Francesco Guccini: Ho ancora la forza
Ho ancora la forza che serve a camminare,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/12/2015 - 18:13
Chanson italienne – Ho ancora la forza – Francesco Guccini – 2000
Interprètes : Francesco Guccini ; Luciano Ligabue
Lucien l’âne mon ami, comme tu le vois, cette chanson s’intitule : « J’AI ENCORE LA FORCE ». Elle de Francesco Guccini.
Quand il l’a écrite, j’imagine qu’il devait se dire : « Je voudrais par cette chanson, rassurer les amis.
Sans doute ; mais, je vois à ton œil frétillant, que tu te dis que je devrais avoir le même désir. Et après tout, pourquoi pas ? Je serais en bonne compagnie avec rien moins que Guccini, Brassens, Rutebeuf et Ferré. Le premier pour cette canzone-ci - en italien, « Ho ancora la forza » (2000) ; le deuxième, pour sa chanson « Le bulletin de santé » (1966) et le troisième et le quatrième, ensemble, pour la complainte de Rutebeuf, intitulée : Pauvre Rutebeuf (1955). Au passage, je signale que si Rutebeuf, dans ses Poèmes de l’Infortune, se lamentait de... (continua)
Interprètes : Francesco Guccini ; Luciano Ligabue
Lucien l’âne mon ami, comme tu le vois, cette chanson s’intitule : « J’AI ENCORE LA FORCE ». Elle de Francesco Guccini.
Quand il l’a écrite, j’imagine qu’il devait se dire : « Je voudrais par cette chanson, rassurer les amis.
Sans doute ; mais, je vois à ton œil frétillant, que tu te dis que je devrais avoir le même désir. Et après tout, pourquoi pas ? Je serais en bonne compagnie avec rien moins que Guccini, Brassens, Rutebeuf et Ferré. Le premier pour cette canzone-ci - en italien, « Ho ancora la forza » (2000) ; le deuxième, pour sa chanson « Le bulletin de santé » (1966) et le troisième et le quatrième, ensemble, pour la complainte de Rutebeuf, intitulée : Pauvre Rutebeuf (1955). Au passage, je signale que si Rutebeuf, dans ses Poèmes de l’Infortune, se lamentait de... (continua)
J’AI ENCORE LA FORCE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/12/2015 - 18:55
Francesco Guccini: Canzone per un'amica (In morte di S.F.)
[1967]
Testo e musica di Francesco Guccini
da "Folk Beat n°1"
Canzone per un'amica (nota anche come In morte di S.F.) è una canzone di Francesco Guccini, scritta nel 1967 e pubblicata nello stesso anno all'interno del suo primo album, Folk beat n. 1. È famosa per essere stata da sempre la canzone di apertura di ogni suo concerto, tranne che nel tour del 2002 in cui venne eseguita dopo Libera nos Domine (erano gli anni del G8 di Genova e dll'attentato alle torri gemelle, ma questa è un'altra storia).
La genesi della canzone deriva dalla morte di una cara amica di Guccini nel 1966 (Silvana Fontana). Così racconta Franco Ceccarelli componente della band Equipe 84, di cui Francesco era collaboratore:
« Eravamo al Festival Nazionale dell'Unità a Ferrara. Pochi minuti prima di salire sul palco, qualcuno ci venne a dire che Silvana, una della compagnia del bar Grande Italia era appena morta,... (continua)
Testo e musica di Francesco Guccini
da "Folk Beat n°1"
Canzone per un'amica (nota anche come In morte di S.F.) è una canzone di Francesco Guccini, scritta nel 1967 e pubblicata nello stesso anno all'interno del suo primo album, Folk beat n. 1. È famosa per essere stata da sempre la canzone di apertura di ogni suo concerto, tranne che nel tour del 2002 in cui venne eseguita dopo Libera nos Domine (erano gli anni del G8 di Genova e dll'attentato alle torri gemelle, ma questa è un'altra storia).
La genesi della canzone deriva dalla morte di una cara amica di Guccini nel 1966 (Silvana Fontana). Così racconta Franco Ceccarelli componente della band Equipe 84, di cui Francesco era collaboratore:
« Eravamo al Festival Nazionale dell'Unità a Ferrara. Pochi minuti prima di salire sul palco, qualcuno ci venne a dire che Silvana, una della compagnia del bar Grande Italia era appena morta,... (continua)
Lunga e diritta correva la strada,
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 20/5/2014 - 17:55
Caro DonQuijote82,
non è che voglio rompere la minkia come al mio solito... Io stesso ho contribuito diverse canzoni che hanno a che fare con la civiltà dell'auto (e la più rappresentativa credo sia L'ingorgo di Lucio Dalla che comunque compare come Extra)... Il fatto è che non mi pare proprio che il contenuto di "Canzone per un'amica" sia ascrivibile in alcun modo alle CCG. Con la tua introduzione ti arrampichi parecchi sui vetri, anzi, sui parabrezza perchè non c'è nulla in questa canzone che denunci l'auto come WMD, nè dal punto di vista dei morti ammazzati sulle strade, nè dei morti ammazzati in fabbrica, nè dei morti ammazzati dai veleni immessi nell'atmosfera... niente di tutto questo. E' una "Canzone per un'amica" tristemente perita in un incidente stradale: punto e basta.
Se passasse la tua impostazione, allora chiunque potrebbe dedicarsi a postare sulle CCG una qualunque delle molte canzoni che compaiono nella lista di en.wikipedia intitolata List of car crash songs
Saluti
non è che voglio rompere la minkia come al mio solito... Io stesso ho contribuito diverse canzoni che hanno a che fare con la civiltà dell'auto (e la più rappresentativa credo sia L'ingorgo di Lucio Dalla che comunque compare come Extra)... Il fatto è che non mi pare proprio che il contenuto di "Canzone per un'amica" sia ascrivibile in alcun modo alle CCG. Con la tua introduzione ti arrampichi parecchi sui vetri, anzi, sui parabrezza perchè non c'è nulla in questa canzone che denunci l'auto come WMD, nè dal punto di vista dei morti ammazzati sulle strade, nè dei morti ammazzati in fabbrica, nè dei morti ammazzati dai veleni immessi nell'atmosfera... niente di tutto questo. E' una "Canzone per un'amica" tristemente perita in un incidente stradale: punto e basta.
