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Til ungdommen [Kringsatt av fiender]

Til ungdommen [Kringsatt av fiender]
Deutsche Übertragung von Peter Otto (2011)


Til Ungdommen (Deutsch: Für die Jugend), auch Kringsatt av Fiender, ist ein Gedicht des norwegischen Schriftstellers und Journalisten Nordahl Grieg aus dem Jahr 1936. Die Liedfassung schuf der dänische Komponist Otto (Hübertz) Mortensen (1907–1986) im Jahr 1952. Das Lied gehört zum Repertoire zahlreicher Sänger. Nach den Anschlägen in Norwegen am 22. Juli 2011 wurde das Lied zu einem Bestandteil der Gedenkgottesdienste, Zusammenkünfte und Trauerfeiern für die Opfer der Anschläge.

Der norwegische Politiker Trond Hegna (1898–1992) bat Nordahl Grieg im Jahr 1936, das Gedicht Til Ungdommen für die norwegische Studentenvereinigung Det Norske Studentersamfund (DNS) in Oslo zu schreiben. Daran erinnert der Name des Gedichtes Til Ungdommen (Deutsch: Für die Jugend). Das ganze Gedicht bezieht sich auf den Spanischen Bürgerkrieg, der im Juli 1936 ausgebrochen... (continua)
AN DIE JUGEND
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/5/2017 - 13:10
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Στὸν Νικηφόρο Μανδηλαρᾶ

Στὸν Νικηφόρο Μανδηλαρᾶ
Deutsche Übersetzung (30.5.2016) von Balinger
Μετέφρασε στα γερμανικά (30.5.2016) o Balinger
FÜR NIKIFOROS MANDILARAS
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/5/2017 - 20:02
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Se questo è un uomo

Se questo è un uomo
Deutsche Fassung von Riccardo Venturi
21 febbraio / 21. Februar 2006
OB DIES EIN MENSCH SEI*
(continua)
inviata da RV 6/5/2017 - 19:40

Ἡ διεύθυνσή μου

Ἡ διεύθυνσή μου
Deutsche Übersetzung von Balinger
Μετέφρασε στα γερμανικά ο Balinger

Da / From / Από stixoi.info, 30-05-2016
MEINE ANSCHRIFT
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 3/5/2017 - 08:39
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Bread and Roses

Bread and Roses
Deutsche Version / Übersetzung von Peter Maiwald - R.Fresow

BROT UND ROSEN
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/4/2017 - 10:26
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Genosse Julian Grimau

Genosse Julian Grimau
1975
Es Gibt Ein Leben Vor Dem Tod



Julián Grimau.


Julián Grimau García, nato a Madrid nel 1911, fu militante della Gioventù socialista unificata e poi del Partito comunista spagnolo. Partecipò alla guerra civile come soldato e come funzionario del governo e delle organizzazioni popolari e fu agente del SIM, il Servizio di Informazione Militare repubblicano incaricato di eliminare gli agenti franchisti. Nel 1939 riparò prima in America Latina e poi in Francia, dove visse per qualche tempo nel campo di concentramento di Argelès.

Eletto membro del Comitato Centrale del Partito comunista spagnolo, nel 1954 venne delegato al lavoro politico in Spagna; nel 1959 assunse la direzione di tutte le attività del partito in Spagna. Arrestato l'8 novembre 1962 su un autobus a Madrid, venne portato alla Direzione Generale di Sicurezza, dove venne picchiato a sangue e gettato da una finestra per... (continua)
Ach Schwester!
(continua)
inviata da Dq82 20/2/2017 - 06:57
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Die drei Soldaten und die Reichen

Die drei Soldaten und die Reichen
[1930-31]
Versi di Bertolt Brecht, seconda poesia da “Die drei Soldaten. Ein Kinderbuch”, volumetto pubblicato nel 1932 con le illustrazioni di George Grosz (1893-1959), grande pittore espressionista berlinese, comunista.
Non ho trovato grandi tracce di qualche esecuzione famosa, ma il brano – forse solo recitato – sta in mezzo a tanti lieder brechtiani nello spettacolo musicale "Wie gehts? Danke, brechtig!" della cantante viennese Helga Porpaczy-Zdenek.

“I tre soldati” è tutt'altro che un'opera per bambini, o forse sì, che le sue rime baciate dicono in modo semplice molte verità.
Come quella che la guerra non è mai finita, perchè è la guerra dei 100.000 anni che i ricchi fanno ai poveri, come direbbe il nostro Marco Valdo M.I.

Qui, finita la guerra propriamente detta, nonostante il grande sfoltimento operato dal cannone, i ricchi non si sentono ancora sicuri nelle loro belle case perchè... (continua)
Die Reichen saßen in ihrem schönen Haus
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/2/2017 - 19:19
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Lied der Galgenvögel

Lied der Galgenvögel
[1918]
Versi e musica di Bertolt Brecht, in un taccuino intitolato “Lieder zur Klampfe von Bert Brecht und seinen Freunden” (“Canzoni per chitarra di Bert Brecht e i suoi amici”)
Testo trovato su Der Funke

Una canzone giovanile decisamente poco nota (non trovo registrazioni del brano su Discogs) ma che in italiano, con il titolo “Canzone dei pendagli da forca”, è stata interpretata da Milva (in “Milva canta un nuovo Brecht", 1996) e dal duo queer post-industrial Black Sun Productions, ossia gli svizzeri Massimo e Pierce, noti anche come Anarcocks (in “OperettAmorale”, 2005)
Dass euer schlechtes Brot uns nicht tut drunken
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/2/2017 - 09:51
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Moderne Legende

