einaudi era introdotta dal sociologo Luciano Gallino il quale scriveva, tra l’altro:
Antiwar Songs Staff 2022-04-24 12:24:00
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Hand to Mouth

Hand to Mouth
[1987]
Album: "Faith"
Testo, musica e arrangiamento di George Michael

La canzone è ad alta densità di denuncia sociale, ancor più se si pensa che a scriverla, arrangiarla, produrla e cantarla fu il phonatissimo, sculettante e finto biondo George Michael 24enne dell'epoca.
In effetti il brano venne incredibilmente inserito in "Faith" del 1987 (l'album di "I Want Your Sex" e in generale il più pop, il più commerciale, il più oltraggiosamente sensuale e il meno cantautoriale tra i suoi album solisti)

Il brano parla di disperazione, di vivere alla giornata ("living hand to mouth", appunto), di una soglia della povertà sotto la quale sempre più inglesi si ritrovavano a stare negli anni '80. Stigmatizza il taglio al welfare da parte di Margaret Thatcher ("There's a big white lady": è lei), dipinta dal cantautore inglese di origine greco-cipriota come una perniciosa e al tempo stesso pedestre... (continua)
Jimmy got nothing made himself a name
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 15/2/2018 - 22:11
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My Mother Had a Brother

My Mother Had a Brother
[2004]
Album: "Patience"
Testo, musica e arrangiamento di George Michael

"My Mother Had A Brother" è la canzone alla quale George Michael, a suo stesso dire, teneva di più fra quelle del suo ultimo album di inediti, "Patience" del 2004. E' strutturata come una poetica e intensa "lettera aperta" - del tutto autobiografica - a sua madre Lesley, morta di cancro nel 1997 e amatissima, nella quale George le racconta di come sia stato faticoso, tortuoso ma infine luminoso e consapevole il cammino del suo coming out e di come lo abbia aiutato e sorretto - nel prendere orgogliosamente graduale coscienza di sé - la figura tragica dello zio materno Colin, omosessuale, morto suicida quando George era appena nato, ma del quale nessuno in famiglia gli aveva parlato per anni ed anni. Un animo delicato e sensibile, lo zio Colin; un uomo gay nell'Inghilterra dei primi anni '60 (quando tra l'altro l'omosessualità... (continua)
My mother had a brother
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 15/2/2018 - 21:39
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Al Dievel (La marcia del Diavolo)

Al Dievel (La marcia del Diavolo)
Versione pedemontana di Davide Gastaldo

Dq82 15/2/2018 - 21:16
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Luz

Luz
[2009]
Parole e musica di Mark Abel (1948-), compositore, musicista ed autore californiano
Nella sua "The Dream Gallery", ciclo dedicato a figure, paesaggi e sentimenti raccolti attraverso la California.
Testo trovato su Song of America

Soledad è il centro più importante nella Salinas Valley, un'area agricola strategica degli USA, chiamata non a caso "The Salad Bowl of the World".

E' lì che John Steinbeck ambientò il suo "Of Mice and Men" ("Uomini e topi"), pubblicato nel 1937 e tradotto in italiano l'anno seguente da Cesare Pavese.

Generazioni di immigrati dal centro e sud America hanno sputato sudore e sangue su questa terra.
Chiedete un po' ai loro figli e nipoti cosa pensano di Trump...
(Soledad, Monterey County)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/2/2018 - 21:11
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Mother's Pride

Mother's Pride
Se Mother's Pride fosse all'epoca uscita come singolo (il che - se non vado errando - non accadde) questo manifesto britannico per il reclutamento bellico nella Prima Guerra Mondiale sarebbe potuto essere una copertina perfetta.
Alberta Beccaro - Venezia 15/2/2018 - 19:48

Trump de Moumout

Trump de Moumout
Trump de Moumout

Chanson française – Trump de Moumout – Marco Valdo M.I. – 2018


Dialogue Maïeutique

Salut à toi, Marco Valdo M.I. mon ami, quel bon vent t’amène ici aujourd’hui ?