Se passasse la tua impostazione, allora chiunque potrebbe dedicarsi a postare sulle CCG una qualunque delle molte canzoni che compaiono nella lista di en.wikipedia intitolata List of car crash songs
Saluti
Bernart Bartleby 20/5/2014 - 18:17
la mia preferita nella lista delle car crash songs è "Last Kiss" nell'interpretazione dei Pearl Jam :)
Voto anch'io per spostarla negli extra...
Voto anch'io per spostarla negli extra...
Lorenzo 20/5/2014 - 19:55
CANZONE PER LA PLOG
di Riccardo Venturi.
Ebbene, stasera ho imparato che esistono persino le "Car crash songs"; mènghia. Così, profittando di questa pagina automobilistica e dell'inserimento della famosa canzone di Guccini sull'amica spiaccicata sull'autostrada, ho pensato di dedicare una canzone alla Plog. La Plog è la mia macchina, e poi vi spiego perché si chiama così: è una Mercedes W123 di classe 200 con impianto a GPL (a benzina farebbe 2 metri con un litro...), 2000 di cilindrata, quasi cinque metri di lunghezza, due tonnellate e rotte di peso, freno di stazionamento a pedale e sgancio a mano, spaventomila chilometri, adesivi dei Malasuerte FI*Sud e "Ateo a bordo", eccetera. E' un carro armato: già appartenente a una attivista NO TAV, a Firenze girano leggende sul fatto che si diverta a ridurre in poltiglia le Smart e altre macchinine modajole, che provenga dalla guerra civile libanese... (continua)
di Riccardo Venturi.
Ebbene, stasera ho imparato che esistono persino le "Car crash songs"; mènghia. Così, profittando di questa pagina automobilistica e dell'inserimento della famosa canzone di Guccini sull'amica spiaccicata sull'autostrada, ho pensato di dedicare una canzone alla Plog. La Plog è la mia macchina, e poi vi spiego perché si chiama così: è una Mercedes W123 di classe 200 con impianto a GPL (a benzina farebbe 2 metri con un litro...), 2000 di cilindrata, quasi cinque metri di lunghezza, due tonnellate e rotte di peso, freno di stazionamento a pedale e sgancio a mano, spaventomila chilometri, adesivi dei Malasuerte FI*Sud e "Ateo a bordo", eccetera. E' un carro armato: già appartenente a una attivista NO TAV, a Firenze girano leggende sul fatto che si diverta a ridurre in poltiglia le Smart e altre macchinine modajole, che provenga dalla guerra civile libanese... (continua)
Riccardo Venturi 21/5/2014 - 04:23
LA PIU' FAMOSA CAR CRASH SONG ITALIANA: NON CORRERE PAPA'
Altro che "Canzone per un'amica"...! Dal film Il Pap'occhio di Renzo Arbore (1980). Un epico capolavoro interpretato dall'attore e cantante Dino Cassio, già componente dei Brutos.
Centoquaranta all'ora...vado via,
Il cielo si fa scuro nella sera,
Premo l'accelerator senza paura,
Non mi fermo nemmeno all'autogrill.
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà',
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà'
Centocinquanta all'ora nella notte,
Son partito da Roma alle ventuno,
Da casello a casello cinque ore,
Arrivo a casa prima delle tre.
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà',
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà'
Un camion col rimorchio, un furgoncino,
Sorpasso un'Alfasud metallizzata,
Oddio!... (continua)
Altro che "Canzone per un'amica"...! Dal film Il Pap'occhio di Renzo Arbore (1980). Un epico capolavoro interpretato dall'attore e cantante Dino Cassio, già componente dei Brutos.
Centoquaranta all'ora...vado via,
Il cielo si fa scuro nella sera,
Premo l'accelerator senza paura,
Non mi fermo nemmeno all'autogrill.
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà',
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà'
Centocinquanta all'ora nella notte,
Son partito da Roma alle ventuno,
Da casello a casello cinque ore,
Arrivo a casa prima delle tre.
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà',
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà'
Un camion col rimorchio, un furgoncino,
Sorpasso un'Alfasud metallizzata,
Oddio!... (continua)
Riccardo Venturi 21/5/2014 - 05:20
Hi, streguzza, ma quella lì la Plog di Riccardo te la schiaccia come un insetto!
Bernart Bartleby 21/5/2014 - 14:16
Che il Gauchito Gil ti perdoni .....come puoi pensare che la Plog possa far del male alla MITICA!! :-)
adriana 21/5/2014 - 14:32
Non me ne intendo di asc'tagghe e diavolerie del genere, però la Plog non stiaccerebbe mai la MITICA sorellina né le altre sorelline Errequattro! La Plog stiàccia solo Smart, Ford Ka, Mini, finte Fiat 500 e le costosissime macchinine Chatenet dei sedicenni ricchi! Che il mondo lo sappia!
Riccardo Venturi 21/5/2014 - 16:23
Allora posso stare tranquillo... c'ho la Panda Young 2002 (rigorosamente Grrranata!).
B.B. 21/5/2014 - 16:29
Direi tranquillissimo, tra l'altro con una Panda Young dell'89 ci sono andato un'estate in Sardegna nel '91! A proposito di Grrrranata: ma che cavolo ha combinato Alessio Cerci...? Io l'altra sera tifavo Toro come tutto lo stadio di Firenze...
Riccardo Venturi 21/5/2014 - 16:36
"Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia..."
("La leva calcistica della classe '68", Francesco De Gregori, da "Titanic", 1982)
Certo che l'Europa League... porko kane!
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia..."
("La leva calcistica della classe '68", Francesco De Gregori, da "Titanic", 1982)
Certo che l'Europa League... porko kane!
Bernart Bartleby 21/5/2014 - 16:57
English Version by ZugNachPankow
Ho alterato leggermente il significato di alcune frasi per rendere scorrevole la traduzione.
I tried to make the translation as "natural" as possible, at the expense of preserving the exact meaning of some sentences.
Ho alterato leggermente il significato di alcune frasi per rendere scorrevole la traduzione.