Moderne Legende
[1914]
Versi di Bertolt Brecht, pubblicati sotto lo pseudonimo di Berthold Eugen su “Die Ernte”, un giornale studentesco stampato ad Augsburg che ebbe vita breve: sei solo numeri tra il 1913 ed il 1914.
Messi in musica sia da Ernst Busch che da Hanns Eisler
Interpretata molte volte da Busch, a cominciare dal disco “Legenden, Lieder Balladen 1914-1934” pubblicato nel 1965. Poi anche da Gisela May, su musica di Eisler, in “Gisela May Singt Brecht - Eisler – Dessau”, 1968.
Testo trovato su Erinnerungsort.de
Als der Abend übers Schlachtfeld wehte
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/2/2017 - 22:55
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Ballade vom ertrunkenen Mädchen

Ballade vom ertrunkenen Mädchen
[1919]
Versi di Bertolt Brecht, nella raccolta intitolata “Hauspostille” (“Il libro di devozioni domestiche”), pubblicata nel 1927
Musica di Kurt Weill, nella cantata per tenore, baritono, coro di tre voci maschili e orchestra intitolata “Das Berliner Requiem”, da lui composta nel 1928

Questa “Ballata della ragazza annegata” è una delle poesie più note di Brecht.
Racconta semplicemente del corpo di una donna annegata, trasportato dalle acque del fiume, che col passare del tempo lentamente e dolcemente si disgrega e si perde nella natura. Una giovane donna, uccisa forse, o suicida, che rimane sconosciuta, proprio come il soldato protagonista delle due ballate comprese da Weill nella stessa cantata.
Se fosse solo per questo, avrei potuto proporre questo bellissimo brano – magistralmente interpretato da Therese Giehse, da Gisela May, da Lotte Lenya e anche dalla nostra Milva – semplicemente... (continua)
Als sie ertrunken war und hinunter schwamm
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/2/2017 - 21:40
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Zweiter Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen

Zweiter Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen
[192?]
Versi di Bertolt Brecht, nella raccolta “Lieder Gedichte Chöre, 1918-1933”, pubblicata nel 1934
Musica di Kurt Weill, quinto movimento della cantata per tenore, baritono, coro di tre voci maschili e orchestra intitolata “Das Berliner Requiem”, da lui composta nel 1928.

Seconda parte della canzone del “Milite ignoto sotto l'Arco di Trionfo”, cui rimando per l'introduzione.

Qui Brecht abbandona il grottesco e ammette che mai potrà esserci resurrezione per quel soldato assassinato, massacrato, dilaniato, smembrato e reso così ignoto. Non ci sarà mai un Giorno del Giudizio. E allora voi, maledetti che l'avete ucciso, potete star tranquilli, ma almeno rimuovete quella pietra tombale, quell'arco di trionfo, e smettetela coi vostri inutili ed oltraggiosi inni di vittoria che mi feriscono, io che ogni giorno continuo a chiedermi: perchè non siete voi ad essere morti, perchè non siete stati uccisi voi? Perchè no?
Alles was ich euch sagte
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/2/2017 - 20:12
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Erster Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen

Erster Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen
[192?]
Versi di Bertolt Brecht, nella raccolta “Lieder Gedichte Chöre, 1918-1933”, pubblicata nel 1934
Musica di Kurt Weill, quarto movimento della cantata per tenore, baritono, coro di tre voci maschili e orchestra intitolata “Das Berliner Requiem”, da lui composta nel 1928.

Una poesia, trasformata da Weill in canzone, che fa il paio con la Legende vom toten Soldaten del 1918 e la supera nella già inarrivabile feroce e grottesca ironia. Là il soldato morto veniva “resuscitato” a guerra quasi finita per farlo partecipare alla grancassa della propaganda e morire eroicamente una seconda volta; qui invece un soldato qualunque, un poveraccio, viene scelto ed ucciso dagli altri – di tutte le nazionalità, si badi bene – il suo corpo viene orrendamente massacrato in modo da renderlo irriconoscibile e farne così il “milite ignoto”, per poi seppellirlo con tutti gli onori sono una pesante pietra... (continua)
Wir kamen von den Gebirgen und vom Weltmeer,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2017 - 22:37
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Großer Dankchoral (Lobet die Nacht)

Großer Dankchoral (Lobet die Nacht)
[192?]
Versi di Bertolt Brecht, nella raccolta intitolata “Hauspostille” (“Il libro di devozioni domestiche”), pubblicata nel 1927
Musica di Kurt Weill, in apertura della cantata per tenore, baritono, coro di tre voci maschili e orchestra intitolata “Das Berliner Requiem”, da lui composta nel 1928

Questo Requiem fu commissionato a Weill dalla radio di Francoforte e lui lo compose pensando al decimo anniversario della cosiddetta Rivoluzione di Novembre del 1918, quando socialisti e spartachisti tedeschi, dopo aver sostenuto scioperi nell'industria bellica e ammutinamenti in ambienti militari, proclamarono una “libera repubblica socialista tedesca” contro il capitalismo militarista e imperialista. Un anno dopo sarebbero stati tutti sterminati dai Freikorps, antesignani delle SA, i paramilitari protonazisti di Ernst Röhm, e la debole socialdemocrazia di Weimar avrebbe cominciato la sua inesorabile discesa verso gli inferi della dittatura e della guerra.

Chiaro che la cantata di Brecht/Weill non venne trasmessa...
Lobet die Nacht und die Finsternis, die euch umfangen!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/2/2017 - 23:42

Ferramonti Walzer

Ferramonti Walzer
[1940-43]
Parole e musica di Kurt Sonnenfeld (1921-1997), compositore austriaco, viennese, ebreo.
Brano compreso nel programma della “Serata Colorata – Musiche dal campo di internamento di Ferramonti”, concerto tenutosi il 26 gennaio scorso all’Auditorium Parco della Musica di Roma in occasione del Giorno della Memoria e interamente dedicato alle canzoni e alle musiche intonate e suonate dai prigionieri, in gran parte ebrei, in quel campo di concentramento che sorse nel comune di Tarsia in provincia di Cosenza.