Salut à toi, mon ami Lucien l’âne parvenu sur tes petits sabots depuis la plus haute Antiquité, comme je l’avais annoncé l’autre jour, j’ai achevé cette chanson « Trump de Moumout ». L’idée m’en était venue en me remémorant la chanson de Georges Brassens intitulée « Corne d’Aurochs »; je m’étais attelé à en faire une parodie afin de stigmatiser comme il se doit un certain monsieur Trump, éminent porteur de moumoute ; ici, nommé Moumout Trump. Il me plaît de préciser qu’une moumoute est une sorte de perruque mal fagotée qui dessert celui qui la porte, bien plus qu’elle ne lui redonne sa pilosité perdue.

Un remède de charlatan pour l’alopécie, dit en gloussant de plaisir Lucien l’âne. Il me semble cependant... (continua)
Il avait nom Trump de Moumout, okay, okay !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/2/2018 - 19:06
Percorsi: Donald Trump
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Genova Requiem

Genova Requiem
2013
Canzoni per un nuovo mondo
Le bande armate a Genova non hanno camicie nere
(continua)
inviata da Dq82 15/2/2018 - 13:33
Percorsi: Genova - G8
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Corne d’Aurochs

Corne d’Aurochs
Chanson française – Corne d’Aurochs – Georges Brassens
Brassens – 1953

Ah, mon cher ami Lucien l’âne, ce matin, il y avait dans le répertoire des Chansons contre la Guerre, 54 chansons de Georges Charles Brassens. Si, si, son second prénom est bien Charles, mais généralement, on l’ignore.

Oui, dit Lucien l’âne en riant, et alors ?

Alors ? Rien, c’est Charles, reprend Marco Valdo M.I. en riant à son tour. Enfin, si ! Je vais en insérer une cinquante-cinquième, une chanson énorme, quasiment historique et même, par certain côté, préhistorique, dont on se demande comment elle a pu être ignorée de ce site encyclopédique. Et j’insiste, proprement au titre de chanson contre la guerre. J’ai découvert qu’elle ne s’y trouvait pas au moment où j’écrivais une parodie que j’insérerai prochainement et que j’ai intitulée : « Trump de Moumout ».

Certes, certes, dit Lucien l’âne en pouffant plus encore,... (continua)
Il avait nom Corne d’Aurochs, au gué, au gué !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/2/2018 - 12:36
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Song-Books of the War

Song-Books of the War
[1918]
Da “Counter-Attack and Other Poems”

La poesia è stata messa in musica dai Bread & Roses, un gruppo di Boston, nel loro album "Songbooks of the War" del 2012 che prende titolo da questa poesia
In fifty years, when peace outshines
(continua)
inviata da Dq82 15/2/2018 - 10:11
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Il coraggio di ogni giorno

Il coraggio di ogni giorno
[2018]
Scritta da Enzo Avitabile e Luigi “Gino” De Crescenzo, in arte Pacifico
Interpretata da Enzo Avitabile e Peppe Servillo
Nel doppio album compilativo intitolato "Pelle differente"

Canzone di eroi sconosciuti, uomini comuni, che ogni giorno sono costretti alla guerra e che combattono lo sporco, la violenza e l'orrore con le armi dell'amore e della bellezza.
Così interpreto questa bellissima canzone presentata senza troppo successo all'ultimo festival di Sanremo.
Scrivo la mia vita
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/2/2018 - 20:59
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Ο καημός

Ο καημός
14 febbraio 2018 19:57


Un trio d'eccezione interpreta la canzone: Grigoris Bithikotsis, Manolis Mitsiàs e lo stesso Mikis Theodorakis.


Due parole del traduttore. Una versione strettamente letterale potrà essere di qualche utilità a mo' di confronto, anche se nel caso specifico quelle esistenti sono abbastanza fedeli all'originale. Per il termine καημός si veda l'introduzione alla canzone. Da far notare anche una antichissima caratteristica della lingua greca qui usata regolarmente: la frase nominale (vale a dire quella priva della copula, del verbo “essere” insomma). E' un procedimento risalente alla più remota antichità indoeuropea, presente già molto spesso nel vedico e nel sanscrito -per intendersi; ma non è certamente estraneo ad altre lingue indoeuropee, neppure all'italiano. Nella millenaria storia del greco, la frase nominale va da Omero alla lingua moderna, e qui, in questa canzone, ne abbiamo esempi che ho voluto mantenere nella traduzione.
DOLORE ARDENTE
(continua)
14/2/2018 - 19:58
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Masacre 68