I tried to make the translation as "natural" as possible, at the expense of preserving the exact meaning of some sentences.
SONG FOR A FRIEND
(continua)
(continua)
inviata da ZugNachPankow 25/10/2015 - 00:50
La tua libertà
Canzone stupenda, una vera poesia; poi con uno sfondo del genere, quello della Riviera del Conero nel '71.
Una vera dimostrazione della musica italiana.
Una vera dimostrazione della musica italiana.
Anonimo 15/3/2015 - 11:31
Ciao, non si tratta di un video realizzato per la canzone, ma di un programma televisivo che si chiamava "Speciale tre milioni". I cantanti che partecipavano presentavano, nel corso delle varie puntate, alcune loro canzoni in varie località d'Italia. Come racconta lo stesso Guccini in "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto" (per la precisione a pagina 77 dell'edizione del 1999), nel corso della trsmissione fece amicizia con Claudio Baglioni («Tra i molti cantanti presenti, strinsi amicizia in particolare con Claudio Baglioni, molto simpatico e gran barzellettiere e burlaiolo», nel libro racconta anche uno scherzo che li vide protagonisti). Tornando alla trasmissione, a Marostica Guccini presentò "Il vecchio e il bambino", ancora inedita: quindi si presume che questa "La tua libertà", nata più o meno nello stesso periodo, fosse destinata a "Radici", ma poi rimase inedita (e visto il resto dei brani dell'album, è anche spiegabile il perchè....).
Vito Vita 24/12/2015 - 20:28
Ho profondamente amato moltissime canzoni di Guccini, l'Isola non trovata, Radici o le Stanze di vita quotidiana hanno accompagnato la mia età. Purtroppo in tempi più recenti....certo Canzone delle domande consuete oppure Van Loon, Le piogge d'aprile sono capolavori ma (con dispiacere) sono perfettamente d'accordo con la triste e sepolcrale sentenza del 29/3/2011 - 17:05
Flavio Poltronieri 24/12/2015 - 21:42
Canzone di notte n°2, o Canzone di notte rivisitata
Il mio amico Carlo Petrini, l'ideatore del movimento Slow Food, mi invitò a suonare per i carcerati del carcere di massima sicurezza di Fossano, in provincia di Cuneo. Flaco ed io ci presentammo alle quattro del pomeriggio ma i carcerati non si fecero vedere prima delle cinque perché volevano ascoltare le partite alle radio. In un primo momento ci fu il gelo: è molto difficile cantare per dei reclusi, fa una certa impressione entrare in una prigione sapendo che da lì a poco tu potrai uscirne fuori mentre tutti gli altri saranno costretti a restarvi dentro. Mi venne quindi l'idea geniale di eseguire questa canzone: le prime strofe furono accolte con molta freddezza ma quando arrivai a quella in cui canto "noi siamo gente che finisce male: galera od ospedale! Gli anarchici li han sempre bastonati e il libertario è sempre controllato dal clero, dallo Stato" scoppiò un applauso fragorosissimo,... (continua)
2/12/2015 - 23:07
Allora il mondo finirà
[1967]
inedito
[2015]
Album: Se io avessi previsto tutto questo...
Non è un nuovo brano, solo un outtake del disco Folk beat n.1 di Guccini, e fa riferimento ad un'apocalisse nucleare, già presente in altri brani di quell'album: L'atomica cinese e Noi non ci saremo, e poi in Il vecchio e il bambino dall'album Radici
inedito
[2015]
Album: Se io avessi previsto tutto questo...
Non è un nuovo brano, solo un outtake del disco Folk beat n.1 di Guccini, e fa riferimento ad un'apocalisse nucleare, già presente in altri brani di quell'album: L'atomica cinese e Noi non ci saremo, e poi in Il vecchio e il bambino dall'album Radici
Un giorno il cielo si aprirà
(continua)
(continua)
inviata da dq82 + Lorenzo + Carlo 19/11/2015 - 09:26
Primavera di Praga
cantable
02.05.2014
Why not?
Vorrei dedicare questa mia traduzione al popolo ucraino nella sua lotta per indipendenza.
02.05.2014
Why not?
Vorrei dedicare questa mia traduzione al popolo ucraino nella sua lotta per indipendenza.
PRASKA WIOSNA
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 2/5/2014 - 22:46
Vorrei dedicare questa mia traduzione al popolo ucraino nella sua lotta per indipendenza.
Krzysiek Wrona
Krzysiek Wrona
Krzysiek Wrona 2/5/2014 - 23:29
La stessa cosa per la mia versione di questo brano. È molto meglio adesso. Confermo imperterrito la mia dedica. La lotta dei ucraini, anche se dovrebbe durare più di cent'anni, come la guerra di "Cent'anni", ha le sue ben precise ragioni. Chi guida la Russia deve capire che non può scorrazzare in un paese libero per cavoli propri, come a suo tempo gli inglesi in Francia. E là, allora, la facenda era pur molto complessa, viste le parentele dei duchi regnanti, con tutti gli altri precedenti storici. Sono profondamente convinto che alla fine, sarà fra 100, 200....1000 anni, la cosa gioverà ai stessi russi, che sembrano ancora oggi non comprendere cos'è, la solo apparentemente "semplice" concezione della libertà.
(Krzysiek Wrona)
(Krzysiek Wrona)
Grazie Krzys, naturalmente abbiamo sostituito la tua traduzione
Salve a tutti,
la scorsa settimana sono stato in gita con la scuola e ho visitato il museo del comunismo di Praga: sono rimasto veramente incantato dal video che viene fatto vedere nella piccola saletta a metà percorso della primavera di Praga. Qualcuno di voi ci è mai stato? Se la risposta fosse si si ricorda del video (circa 10/15 minuti) che viene mostrato? Perché mi piacerebbe recuperare le canzoni che vengono riprodotte nel filmato e non so come recuperarle.
Grazie a tutti in anticipo
Giovanni
la scorsa settimana sono stato in gita con la scuola e ho visitato il museo del comunismo di Praga: sono rimasto veramente incantato dal video che viene fatto vedere nella piccola saletta a metà percorso della primavera di Praga. Qualcuno di voi ci è mai stato? Se la risposta fosse si si ricorda del video (circa 10/15 minuti) che viene mostrato? Perché mi piacerebbe recuperare le canzoni che vengono riprodotte nel filmato e non so come recuperarle.