L'intera famiglia di Kurt Sonnenfeld fu trucidata dai nazisti a Maly Trostenets, vicino a Minsk, un campo di sterminio il cui nome è poco conosciuto ma dove tra il 1941 ed il 1944 vennero assassinate non meno di 200.000 persone, in gran parte prigionieri di guerra sovietici ma circa 60.000 furono i civili ebrei. Quello di Maly Trostenets fu un campo molto efficiente, dove i nazisti... (continua)
Ganz abgesehn von den schrecklichen Leb’n
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2017 - 21:54
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Mein Gott, warum hast du mich verlassen? (Psalm 22)

Mein Gott, warum hast du mich verlassen? (Psalm 22)
[III° sec. a. C. / Prima metà del XVI sec. d. C. / 1844]
Versione tedesca del Salmo 22 dal libro biblico dei Salmi, raccolta realizzata forse in Giudea nel III° secolo avanti Cristo ma con materiali anche di molto più antichi.
La versione tedesca che propongo è ripresa da Lieder.net e – se non ho capito male – l'autore sarebbe addirittura Martin Luther (1483-1546), il teologo iniziatore della riforma protestante.
Musica di Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847), compositore, direttore d'orchestra, pianista e organista tedesco, terza e ultima parte dell'Op. 78 (MWV B 51) del 1844.

Ho preferito attribuire il brano a Mendelssohn Bartholdy perchè la sua musica fu tra quella bandita dal nazismo, visto che l'autore non era ariano e, anzi, appartenente ad un'importante famiglia ebrea di Amburgo. Al contrario, la musica di Mendelssohn Bartholdy fu molto suonata nei campi in cui fascisti e nazisti... (continua)
Mein Gott, mein Gott, warum hast du mich verlassen?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/2/2017 - 22:56
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Wir sind die Ratten

Wir sind die Ratten
Wir sind die Ratten

Wir sind die Ratten – Vorkriegsjugend – 1983
Ihr wollt uns vernichten
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/2/2017 - 21:39
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Der Pflaumenbaum

Der Pflaumenbaum
Da / Aus
Svendborger Gedichte / Poesie di Svendborg
1926-1938
Musica / Musik: Paul Dessau (1894-1979)


Paul Dessau: Fünf Kinderlieder (nacht Brecht) (1949).

I. Vom Kinde das sich nicht waschen wollte
II. Der Pflaumenbaum
III. Kleines Bettellied
IV. Mein Bruder war ein Flieger
V. Der Gottseibeiuns

Irmgard Arnold, soprano
Paul Dessau, pianoforte



Nella sua quasi immensa produzione poetica, Bertolt Brecht scrisse anche dei Lieder classificati “per l'infanzia”; non c'è quindi da stupirsi se, alla fin fine, l'interpretazione migliore e più chiara di questo Lied poi musicato da Paul Dessau nel 1949 (che suonò anche il piano), l'ho trovata a cura dei ragazzi di una seconda media, la II-A per la precisione, di una scuola che non so:

“In questa poesia l’autore nasconde un significato profondo. Il susino di cui parla non è una qualunque pianta; infatti, l’immagine descritta del susino... (continua)
Im Hofe steht ein Pflaumenbaum,
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 2/2/2017 - 18:31
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Das Franco-Lied

Das Franco-Lied
1975
Es Gibt Ein Leben Vor Dem Tod
Du, wenn ich daran denke
(continua)
inviata da dq82 26/1/2017 - 10:01
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Ballade zur Beachtung der Begleitumstände beim Tode von Despoten

Ballade zur Beachtung der Begleitumstände beim Tode von Despoten
1975
Es Gibt Ein Leben Vor Dem Tod
Ballade zur Beachtung der Begleitumstände beim Tode von Despoten, aus welcher man ersehen kann, wie man nicht nur die Despoten, sondern auch deren Lakaien auf einfache und doch wirkungsvolle Weise gleich miterledigen kann.
(continua)
inviata da dq82 26/1/2017 - 09:52
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Trois beaux oiseaux du Paradis

Trois beaux oiseaux du Paradis
translation by © Bertram Kottmann
DREI SCHÖNE VÖGEL AUS DEM PARADIES
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/1/2017 - 20:43

Im vierten Kriegsjahr

Im vierten Kriegsjahr
[1917]
Versi di Hermann Hesse, nella raccolta “Die Gedichte” pubblicata per la prima volta nel 1942.
Messi in musica da molti compositori di lingua tedesca
Testo trovato su Lieder.net
Wenn auch der Abend kalt und traurig ist
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/1/2017 - 15:57
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La mia casa

La mia casa
Ciao, siamo un gruppo di studenti d'italiano dell'Università di Salisburgo e insieme abbiamo tradotto la canzone "La mia casa" del bravissimo Daniele Silvestri in tedesco! :)
Liebe Grüße Daniela, Gianni, Isabella, Judith, Miriam, Monika e Simone
MEIN ZUHAUSE
(continua)
22/1/2017 - 10:37
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Best of All Possible Words

Best of All Possible Words
BESTE ALLER MÖGLICHEN WÖRTER
(continua)
inviata da dq82 18/1/2017 - 09:52

Klage der Garde

Klage der Garde
[X°-VII° secolo a.C. / 1915]
Versi di Klabund, da “Chinesische Gedichte. Nachdichtungen”, raccolta di traduzioni di antiche poesie e canzoni cinesi tratte dallo “Shījīng”, di parecchi secoli avanti Cristo.