Masacre 68
[1990]
Nell’album “¡No Estamos Conformes!”
Testo trovato qui

I Massacre 68 sono stati un gruppo punk hardcore messicano attivo tra il 1987 ed il 1991 (ma sono ancora in giro). Il nome scelto fa riferimento alla strage di Tlatelolco del 2 ottobre 1968.
No son de los nuestros, no son campesinos
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/2/2018 - 13:24
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God to a Hungry Child

God to a Hungry Child
JUMALA PUHUU NÄLKÄISELLE LAPSELLE
(continua)
inviata da Juha Rämö 14/2/2018 - 13:17
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La mauvaise réputation

La mauvaise réputation
A proposito de "La musique qui marche au pas", mia mamma mi racconta che sua nonna, quando le capitava di assistere a qualche parata militare (ben più frequenti di oggi), seguiva il ritmo del passo di marcia canticchiando:

"Te le le-
Te le le-
Te le levi
Le caccole dal culo!

"Te le le-
Te le le-
Te le levi
Le caccole dal culo!..."


E via così.
Miss Caccolo 14/2/2018 - 12:55
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Il bombarolo

Il bombarolo
Il Pinocchio è in realtà l'ordigno preparato dal bombarolo.
Nanorocco 14/2/2018 - 12:48
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Ejercito nacional

Ejercito nacional
[1990]
Nell’album “¡No Estamos Conformes!”
Testo trovato qui

I Massacre 68 sono stati un gruppo punk hardcore messicano attivo tra il 1987 ed il 1991 (ma sono ancora in giro). Il nome scelto fa riferimento alla strage di Tlatelolco del 2 ottobre 1968. E l’Ejercito nacional messicano fu, anche in questo caso come in tanti altri, artefice e carnefice (anche se certamente quel giorno la gran parte dei soldati era all’oscuro di ciò che stava per accadere.)
Ejercito nacional
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/2/2018 - 12:45
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Arenita azul

Arenita azul
Socially very interesting and unexpected the story of this song. I made a cover of it unknowing the deep meaning of the lyrics. Just when I looked for the composer I found the explanation, so thanks to Antiwar Songs. The cover I made is a free interpretation of the song, and is here: https://soundcloud.com/user-945121500/...

Thanks for listen and hope you like it.
To fight against war and against unjustice the only way is having pacificst ideas and make with them something positive everyday. And also don't buying things you don't really need (boicot), that are two ways to break the cruelty of the capitalist system. Truly, LFD.
LFD 14/2/2018 - 04:22
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Vota Michele

Vota Michele
[2018]
Testo e musica di Michele Spreafico
Un'altra campagna elettorale
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 13/2/2018 - 22:30
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Ballade von Joß Fritz

Ballade von Joß Fritz
Chanson allemande – Ballade von Joß Fritz – Franz-Josef Degenhardt – 1973
Paroles et musique : Franz Josef Degenhardt


Dialogue Maïeutique

Avant d’en venir à Jos Fritz et à ses tentatives de révolution, je voudrais, Lucien l’âne mon ami, dire deux mots pour situer Franz Josef Degenhardt dans le monde de la chanson allemande, disons pour faire court, contemporaine. En fait, on pourrait le situer dans le domaine germanique à la manière dont on situerait dans celui de langue française, Georges Brassens ou Jacques Brel ou en Italie, on le placerait sur le même pied que Giorgio Gaber ou Fabrizio De André. Tous chanteurs de leurs propres textes ; tous guitaristes. Ainsi, Degenhardt est regretté en Allemagne, comme Brassens ou Brel en France. À noter au passage, Franz Josef Degenhardt fut celui qui traduisit et chanta Brassens en allemand. Voici une réflexion d’aujourd’hui trouvée sur un site... (continua)
LA BALLADE DE JOSS FRITZ
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/2/2018 - 18:19
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Un dia en Pekín

Un dia en Pekín
[1990]
Nell’album ¡No Estamos Conformes!