Grazie a tutti in anticipo
Giovanni
Giovanni 30/3/2015 - 18:52
Buffo. Visitai il museo del comunismo di praga con i miei genitori, quando avevo qualcosa come otto anni.
Adesso, a oltre dieci anni di distanza, l'unica cosa che ricordo è quel video.
Adesso, a oltre dieci anni di distanza, l'unica cosa che ricordo è quel video.
leoskini 8/11/2015 - 16:55
Francesco Guccini: Lettera
Favolosa esplicazione di una già chiara ma altrettanto musicale poesia della Lettera.
Commovente l'ispirazione al lutto di uno di quegli strani artisti bolognesi...senza patente, senza laurea perché non discussa. D'accordo nel definirla un capolavoro e probabilmente ultima e vera opera del Gigante. Anzi speriamo di proprio di no. Grazie infinite!
Commovente l'ispirazione al lutto di uno di quegli strani artisti bolognesi...senza patente, senza laurea perché non discussa. D'accordo nel definirla un capolavoro e probabilmente ultima e vera opera del Gigante. Anzi speriamo di proprio di no. Grazie infinite!
Marco Maioli collab. Archivio nazionale Cantastorie Motteggiana MN 1/11/2015 - 17:52
Carissimo Marco Maioli,
Chissà se quella che hai espresso sarà una speranza più o meno vana. A giudicare dalla realtà delle cose, parrebbe di sì perché Francesco Guccini sembra essere approdato alla sua Ultima Thule, musicalmente parlando. Si è scoperto però poi che non era affatto ultima, quella Thule; c'è sempre qualcosa oltre, più in là. Così, chissà. A condizione che eventuali altre canzoni che gli saltassero fuori dall'Imponderabile non fossero, poi, definite il "canto del cigno"; tutto, ma Guccini in veste di cigno no. Casomai canto del cignale; e che Iddio lo benedica comunque, sebbene non esista. Saluti cari!
Chissà se quella che hai espresso sarà una speranza più o meno vana. A giudicare dalla realtà delle cose, parrebbe di sì perché Francesco Guccini sembra essere approdato alla sua Ultima Thule, musicalmente parlando. Si è scoperto però poi che non era affatto ultima, quella Thule; c'è sempre qualcosa oltre, più in là. Così, chissà. A condizione che eventuali altre canzoni che gli saltassero fuori dall'Imponderabile non fossero, poi, definite il "canto del cigno"; tutto, ma Guccini in veste di cigno no. Casomai canto del cignale; e che Iddio lo benedica comunque, sebbene non esista. Saluti cari!
Riccardo Venturi 2/11/2015 - 00:46
Le cinque anatre
[1978]
Parole e musica di Francesco Guccini
Nell’album intitolato “Amerigo”
“Le cinque anatre sono un inno alla resistenza, all’anticonformismo, alla libertà personale: dietro una scorza di nero e caliginoso darwinismo di facciata si cela infatti la lotta per la vita, per la dignità, per un’esistenza giusta e finalmente soddisfacente. […] Un testo che superficialmente somiglia poco a quelli che lo hanno preceduto. Ma in quel volo, in quell’ultimo volo dell’anatra sopravvissuta c’è tutta la testarda consapevolezza che cerchiamo da sempre, quel sentore sincero di giustizia perenne che accompagna solo chi sa d’essere dalla parte giusta, continuando a lottare, malgrado tutto, con rabbia e sentimento.
Quella del buon Francesco è in fin dei conti una favola amara, che vuole farci riflettere su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato: sembra dirci col suo consueto ritmo compassato ed eclettico,... (continua)
Parole e musica di Francesco Guccini
Nell’album intitolato “Amerigo”
“Le cinque anatre sono un inno alla resistenza, all’anticonformismo, alla libertà personale: dietro una scorza di nero e caliginoso darwinismo di facciata si cela infatti la lotta per la vita, per la dignità, per un’esistenza giusta e finalmente soddisfacente. […] Un testo che superficialmente somiglia poco a quelli che lo hanno preceduto. Ma in quel volo, in quell’ultimo volo dell’anatra sopravvissuta c’è tutta la testarda consapevolezza che cerchiamo da sempre, quel sentore sincero di giustizia perenne che accompagna solo chi sa d’essere dalla parte giusta, continuando a lottare, malgrado tutto, con rabbia e sentimento.
Quella del buon Francesco è in fin dei conti una favola amara, che vuole farci riflettere su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato: sembra dirci col suo consueto ritmo compassato ed eclettico,... (continua)
Cinque anatre volano a sud:
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/10/2015 - 15:57
Percorsi:
Guerra agli animali, Liberi uccelli
Traduzione portoghese di Jorge Stolfi, professore d’informatica all’Università di Campinas, São Paulo, Brasile.
OS CINCO PATOS
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/10/2015 - 10:11
Chanson italienne – Le cinque anatre – Francesco Guccini – 1978
Paroles et musique de Francesco Guccini
« Les cinq canards sont un hymne à la résistance, à l'anticonformisme, à la liberté personnelle ; derrière une écorce de noir et brumeux darwinisme de façade se cache en effet la lutte pour la vie, pour la dignité, pour une existence juste et finalement satisfaisante. […] Un texte qui superficiellement ressemble peu à ceux qui l'ont précédé. Mais dans ce vol, dans ce dernier vol du canard survivant, il y a toute la conscience têtue que nous cherchons depuis toujours, cette impression sincère de justice éternelle qui accompagne seulement celui qui se sait du bon côté, continuant à lutter, malgré tout, avec rage et sentiment.
Cette chanson du bon Francesco est en fin du compte une fable amère, qui veut nous faire réfléchir sur ce qui est juste et ce qui est faux ; il semble nous dire... (continua)
Paroles et musique de Francesco Guccini
« Les cinq canards sont un hymne à la résistance, à l'anticonformisme, à la liberté personnelle ; derrière une écorce de noir et brumeux darwinisme de façade se cache en effet la lutte pour la vie, pour la dignité, pour une existence juste et finalement satisfaisante. […] Un texte qui superficiellement ressemble peu à ceux qui l'ont précédé. Mais dans ce vol, dans ce dernier vol du canard survivant, il y a toute la conscience têtue que nous cherchons depuis toujours, cette impression sincère de justice éternelle qui accompagne seulement celui qui se sait du bon côté, continuant à lutter, malgré tout, avec rage et sentiment.