Musica di Hanns Eisler
Testo trovato su Project Gutenberg

Nel 1916 Hanns Eisler fu richiamato in guerra. Venne ferito e ricoverato diverse volte, e in queste “pause” continuò a comporre. Nel 1917 scrisse un intero oratorio intitolato “Gegen den Krieg” (“Contro la guerra”, proprio lo stesso titolo della composizione creata 20 anni più tardi su testo di Brecht), che andò perduto nell'incendio della baracca dove era acquartierato, e mise in musica alcune poesie di Klabund, adattamento di antichi canti cinesi tratti dallo Shījīng, la più antica raccolta di testi poetici cinesi di cui si sia a conoscenza, datata tra tra il X° e il VII° secolo avanti Cristo. (Purtroppo non saprei indicare al link citato quale sia il canto originale corrispondente)
General!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/1/2017 - 21:32
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Fiume Sand Creek

Fiume Sand Creek
TEDESCO / GERMAN [3] - Lobolyrix (Wolfgang Schwiering)

Lyrics Translate
SAND CREEK
(continua)
inviata da Wolfgang Schwiering 16/1/2017 - 14:03
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Ganz Deutschland im Fieber

Ganz Deutschland im Fieber
Ganz Deutschland im Fieber

Juliane Werding – 1995
Alles Okay (1995)
M. Bärtels J. Werding / J. Werding M. Bärtels

Julianes Kommentar

Es ist eine Hymne an die Faulheit. Ich mache mich etwas lustig über die enge Latex-Sport-Bekleidung der Sportfanatiker, die leider keine Gewichtsklasse verschont. Ich wohne auf dem Land, und hier fährt man am Wochenende manchmal kilometerweit an buntgedreßten Leuten vorbei, die sich einen abstrampeln.
Letzte Aktualisierung: 26. December 2004 | www.juliane-werding.de ||
Sonntagsmorgens, wenn die Sonne lacht,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/1/2017 - 14:05
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Deutsches Volkslied

Deutsches Volkslied
[192?]
Versi di Alfred Henschke (1890-1928), meglio noto col suo pseudonimo letterario di Klabund.
Nella raccolta intitolata “Die Harfenjule”, pubblicata un anno prima delle prematura morte.

Questa “Canzone popolare tedesca”, con il suo riferirsi a mostruosità come gli 80 metri dell'orrido Kyffhäuser, l'ottocentesco monumento del Barbarossa che sorge a Bad Frankenhausen, in Turingia, e alle grandi battaglie che forgiarono la “Grande Germania” (come quella di Roßbach del 1757), è un'allegra e dura satira contro la mentalità borghese, lo sciovinismo e il militarismo che tanti danni e lutti ha portato alla Germania e al mondo.
Es braust ein Ruf wie Donnerhall,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/12/2016 - 13:13
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Il suonatore Jones

Il suonatore Jones
Deutsche Übersetzung aus cantautori.at
DER MUSIKER JONES
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/12/2016 - 13:50
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Rauha

Rauha
Mit diesen Versen des finnischen Dichtermeisters Eino Leino vom Jahre 1898 wünsche ich allen Mitarbeitern und Freunden dieser Internetseite friedliche Weihnachten und ein glückliches neues Jahr.
Was sind diese Düfte ringsumher?
(continua)
inviata da Juha Rämö 20/12/2016 - 08:55
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Sámi soga lávlla

Sámi soga lávlla
12. Traduzione tedesca
12. German translation


Fonte / Source / Quelle: de.wikipedia
DAS LIED DES SAMIVOLKES
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/12/2016 - 15:27
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None of Us Are Free

None of Us Are Free
dall'album Volksbeat (2011)
KEINER VON UNS IST FREI
(continua)
11/12/2016 - 00:11
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Wir sind das Volk

Wir sind das Volk
(2011)

Album: Volksbeat


Why did you call your latest album "Volksbeat"?

Nina Hagen:
Because the heartbeat of a people, the rhythm of a nation, compose its songs. There have always been propagandists who say "Yeah, Adolf Hitler always used the word 'Volk.'" But we are the people. It doesn't matter whether some psychopath abused the word for his own evil purposes. We are the people - Patti Smith has said it. Power to the People - John Lennon. We are the people. Period. We are the people of a good spirit, a people of love, a people of peace and freedom. And now we have to fight to regain that with the only weapon that amounts to anything: with our love.

Deutsche Welle (DW)
Hey – Herr Waffenlieferant
(continua)
10/12/2016 - 23:57
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U Lamentu a Nicoli

U Lamentu a Nicoli
Du kanntest sie gut
(continua)
inviata da dq82 9/12/2016 - 23:10

6 dicembre 1990

6 dicembre 1990
Deutsche Übersetzung von Riccardo Venturi
Traduzione tedesca di Riccardo Venturi
8 Dezember / 8 dicembre 2016



Elf Mädchen und einem Junge, denen es nicht erlaubt wurde, die deutsche Sprache oder andere Sprachen zu lernen, gewidmet. Sie alle wurden ihrer Sprache, und ihres Lebens, beraubt.

A undici ragazze e un ragazzo cui non è stato permesso di imparare né la lingua tedesca, né nessun altra. E che sono stati derubati anche della propria, assieme alla vita.
6 DEZEMBER 1990
(continua)
8/12/2016 - 01:34

In Junkers Kneipe

anonimo
In Junkers Kneipe
[anni 40]
“In Junkers Kneipe” era originariamente una canzone goliardica, da osteria o da caserma, che gli Edelweißpiraten di Monaco fecero propria in chiave anti hitleriana.
Testo trovato su Von Navajos und Edelweißpiraten – Unangepasstes Jugendverhalten in Köln 1933 – 1945, sito dedicato ai gruppi giovanili tedeschi che si opposero al nazismo.
In Junkers Kneipe bei Bier und Wein,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/12/2016 - 08:46

Es steht an der Grenze die Edelweißschar

anonimo
Es steht an der Grenze die Edelweißschar
[anni 40]
In un rapporto redatto nel marzo 1943 dal Reichssicherheitshauptamt (RSHA), l’Ufficio centrale per la sicurezza del Reich, si riporta questa strofa cantata dagli Edelweißpiraten di Gelsenkirchen, Renania Vestfalia.
Testo trovato su Von Navajos und Edelweißpiraten – Unangepasstes Jugendverhalten in Köln 1933 – 1945, sito dedicato ai gruppi giovanili tedeschi che si opposero al nazismo.
Es steht an der Grenze die Edelweißschar
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/12/2016 - 08:20
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Green, Green Grass of Home