I Massacre 68 sono stati un gruppo punk hardcore messicano attivo tra il 1987 ed il 1991 (ma sono ancora in giro). Il nome scelto fa riferimento alla strage di Tlatelolco del 2 ottobre 1968. E i nostri non potevano esimersi dal dedicare una canzone ad una strage analoga, quella di Tien An Men del 4 giugno 1989, realizzata non da fascisti ma da comunisti…
Cientos de estudiantes
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/2/2018 - 17:40
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Alabama Earth (at Booker T. Washington’s Grave)‎

Alabama Earth (at Booker T. Washington’s Grave)‎
ALABAMAN MULTA (BOOKER T. WASHINGTONIN * HAUDALLA)
(continua)
inviata da Juha Rämö 13/2/2018 - 14:21
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Piazza Barberina

anonimo
Piazza Barberina
il finale che conosco e che mi sembra più fedele e logico, (perché i ragazzini dovrebbero farla sui tetti?) recita così: "uccellini uccelletti, nun cacate sopra i tetti, ma cacate sui berretti delle guardie de città".
Mentre l'ultima sembra proprio un'aggiunta raddoppiata!
federico 13/2/2018 - 07:03
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Plus belle que les larmes

Plus belle que les larmes
Poème écrit pendant la seconde guerre mondiale, paru sous ce titre dans « Les Yeux d'Elsa »
Musique et interprétation : Alexis Dendiével
J’empêche en respirant certaines gens de vivre
(continua)
inviata da JJ 12/2/2018 - 19:06
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Terra Madre

Terra Madre
2013
Pubblicata nel 2017
Vele nere
Feat. Talco
Sono nato son cresciuto in questa casa, a pochi istanti dalla civiltà
(continua)
inviata da Dq82 12/2/2018 - 09:50
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Guera d'Abissinia

Guera d'Abissinia
Geniale!
Grazie lefthand per la spiegazione!
B.B. 11/2/2018 - 15:04
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Mio fratello che guardi il mondo

Mio fratello che guardi il mondo
Questa canzone è stata interpretata a Sanremo 2018 da Fiorella Mannoia con Claudio Baglioni, introdotta da una magistrale interpretazione di Pierfrancesco Favino di "La notte poco prima delle foreste" (La nuit juste avant les forêts) atto unico del 1977 del drammaturgo e regista francese Bernard-Marie Koltès.
Favino aveva esordito con il monologo a gennaio al teatro Ambra Jovinelli a Roma.



Bisognerebbe stare dall’altra parte senza nessuno intorno, amico mio
quando mi viene di dirti quello che ti devo dire, stare bene tipo sdraiati sull’erba, una cosa così
che uno non si deve più muovere con l’ombra degli alberi.
Allora ti direi: ‘qua ci sto bene, qua è casa mia, mi sdraio e ti saluto’.
Ma qua, amico mio, è impossibile, mai visto un posto dove ti lasciano in pace e ti salutano.
Ti dobbiamo mandare via, ti dicono, vai là, tu vai là
vai laggiù, leva il culo da là
e tu ti fai la... (continua)
Dq82 11/2/2018 - 11:06
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Madame la Marquise

Madame la Marquise
MADAMA LA MARCHESA
(continua)
11/2/2018 - 00:20

L’Immigration à venir

L’Immigration à venir
L’Immigration à venir

Chanson française – L’Immigration à venir – Marco Valdo M.I. – 2018


Dialogue Maïeutique

Dans le fond, Lucien l’âne mon ami, tout est dit dans la chanson elle-même, mais demande quand même un peu d’explication, car en vérité, tout n’est pas dit dans la chanson.

Ah, Marco Valdo M.I. mon ami, que me chantes-tu là ? On dirait du verbiage, un discours vide de sens et pire encore, sans aucune consistance. Bref, je n’y comprends rien et si tu voulais mieux t’expliquer, j’en serais ravi.

Certes, Lucien l’âne mon ami, je vais le faire à l’instant. Comme tu en as sûrement entendu parler, un des problèmes qui préoccupe notre petit monde qui se croit à l’étroit sur son continent, c’est l’immigration. Elle inquiète énormément les gens et les gouvernements et suscite chez certains des réactions xénophobes des plus déplorables. On dirait qu’ils n’ont jamais pensé que l’autre... (continua)
Quand les grandes glaces
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/2/2018 - 21:21




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