Cette chanson du bon Francesco est en fin du compte une fable amère, qui veut nous faire réfléchir sur ce qui est juste et ce qui est faux ; il semble nous dire... (continua)
LES CINQ CANARDS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/10/2015 - 10:22
Argentina
[1983]
Testo e musica di Francesco Guccini
Letra y música de Francesco Guccini
Lyrics and Music by Francesco Guccini
Album: Guccini [1983]
Testo e musica di Francesco Guccini
Letra y música de Francesco Guccini
Lyrics and Music by Francesco Guccini
Album: Guccini [1983]
Il treno, ah, un treno è sempre così banale se non è un treno della prateria
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi e Daniela -k.d.- 19/8/2015 - 12:20
Chanson italienne – Argentina – Francesco Guccini – 1983
Voici, Lucien l'âne mon ami, une chanson de Francesco Guccini qui raconte l'Argentine. Enfin, une certaine Argentine ou une chanson qui raconte une histoire où il est question de l'Argentine. En soi, le récit d'une émigration exotique, d'un voyage au bout du monde donnerait déjà à la chanson toute son importance et sa place ici-même.
En effet, il y a une longue, forte et nombreuse tradition d’émigration italienne vers l'Argentine. J'ai entendu dire qu'on estime actuellement qu'environ la moitié de la population argentine aurait une ascendance italienne.
En écoutant la chanson, on ressent cette prégnance, cette liaison transhistorique et transgéographique. Mais si je t'ai dit cela, c'est pour parler d'autre chose à propos de l'Argentine et ce que je voudrais souligner tient au moment où Francesco Guccini crée cette chanson. C'était... (continua)
Voici, Lucien l'âne mon ami, une chanson de Francesco Guccini qui raconte l'Argentine. Enfin, une certaine Argentine ou une chanson qui raconte une histoire où il est question de l'Argentine. En soi, le récit d'une émigration exotique, d'un voyage au bout du monde donnerait déjà à la chanson toute son importance et sa place ici-même.
En effet, il y a une longue, forte et nombreuse tradition d’émigration italienne vers l'Argentine. J'ai entendu dire qu'on estime actuellement qu'environ la moitié de la population argentine aurait une ascendance italienne.
En écoutant la chanson, on ressent cette prégnance, cette liaison transhistorique et transgéographique. Mais si je t'ai dit cela, c'est pour parler d'autre chose à propos de l'Argentine et ce que je voudrais souligner tient au moment où Francesco Guccini crée cette chanson. C'était... (continua)
ARGENTINE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/8/2015 - 11:41
Francesco Guccini: Bologna
[1980]
Parole e musica di Francesco Guccini
Nell’album intitolato “Metropolis”
Propongo la canzone come Extra perché il riferimento alla strage di Bologna è limitato ad una sola strofa, seppur molto chiaro e forte: “Bologna capace d' amore, capace di morte, […] che sa stare in piedi per quanto colpita, […] perchè sa la paura.”
Francesco Guccini, Bologna e il 2 Agosto, quel treno mancato 35 anni fa per un concerto saltato all'improvviso. E ancora la disillusione di oggi: "Non credo si arriverà alla verità".
Pur avendo raccontato Bologna molte volte e in molti modi, della strage del Due agosto non ha mai voluto scrivere, perché?
"A botta calda era impossibile farlo. E anche dopo mi è sempre stato difficile, il rischio era di cadere nella retorica. E non volevo correrlo. Ma ho inserito un verso nella canzone Bologna".
Una canzone uscita quasi subito dopo la strage
"Bologna capace d'amore,... (continua)
Parole e musica di Francesco Guccini
Nell’album intitolato “Metropolis”
Propongo la canzone come Extra perché il riferimento alla strage di Bologna è limitato ad una sola strofa, seppur molto chiaro e forte: “Bologna capace d' amore, capace di morte, […] che sa stare in piedi per quanto colpita, […] perchè sa la paura.”
Francesco Guccini, Bologna e il 2 Agosto, quel treno mancato 35 anni fa per un concerto saltato all'improvviso. E ancora la disillusione di oggi: "Non credo si arriverà alla verità".
Pur avendo raccontato Bologna molte volte e in molti modi, della strage del Due agosto non ha mai voluto scrivere, perché?
"A botta calda era impossibile farlo. E anche dopo mi è sempre stato difficile, il rischio era di cadere nella retorica. E non volevo correrlo. Ma ho inserito un verso nella canzone Bologna".
Una canzone uscita quasi subito dopo la strage
"Bologna capace d'amore,... (continua)
Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po' molli
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/8/2015 - 10:14
Percorsi:
Piazza Fontana e altre Stragi di Stato
Chanson italienne – Bologna – Francesco Guccini – 1980
Francesco Guccini, Bologne et le 2 Août, ce train manqué il y a 35 ans pour un concert annulé sans préavis. Et encore, la déception d'aujourd'hui : « Je ne crois pas on arrivera à la vérité ».
(Francesco Guccini interviewé par Ilaria Venturi, La Repubblica del 3 agosto 2015)
Tout en ayant raconté Bologne nombre de fois et de moult façons, vous n'avez jamais voulu écrire à propos du massacre du Deux août pourquoi ?
«Au débotté, il était impossible de le faire. Et même après, cela m'a toujours été difficile, le risque était de tomber dans la rhétorique. Et je ne voulais pas le courir. Mais j'ai inséré un vers dans la chanson Bologne ».
Une chanson sortie presque immédiatement après le massacre
"Bologna capace d'amore, capace di morte: quella mattina è tutta in questa frase".
Ce matin-là, vous deviez prendre un train à Bologne.
« J'avais... (continua)
Francesco Guccini, Bologne et le 2 Août, ce train manqué il y a 35 ans pour un concert annulé sans préavis. Et encore, la déception d'aujourd'hui : « Je ne crois pas on arrivera à la vérité ».