Green, Green Grass of Home
DER WEG ZURÜCK NACH HAUS´
(continua)
inviata da Dq82 1/12/2016 - 21:32
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Vieni fuori compagno

Vieni fuori compagno
Il testo originale di Bertolt Brecht: il dramma didattico Die Maßnahme (La linea di condotta) (1930)
da rundfunkschaetze.de
DER KONTROLLCHOR
(continua)
inviata da Dq82 30/11/2016 - 15:44
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We Shall Overcome

We Shall Overcome
Heinz Erich Karallus

This German version by Heinz Erich Karallus (see archive.org) isn't so old as others (2015). The song is normally sung in English the world over. Other German versions or translations of the song exist, especially in church and religious milieus. They aren't all made for singing, anyway. [RV]
Wir werden's übersteh'n
(continua)
inviata da Dq82 26/11/2016 - 22:25
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Donaukinder

Donaukinder
2009
Liebe ist für alle da

Tutto è iniziato la mattina del 31 Gennaio nella miniera d’oro di Aurul, vicino Baia Mare in Romania. I minatori erano come sempre a lavoro nei pozzi e tutto sembrava tranquillo. Ma nella vicina diga il livello delle acque cariche di scorie minerarie, tra cui una grande quantità di cianuro usato per l’estrazione dell’oro, era molto alto. Purtroppo gli addetti ai servizi di sicurezza si sono accorti troppo tardi che quelle acque avevano cominciato a traboccare al di là delle pareti di cemento e ormai la quantità di veleno riversato nei fiumi Lepos e Zamos era già elevatissima. Da questi due fiumi il veleno è poi stato portato nel Tisa che a sua volta si getta nel Danubio. Il giorno dopo sembrava che il fatto non fosse poi così grave ma - secondo alcune voci - l’incidente si è ripetuto e una nuova ondata di veleno ha continuato a portare morte in tutta la zona.... (continua)
Donauquell dein Aderlass
(continua)
inviata da Dq82 18/11/2016 - 22:02
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Der Tamboursg'sell

anonimo
Der Tamboursg'sell
Canzone presente in “Des Knaben Wunderhorn” di Clemens Brentano ed Achim von Arnim (1805-08), raccolta di canzoni popolari tedesche dal Medioevo al 18° secolo, i cui brani furono per la maggior parte musicati da Gustav Mahler tra il 1887 ed il 1898, alcuni per solo pianoforte e altri per orchestra.
La composizione di “Der Tamboursg'sell” è del 1901, di poco posteriore al corpus principale dei Lieder, ma la prima esecuzione avvenne a Vienna solo nel 1905.




Perchè il povero tamburino è stato condannato a morte? “Se fossi rimasto un tamburino non sarei stato messo in prigione…”, dice il malcapitato. Quindi forse ha tentato di disertare, o si è comportato da vigliacco di fronte al nemico… Non è dato sapere. Fatto sta che il tamburino se ne va mestamente al patibolo.
Ich armer Tambourgesell,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2016 - 12:54
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Revelge

anonimo
Revelge
Canzone presente in “Des Knaben Wunderhorn” di Clemens Brentano ed Achim von Arnim (1805-08), raccolta di canzoni popolari tedesche dal Medioevo al 18° secolo, i cui brani furono per la maggior parte musicati da Gustav Mahler tra il 1887 ed il 1898, alcuni per solo pianoforte e altri per orchestra.
La composizione di “Revelge” è del 1899, di poco posteriore al corpus principale dei Lieder, ma la prima esecuzione avvenne a Vienna solo nel 1905.

Un esercito viene distrutto in battaglia ma il tamburino, ancorché morto pure lui, si ostina a pestare sul suo tamburo e risveglia tutti i suoi camerati, portandoli in un’orrenda sfilata di cadaveri putrescenti e scheletri per le strade del paese natale, affinchè la sua bella possa rivederlo ancora… Trallallì, trallallà!

Danse macabre! Un tema ricorrente nella letteratura e nell’arte, soprattutto quella tardomedievale…
Des Morgens zwischen drein und vieren,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2016 - 11:21

Der Schildwache Nachtlied

anonimo
Der Schildwache Nachtlied
Canzone presente in “Des Knaben Wunderhorn” di Clemens Brentano ed Achim von Arnim (1805-08), raccolta di canzoni popolari tedesche dal Medioevo al 18° secolo, i cui brani furono in gran parte musicati da Gustav Mahler tra il 1887 ed il 1898, alcuni per solo pianoforte e altri – come questo – per orchestra.
"Ich kann und mag nicht fröhlich sein;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2016 - 09:34
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Das irdische Leben

anonimo
Das irdische Leben
[18° sec.?]
Canzone popolare tedesca presente nella raccolta “Des Knaben Wunderhorn” di Clemens Brentano ed Achim von Arnim (1805-08), i cui brani furono poi in gran parte musicati da Gustav Mahler tra il 1887 ed il 1898, alcuni per solo pianoforte e altri – come questo – per orchestra.

Propongo questo cinico brano per il percorso sulla violenza contro l’infanzia, ma ovviamente la morale sottesa è più profonda: Madre Natura, il fluire stesso della vita e del tempo, sono indifferenti al destino dell’uomo e la sua esistenza trascorre nel bisogno, nella sofferenza e nel pianto…

AAARGHHH!!!
„Mutter, ach Mutter, es hungert mich!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2016 - 08:53
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Die Gedanken sind frei

anonimo
Die Gedanken sind frei
Dal ciclo poetico “Des Knaben Wunderhorn” di Clemens Brentano ed Achim von Arnim (1805-08), poi musicato da Gustav Mahler tra il 1892 ed il 1898, il “Die Gedanken sind frei” sotto forma di dialogo a distanza tra il prigioniero nella torre e l’amata (che lui scarica alla fine, per liberarla e per liberarsi definitivamente prima della morte)
Testo trovato su The LiederNet Archive
LIED DES VERFOLGTEN IM TURM
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2016 - 17:02
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Дай Руку, Товарищ Далекий

Дай Руку, Товарищ Далекий
Testo tedesco / German lyrics / Paroles allemandes / Deutscher Text: Ernst Busch

Audio link to the song performed by Ernst Busch: https://www.youtube.com/watch?v=-Qw1dOPMLR4
DIE HAND REICH MIR, FREUND IN DER FERNE
(continua)
inviata da Juha Rämö 11/11/2016 - 12:55
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Lied von Grusche

Lied von Grusche
[1944]
Versi di Bertolt Brecht
Musica di Paul Dessau
Più recentemente il compositore americano Mark Nichols ne ha offerta una sua versione polifonica basata su musiche tradizionali georgiane.
Dall’opera teatrale “Der kaukasische Kreidekreis” (“Il cerchio di gesso del Caucaso”), andata in scena per la prima volta nel 1948 negli USA, con la traduzione inglese di Eric Bentley, ammiratore ed amico di Brecht.

“Questa di Brecht è una rielaborazione di un'antica leggenda orientale, che l'autore riprende e ambienta nel Caucaso. Nel regno scoppia una rivolta, il re viene ucciso, e la regina, madre di un neonato, non esita ad abbandonare il piccolo preferendogli il suo prezioso guardaroba e i suoi preziosi accessori. A salvare il piccolo principe è la balia Groucha, che attraverso numerosi pericoli, lo porta in salvo, crescendolo come fosse suo figlio in una piccola casa di campagna. Anni dopo,... (continua)
Geh du ruhig in die Schlacht, Soldat
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/11/2016 - 13:43
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Sozialdemokratischer Parteitag

Sozialdemokratischer Parteitag
[1921]
Una poesia di Kurt Tucholsky pubblicata il 29 settembre 1921 su “Die Weltbühne” con uno dei suoi tanti pseudonimi, quello di Theobald Tiger.

La trovo innanzitutto interpretata da Ernst Busch su musica di Hanns Eisler nel disco “Ernst Busch Singt Kurt Tucholsky” del 1965.
In seguito ripresa da artisti come Lutz Görner e Simon Rebstock, Leon Boden e Bernd Klinzmann.
Wir saßen einst im Zuchthaus und in Ketten,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/11/2016 - 18:44
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Die Deplacierten

Die Deplacierten
[1924]
Una poesia di Kurt Tucholsky pubblicata il 12 giugno 1924 su “Die Weltbühne” con uno dei suoi tanti pseudonimi, quello di Theobald Tiger.

La trovo interpretata da Kurt Weinzierl in un disco collettivo di Kurt Weinzierl, Marlies Schrei, Cabaret "Die Gimpel" ed Horst Klaus ‎interamente dedicato a Tucholsky (1985)
Uns haben sie, glaub ich, falsch geboren.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/11/2016 - 17:38

Monolog mit Chören

Monolog mit Chören
[1925]
Una poesia di Kurt Tucholsky pubblicata il 25 agosto 1925 su “Die Weltbühne” con uno dei suoi tanti pseudonimi, quello di Theobald Tiger.

Messa in musica da Lutz Görner e Simon Rebstock nel loro disco “Spricht Und Singt Lieder Und Texte Von Tucholsky / Hanns Eisler” del 1978.

Con la musica di Peter Vollhardt si trova invece nell'album della Tamerlan Orchester “Lieder Von Liebe Und Kampf”
Ich bin so menschenmüde und wie ohne Haut.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/11/2016 - 17:19
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Der Fahrstuhl nach oben ist besetzt

Der Fahrstuhl nach oben ist besetzt
Der Fahrstuhl nach oben ist besetzt

Hazy Osterwald Sextett – 1966
Der Fahrstuhl nach oben ist besetzt,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/11/2016 - 10:16
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An Rhein und Ruhr marschieren wir

anonimo
An Rhein und Ruhr marschieren wir
[seconda metà degli anni 30]
Una canzone nata nei gruppi giovanili antinazisti noti come Edelweißpiraten.
Il modello melodico è quello dell'“Argonnerwaldlied”, una canzone militare risalente alla Grande Guerra, il cui schema venne poi preso in prestito dai militanti comunisti, poi dai nazisti e infine proprio dai nostri “Pirati della stella alpina”. Ma il brano è un vero e proprio pot-pourri, con riferimenti a canzoni popolari (come la settecentesca “Wahre Freundschaft soll nicht wanken”) e canti di lavoro (come quello dei primi anni del 900 intitolato “Immer bunt sind wir gekleidet”, o “Das Wolle lied”)

Il testo che segue l'ho reperito su Museenkoeln, un sito molto interessante dedicato agli eventi culturali nella città di Colonia e che contiene tutta una corposa sezione sugli Edelweißpiraten e gli altri gruppi giovanili anti-nazisti che furono attivi soprattutto nella regione del Reno-Ruhr... (continua)
An Rhein und Ruhr marschieren wir
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/11/2016 - 22:10

Kriege wird es immer geben

Kriege wird es immer geben
[1947?]
Versi di Joachim Hackethal (1924-2003), attore e cabarettista tedesco
Musica degli Amnestierten
Trovo il testo sul bel lavoro di Christian Hörburger intitolato “Nihilisten - Pazifisten – Nestbeschmutzer. Gesichtete Zeit im Spiegel des Kabaretts”, 1993.