(Francesco Guccini interviewé par Ilaria Venturi, La Repubblica del 3 agosto 2015)
Tout en ayant raconté Bologne nombre de fois et de moult façons, vous n'avez jamais voulu écrire à propos du massacre du Deux août pourquoi ?
«Au débotté, il était impossible de le faire. Et même après, cela m'a toujours été difficile, le risque était de tomber dans la rhétorique. Et je ne voulais pas le courir. Mais j'ai inséré un vers dans la chanson Bologne ».
Une chanson sortie presque immédiatement après le massacre
"Bologna capace d'amore, capace di morte: quella mattina è tutta in questa frase".
Ce matin-là, vous deviez prendre un train à Bologne.
« J'avais... (continua)
BOLOGNE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/8/2015 - 22:45
Dio è morto
2012
I luf cantano Guccini
Certo che si può sempre dire che "Dio è morto" non ha nessun bisogno di essere rifatta. E' perfetta così. Cristallizzata nella versione di Augusto Daolio e dei Nomadi di quasi 50 anni fa (47 per la precisione). Tanto che anche i rifacimenti dello stesso Guccini non hanno aggiunto niente. Ma provate ad ascoltarla."Dio è morto" non è che uno degli undici capitoli in cui si dipana questa "Guccineide", ma l'ho citato non a caso subito, perché è forse la canzone che ha subito la trasformazione più profonda e peraltro azzeccata. Se facciamo la tara delle parole, potrebbe anche trattarsi di una canzone del tutto nuova. Il plagio lo concedono solo con prove maggiori. La musica resta sospesa e in sottofondo, dando la sensazione di una tensione crescente, mentre Canossi salmodia il celebre testo, facendone una sorta di preghiera laica, sommessa e intensa. Più che un urlo... (continua)
I luf cantano Guccini
Certo che si può sempre dire che "Dio è morto" non ha nessun bisogno di essere rifatta. E' perfetta così. Cristallizzata nella versione di Augusto Daolio e dei Nomadi di quasi 50 anni fa (47 per la precisione). Tanto che anche i rifacimenti dello stesso Guccini non hanno aggiunto niente. Ma provate ad ascoltarla."Dio è morto" non è che uno degli undici capitoli in cui si dipana questa "Guccineide", ma l'ho citato non a caso subito, perché è forse la canzone che ha subito la trasformazione più profonda e peraltro azzeccata. Se facciamo la tara delle parole, potrebbe anche trattarsi di una canzone del tutto nuova. Il plagio lo concedono solo con prove maggiori. La musica resta sospesa e in sottofondo, dando la sensazione di una tensione crescente, mentre Canossi salmodia il celebre testo, facendone una sorta di preghiera laica, sommessa e intensa. Più che un urlo... (continua)
donquijote82 20/5/2014 - 10:23
Perfetta per essere proposta sul palco di una celebrazione religiosa che celebra santi e madonne. La caterò domani sera ponendo l'accento su come non si realizzò allora il nostro sogno (non si è mai realizzato) né si realizzerà mai se non faremo nostre i versi della terza strofa. Perfetta. Qualche commento sopra ho letto ... resurrezione di un dio nuovo, lui ha preannunciato la venuta dell'oltreuomo, che Hitler ha identificato con la razza ariana.Purtroppo il commento è di anni addietro e sappiamo invece come bisognerà riscrivere la storia e riposizionare buoni e cattivi. Il piano della razza paneuropea fu di Kalergi e Hitler cercò di ostacolarla in ogni modo appena seppe dell'aiuto e dell'accordo con Francia ed Inghilterra. Nessun arianesimo se non inteso come protezione del genoma europeo contro la contaminazione e la soppressione delle razze nazionali (compresa l'italica). Durissimo da accettare ma i libri di storia sono scritti dai vincitori e da chi ha i mezzi. Grazie dell'ospitalità
Giorgio Carana 29/6/2015 - 23:41
Diciamo che 'sto sito a volte si fa notare per ospitare esemplari umani abbastanza curiosi. Come si suol dire: Dio è morto, Marx è morto e qualcuno non si sente molto bene...
Riccardo Venturi 1/7/2015 - 00:17
Bruno, nel 1964 la Repubblica popolare cinese aveva fatto esplodere la sua prima bomba atomica; la canzone si riferisce a quello (l’album di Guccini è del ’67, ma L’atomica cinese dovrebbe essere stata scritta un po’ prima). Erano gli anni delle tensioni tra URSS e Cina, tra l’altro.
L.L. 3/6/2015 - 09:55
Chanson italienne – L'atomica cinese – Francesco Guccini – 1967
LA BOMBE CHINOISE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/6/2015 - 20:05
Libera nos Domine
ATTENZIONE / APPELLO
Ci sarebbe bisogno URGENTE di tradurre questa canzone in LINGUA ARABA. Chiunque ne fosse in grado, o conoscesse qualcuno che lo è, è pregato di contattarci. Grazie.