“Die Amnestierten, gli Amnistiati, fu un gruppo di Kabarett itinerante creato nel 1947 da alcuni studenti in filologia dell’Università di Kiel (Schleswig-Holstein, vicino al Mar Baltico) e capeggiato da Joachim Hackethal.
Gli Amnistiati cominciarono a esibirsi nella mensa universitaria dove avevano improvvisato un palcoscenico; cominciarono con le parodie di scrittori come Hermann Hesse e Thomas Mann.
Gli Amnistiati scorrazzavano per la tutta la Germania su un malconcio autobus rosso, si esibivano dove potevano, non conoscevano compromessi né tabù di sorta e distruggevano senza pietà “gli eterni valori tedeschi”: attaccavano... (continua)
Kriege wird es immer geben
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/10/2016 - 21:51

Amnestierten-Song

Amnestierten-Song
[1947]
Versi di Joachim Hackethal (1924-2003), attore e cabarettista tedesco
Musica degli Amnestierten
Trovo il testo sul bel lavoro di Christian Hörburger intitolato “Nihilisten - Pazifisten – Nestbeschmutzer. Gesichtete Zeit im Spiegel des Kabaretts”, 1993.
Il brano si può ascoltare nella corposa (in 7 CD!) raccolta “Kabarett 1946 – 1969” edita dalla tedesca Polyphon.

“Die Amnestierten, gli Amnistiati, fu un gruppo di Kabarett itinerante creato nel 1947 da alcuni studenti in filologia dell’Università di Kiel (Schleswig-Holstein, vicino al Mar Baltico) e capeggiato da Joachim Hackethal.
Gli Amnistiati cominciarono a esibirsi nella mensa universitaria dove avevano improvvisato un palcoscenico; cominciarono con le parodie di scrittori come Hermann Hesse e Thomas Mann.
Gli Amnistiati scorrazzavano per la tutta la Germania su un malconcio autobus rosso, si esibivano dove potevano, non... (continua)
Unbelastet,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/10/2016 - 21:19

Leg weg das Strickzeug, liebe Olga

anonimo
Leg weg das Strickzeug, liebe Olga
[fine 1944]
Parole e musica di autore anonimo.
Trovo il testo sul bel lavoro di Christian Hörburger intitolato “Nihilisten - Pazifisten – Nestbeschmutzer. Gesichtete Zeit im Spiegel des Kabaretts”, 1993.

Si tratta di versi stampati su fogli volanti che comparvero a Berlino alla fine del 1944, quando ormai la Germania era sull’orlo della capitolazione ed Hitler chiamava a raccolta il “Volkssturm”, letteralmente “Assalto popolare”, una milizia di vecchi e ragazzini e anche invalidi e donne, armati con qualche fucile e Panzerfaust, che avrebbe dovuto opporsi alle armate sovietiche ed alleate in inarrestabile avanzata…
Leg weg das Strickzeug, liebe Olga,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/10/2016 - 08:51
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Die Ballade vom Wasserrad

Die Ballade vom Wasserrad
[1932-34]
Versi di Bertolt Brecht (1898-1956), con Margarete Steffin, Emil Burri ed Elisabeth Hauptmann.
Musica di Hanns Eisler

Un brano tratto da “Die Rundköpfe und die Spitzköpfe” (“Teste tonde e teste a punta”), una commedia che, a detta degli autori, è piuttosto “un racconto dell’orrore”, un adattamento di “Measure for Measure” di Shakespeare che diventa una feroce satira delle teorie razziali naziste.

In un paese immaginario, in piena crisi economica, la rivolta della gente ormai alla fame rischia di travolgere il Potere. I ricchi possidenti trovano una soluzione tanto semplice quanto geniale per restare in sella: distrarre il malcontento popolare dalle sue vere cause trasformando lo scontro di classe in scontro razziale. Così affidano temporaneamente le redini del paese ad un sordido personaggio incaricato di fomentare l’etnia maggioritaria e più povera delle “Teste rotonde” contro... (continua)
Von den Großen dieser Erde
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/10/2016 - 21:16

Reformiertes deutsches Kirchenlied

Reformiertes deutsches Kirchenlied
[1933]
Versi di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Originariamente pubblicati sull’“Arbeiter-Zeitung” nel novembre del 1933, si trovano nella raccolta di lettere, poesie e prose brevi intitolata “Die Ordnung schuf der liebe Gott. Eine Auswahl”, a cura di Werner Martin, in collaborazione con Roland Links e Wilhelm Kroupa, Lipsia, 1979.
Il testo è riportato su Projekt Gutenberg-DE
La poesia è stata musicata dal cantante e compositore austriaco Ferdinand Silhanek (Fred Silla) ed interpretata dal coro Quergesang di Monaco di Baviera, guidato dallo stesso Silhanek e da Stephan Schindlbeck.

Una poesia che contiene un funesto presagio, l’evocazione di Dachau, il primo campo di sterminio nazista, inaugurato già nel marzo del 1933, dove lo stesso Jura Soyfer fu internato alcuni anni... (continua)
Wir stehen in Dachau beim Prügeln, habt acht,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/10/2016 - 16:27
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Das Hungerlied

Das Hungerlied
[1844]
Versi di Georg Weerth (1822-1856), scrittore e poeta tedesco, socialista, amico di Karl Marx e Friedrich Engels.
La poesia è stata musicata dal cantante e compositore austriaco Ferdinand Silhanek (Fred Silla) ed interpretata dal coro Quergesang di Monaco di Baviera, guidato dallo stesso Silhanek e da Stephan Schindlbeck.

Una poesia composta da Georg Weerth durante un suo lungo soggiorno in Inghilterra, dove conobbe Engels e dove con lui studiò gli effetti della Rivoluzione Industriale sull’evoluzione dei rapporti tra padroni e classe operaia. Inutile dire che tali effetti, combinati con quelli derivanti dal giogo delle monarchie reazionarie eredi della Restaurazione, si concretizzarono poco tempo dopo nella Primavera dei Popoli, quando successe “un bel Quarantotto”…
Verehrter Herr und König,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/10/2016 - 08:48

Wahlen im Dritten Reich

Wahlen im Dritten Reich
[1936]
Versi di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Nella raccolta di lettere, poesie e prose brevi intitolata “Die Ordnung schuf der liebe Gott. Eine Auswahl”, a cura di Werner Martin, in collaborazione con Roland Links e Wilhelm Kroupa, Lipsia, 1979.
Il testo è riportato su Projekt Gutenberg
La poesia è stata musicata dal cantante e compositore austriaco Ferdinand Silhanek (Fred Silla) ed interpretata dal coro Quergesang di Monaco di Baviera, guidato dallo stesso Silhanek e da Stephan Schindlbeck.