CCG/AWS Staff 9/1/2015 - 21:50
Српска превођење разноврстаног порекла
9.1.2015
9.1.2015
La traduzione è, in massima parte, l'adattamento linguistico serbo della versione croata di Monia Verardi, nella sua recente revisione. Soltanto il "libera nos Domine" è stato reso con la corrispondente formula serbo-ortodossa. [CCG/AWS Staff]
ГОСПОДЕ ИЗБАВИ НАС
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 10/1/2015 - 00:33
Μετέφρασε στα Ελληνικά ο Ρικάρντος Βεντούρης
10.1.2015
Si dice a volte della morte pietosa. Poiché la morte, invece, pietosa non è mai perché non è affatto nata per esserlo, preferisco dire che, in date circostanze, sa risparmiare. Ad esempio, a Gian Piero Testa ha risparmiato di vedere il disastro di questi ultimi giorni (disastro che sarà meglio apprezzato nel prossimo futuro, quando in mezza Europa e in primis in Francia regneranno i fascismi razzisti ben preparati dai fratelli Kouachi e dai loro camerati in salsa "jihadista"). Gian Piero Testa era un uomo autenticamente laico, ma nel senso primario della parola: popolare (λαïκός). Dotato sì di una cultura profondissima e solida, ma ancorata alle radici più profonde della gente comune di ogni provenienza e pensiero. Gli dedico questa modestissima traduzione pressoché alla lettera di questa canzone che, in questi giorni, è divenuta assolutamente... (continua)
10.1.2015
Si dice a volte della morte pietosa. Poiché la morte, invece, pietosa non è mai perché non è affatto nata per esserlo, preferisco dire che, in date circostanze, sa risparmiare. Ad esempio, a Gian Piero Testa ha risparmiato di vedere il disastro di questi ultimi giorni (disastro che sarà meglio apprezzato nel prossimo futuro, quando in mezza Europa e in primis in Francia regneranno i fascismi razzisti ben preparati dai fratelli Kouachi e dai loro camerati in salsa "jihadista"). Gian Piero Testa era un uomo autenticamente laico, ma nel senso primario della parola: popolare (λαïκός). Dotato sì di una cultura profondissima e solida, ma ancorata alle radici più profonde della gente comune di ogni provenienza e pensiero. Gli dedico questa modestissima traduzione pressoché alla lettera di questa canzone che, in questi giorni, è divenuta assolutamente... (continua)
ΘΕΟΣ ΦΥΛΑΞΟΙ
(continua)
(continua)
controllata da Gustavo Sierra Fernández che mi ha detto che "está muy bien"... gracias
LIBERA NOS DOMINE
(continua)
(continua)
Tradução para português de Riccardo Venturi
17.1.2014
17.1.2014
A tradução é dedicada à memória de
JOSÉ SARAMAGO
escritor de fala portuguesa
Luz na Cegueira do obscurantismo religioso.
Obrigado.
JOSÉ SARAMAGO
escritor de fala portuguesa
Luz na Cegueira do obscurantismo religioso.
Obrigado.
LIVRE-NOS O SENHOR
(continua)
(continua)
JE NE SUIS PERSONNE
Poiché sono già passate diverse ore dai fatti di Tunisi è ancora non si è visto nessun cartello o tag "JE SUIS", né in francese e né in alcuna altra lingua, il sottoscritto provvede a fornire quantomeno un'utile base per chi volesse, putacaso, identificarsi con una ventina di disgraziati tra crocieristi della Costa e tunisini. Ma, poiché dubito che l'assalto al museo del Bardo susciterà nel mondo ondate di identificazione, sarà meglio dire le cose come stanno, e definitivamente: non "siamo" proprio niente e nessuno.
Non c'è la "libertà di espressione", ma dei banali turisti dentro un museo. Non c'è nessun insulto a profeti vari, sentimenti religiosi e dogmi rivelati, ma un normalissimo parcheggio nel quale erano entrati dei pullman. Non ci sono famosi vignettisti mezzi anarchici o chissà cosa, ma persone qualsiasi. In ultimo, non c'è neanche Parigi ville lumière, ma... (continua)
Poiché sono già passate diverse ore dai fatti di Tunisi è ancora non si è visto nessun cartello o tag "JE SUIS", né in francese e né in alcuna altra lingua, il sottoscritto provvede a fornire quantomeno un'utile base per chi volesse, putacaso, identificarsi con una ventina di disgraziati tra crocieristi della Costa e tunisini. Ma, poiché dubito che l'assalto al museo del Bardo susciterà nel mondo ondate di identificazione, sarà meglio dire le cose come stanno, e definitivamente: non "siamo" proprio niente e nessuno.
Non c'è la "libertà di espressione", ma dei banali turisti dentro un museo. Non c'è nessun insulto a profeti vari, sentimenti religiosi e dogmi rivelati, ma un normalissimo parcheggio nel quale erano entrati dei pullman. Non ci sono famosi vignettisti mezzi anarchici o chissà cosa, ma persone qualsiasi. In ultimo, non c'è neanche Parigi ville lumière, ma... (continua)
Riccardo Venturi 18/3/2015 - 21:11
Piazza Alimonda
la giudico una grande canzone... e l album molto bello
valter mariotti 3/3/2015 - 13:45
La Locomotiva
CATALANO / CATALAN - Silvia Comes
Versione catalana di Miquel Pujadó cantata da Silvia Comes
dallo spettacolo "Cançons d'amor i anarquia" dedicato a Salvador Puig Antich
Silvia Comes, cantautrice, musicista e compositrice di Barcellona, canta sia in castigliano che in catalano. Ancora molto giovane, ha accompagnato Lluis Llach nelle tournée Un núvol blanc e Un pont de mar blava. Il suo legame con la poesia è continuo e fertilissimo. A fine anni Novanta in duo con Lidia Pujol incide due dischi con poesie di Luis Cernuda, Jaime Gil de Biedma e i poeti beat statunitensi.
Nel 2007, dopo un silenzio di sette anni, esce Faro, il suo primo disco solista. Nel 2013 vince il Premio BarnaSants con uno spettacolo dove mette in musica le poesie di Gloria Fuertes.
Versione catalana di Miquel Pujadó cantata da Silvia Comes
dallo spettacolo "Cançons d'amor i anarquia" dedicato a Salvador Puig Antich
Silvia Comes, cantautrice, musicista e compositrice di Barcellona, canta sia in castigliano che in catalano. Ancora molto giovane, ha accompagnato Lluis Llach nelle tournée Un núvol blanc e Un pont de mar blava. Il suo legame con la poesia è continuo e fertilissimo. A fine anni Novanta in duo con Lidia Pujol incide due dischi con poesie di Luis Cernuda, Jaime Gil de Biedma e i poeti beat statunitensi.
Nel 2007, dopo un silenzio di sette anni, esce Faro, il suo primo disco solista. Nel 2013 vince il Premio BarnaSants con uno spettacolo dove mette in musica le poesie di Gloria Fuertes.