Il 5 marzo del 1933 si tennero le elezioni federali nella Repubblica di Weimar... Hitler prese quasi il 44% dei voti, e con quelli dei nazionalisti e dei cattolici del (onnipresente, in ogni luogo ed epoca) “Zentrum”, riuscì a farsi approvare il decreto dei pieni poteri e si pappò... (continua)
Das ist die Zeit der großen Wahl.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/10/2016 - 22:06
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Der Tantenmörder

Der Tantenmörder
[1901-04]
Parole e musica di Frank Wedekind (1864-1918), scrittore, drammaturgo e chansonnier, uno dei principali precursori del Kabarett tedesco. Nella raccolta intitolata “Die vier Jahreszeiten”, pubblicata a Monaco di Baviera nel 1905.
Interpretata da Helmuth Lohner (1933-2015), attore e registra teatrale austriaco, in “Helmut Lohner Singt Wedekind-Lieder - Ich Hab' Meine Geschlachtet”, disco interamente dedicato alle chansons di Wedekind, pubblicato nel 1975.

Una delle canzoni più note di Wedekind, quando si esibiva al Kabarett di Monaco chiamato “Die elf Scharfrichter”, “Gli Undici Boia”.

“Compariva in scena con indosso una tunica rosso sangue e una mannaia in mano inneggiando alla libertà: era il più celebre degli Undici Boia, questo il nome del primo, leggendario Kabarett di Monaco. Deposta la scure, afferrava la chitarra e intonava con voce tagliente, scandendo bene le parole,... (continua)
Ich hab’ meine Tante geschlachtet,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/10/2016 - 17:21
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Der Anarchist

Der Anarchist
[1905]
Parole (e musica?) di Frank Wedekind (1864-1918), scrittore, drammaturgo e chansonnier, uno dei principali precursori del Kabarett tedesco. Nella raccolta intitolata “Die vier Jahreszeiten”, pubblicata a Monaco di Baviera nel 1905.

Interpretata da Ernst Busch, innanzitutto in “Spottlieder”, disco interamente dedicato alle chansons di Wedekind, pubblicato in Germania Democratica nel 1964.

Canzone di morte di un anarchico condannato al patibolo...
Reicht mir in der Todesstunde
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/10/2016 - 16:45
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Der Zoologe von Berlin

Der Zoologe von Berlin
[1899?]
Parole (e musica?) di Frank Wedekind (1864-1918), scrittore, drammaturgo e chansonnier, uno dei principali precursori del Kabarett tedesco. Nella raccolta intitolata “Die vier Jahreszeiten”, pubblicata a Monaco di Baviera nel 1905.

Interpretata da Ernst Busch, innanzitutto in “Spottlieder”, disco interamente dedicato alle chansons di Wedekind, pubblicato in Germania Democratica nel 1964.

La ballata Im Heiligen Land che Wedekind pubblicò nel 1898 sulla sua rivista satirica Simplicissimus gli era valsa la condanna per lesa maestà, e la maestà era niente popò di meno che quella del Kaiser Guglielmo II. Sicchè Wedekind, insieme al suo amico Heine, illustratore della rivista, si fecero qualche mese di carcere. “Lo zoologo di Berlino” è una riflessione su quella vicenda di censura ed intimidazione cui, ovviamente, Wedekind non si piegò...
Hört ihr Kinder, wie es jüngst ergangen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/10/2016 - 16:32
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Im Heiligen Land

Im Heiligen Land
[1898]
Parole e musica di Frank Wedekind (1864-1918), scrittore, drammaturgo e chansonnier, uno dei principali precursori del Kabarett tedesco.
Interpretata da Ernst Busch, innanzitutto in “Spottlieder”, disco interamente dedicato alle chansons di Wedekind, pubblicato in Germania Democratica nel 1964.
Testo trovato su Projekt Gutenberg-DE

Dalle colonne della rivista satirica Simplicissimus, da lui stesso fondata a Monaco di baviera nel 1896, Frank Wedekind si prendeva gioco della politica conservatrice, militarista e colonialista della Germania del Kaiser Guglielmo II.
In “Im Heiligen Land” (“In Terrasanta”) Wedekind canzonava il Kaiser allora impegnato in viaggi ed accordi volti ad accrescere l'influenza politico-militare tedesca in Sud Africa (era l'epoca delle guerre boere nel Transvaal e del massacro dei nativi nei territori dell'attuale Namibia), in Cina (nel 1897 la Germania occupò... (continua)
Der König David steigt aus seinem Grabe,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/10/2016 - 15:36

Deutschland, Deutschland über dieses (Neue deutsche Nationalhymne)

anonimo
Deutschland, Deutschland über dieses (Neue deutsche Nationalhymne)
[1900]
Parodia di autore anonimo del "Das Lied der Deutschen" composto nel 1841 da August Heinrich Hoffmann von Fallersleben su di una precedente melodia di Joseph Haydn.
Testo pubblicato sul “Der wahre Jacob”, rivista satirica socialista fondata nel 1879 e pubblicata fino all'avvento del nazismo.
Testo trovato su Hymne Auf Deutschland - Deutschlandhymne Aus Dem Deutschlandlied

Sulle pagine del “Der wahre Jacob” ci si faceva beffe dei Kaiser e si criticava la politica imperiale, il militarismo ed il colonialismo tedesco che proprio in quegli anni stavano mettendo a ferro e fuoco i territori africani corrispondenti all'attuale Namibia, una vera e propria palestra per l'immane guerra mondiale che di lì a poco sarebbe scoppiata ed un laboratorio per le tecniche di sterminio che sarebbero state utilizzate anche più tardi. Fu proprio nella Deutsch-Südwestafrika, l'Africa Tedesca del Sud-Ovest,... (continua)
Deutschland, Deutschland über dieses
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/10/2016 - 22:08




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