LA LOCOMOTORA
(continua)
(continua)
26/10/2014 - 21:14
Guccini e la sua “Locomotiva”: stasera si “lanciano” contro la Tav
da notav.info
da repubblica (si da repubblica!) - Il cantautore emiliano alle 21 ad Almese assieme a Marco Aime per raccogliere fondi a favore di un “Tribunale Permanente dei Popoli sulla repressione in Valsusa”. “Non sono informato sulle questioni tecniche, ma se qualcuno si oppone a chi vuole bucare una montagna mi sento dalla sua parte”, aveva dichiarato tempo fa
di JACOPO RICCA
Francesco Guccini sposa la battaglia No Tav. “Sembrava il treno anch’esso un mito di progresso”, recita la sua “Locomotiva”, la canzone che l’ha reso famoso e che chiudeva i suoi concerti, ma per il cantautore emiliano il Tav in Valsusa non c’entra nulla con il progresso e, insomma, non s’ha da fare. E allora non lancerà una locomotiva contro “un treno di lusso e pieno di signori”, come il ferroviere anarchico della sua ballata, ma ha scelto... (continua)
da notav.info
da repubblica (si da repubblica!) - Il cantautore emiliano alle 21 ad Almese assieme a Marco Aime per raccogliere fondi a favore di un “Tribunale Permanente dei Popoli sulla repressione in Valsusa”. “Non sono informato sulle questioni tecniche, ma se qualcuno si oppone a chi vuole bucare una montagna mi sento dalla sua parte”, aveva dichiarato tempo fa
di JACOPO RICCA
Francesco Guccini sposa la battaglia No Tav. “Sembrava il treno anch’esso un mito di progresso”, recita la sua “Locomotiva”, la canzone che l’ha reso famoso e che chiudeva i suoi concerti, ma per il cantautore emiliano il Tav in Valsusa non c’entra nulla con il progresso e, insomma, non s’ha da fare. E allora non lancerà una locomotiva contro “un treno di lusso e pieno di signori”, come il ferroviere anarchico della sua ballata, ma ha scelto... (continua)
daniela -k.d.- 18/2/2015 - 20:26
Riccardo Venturi 26/1/2015 - 18:50
Libera nos Domine
Antiwar Songs Blog
De tous les imbéciles de toute race, de toute couleur De ces foutus calotins et de leur odeur Des jacobins fous et de leur ardeur Des visionnaires et des martyrs de la haine et de la terreur. De celui qui t’envoie au paradis en disant « C’est par amour » Des manichéens qui te hurlent « Ou avec […]
Antiwar Songs Staff 2015-01-10 14:10:00
Francesco Guccini: Le ragazze della notte
Analisi spettacolare di una canzone che anch'io, nel mio piccolo, ho sempre considerato ingiustamente sottovalutata. P.S.: pagherei per vedere coi miei occhi quel barista pretesco con accento avellinese nell'atto della confessione...
Erlebnis72 18/12/2014 - 18:44
Caro, o cara, Erlebnis, ti sei preso/a davvero un bel nom de plume; "esperienza", "cosa vissuta". Mi hai riportato alla mente anni davvero lontani oramai, era l'estate del '95. Chi mi vedesse ora stenterebbe a crederlo, ma per qualche astruso motivo sono stati gli unici mesi della mia vita in cui mi sono tagliato la barba (che porto da quando ho 17 anni, ne ho 51) e non solo. All'età di anni 32 passai quell'estate a fare il gagà al "Select", la sera mi mettevo in giacca e cravatta e bevevo i cocktails più astrusi preparati dal barista avellinese (di Ariano Irpino per la precisione). Qua e là facevo ballare delle signore: all'epoca ero quasi filiforme, alto oltre 1,90 come sono. Che storia, a ripensarci. Poi successe persino che, una sera, mi decisi a andare al microfono a cantare una canzone. Cantai questa qua, che è una specie di fissazione per me. Ha anch'essa a che fare con la notte, ma quel che avevo in testa per davvero lo sa...solo il barista. Ti dedico questa canzone di anni remoti oramai.
Riccardo Venturi 18/12/2014 - 22:25
Minkia, Riccardo! Questa poi!?! Incrèdibol bat trù!
Ma facevi solo il gagà per diletto o proprio il "gigolò"?
Te lo chiedo perchè la seconda ipotesi non farebbe altro che confermare la tua passione per le "lingue" (hi, hi, hi!)
E poi so bene quanto possono costare dizionari e grammatiche... (hu, hu, hu!)
Ischerzi a parte, sei davvero un uomo dalle mille storie e dalle mille risorse...
Saluti
PS. Ho fatto da poco una compilescion di Adamo per una mia cugina e indovina un po' con quale canzone si apre e si chiude?!?
Ma facevi solo il gagà per diletto o proprio il "gigolò"?
Te lo chiedo perchè la seconda ipotesi non farebbe altro che confermare la tua passione per le "lingue" (hi, hi, hi!)
E poi so bene quanto possono costare dizionari e grammatiche... (hu, hu, hu!)
Ischerzi a parte, sei davvero un uomo dalle mille storie e dalle mille risorse...
Saluti
PS. Ho fatto da poco una compilescion di Adamo per una mia cugina e indovina un po' con quale canzone si apre e si chiude?!?
Uno stupefatto (e ammirato) B.B. 18/12/2014 - 22:50
Assolutamente per diletto, e forse un po' anche per dimenticare, mettiamola così. Dimenticare un khävølo, ovviamente, ma qui si va nel campo dei segreti confessati al famoso barista avellinese. Però, per continuare la storia un po', un'altra cosa che pochi immaginerebbero è che ho fatto, in un passato ancor più remoto, anni di scuola di ballo, pensa tu. Esibendomi poi persino in tangacci a matrimoni altrui, e ballando un'indimenticabile notte sotto Castel Del Monte. Ti dico tutto questo per ricordo, sembra un altra epoca davvero...però devo dirti che, ogni tanto, mi ci butto ancora anche se in situazioni improbabili. Nell'estate del 2013, ad esempio, ho fatto ballare un bel valzer ad un anarchico volterrano con la bandana, in mezzo di strada, durante un concerto di Alessio Lega e Guido Baldoni sistemati a suonare su un furgone Volkswagen cassonato. Si era quasi leggiadri, oltre che briachi come tegoli...
Riccardo Venturi 18/12/2014 - 23:45
Bisanzio
Vorrei segnalare la menzione di questa pagina (compresa la parodia "campigiana"...) da parte di una grande e vecchia amica (NB "vecchia" nel senso di amica da parecchio tempo, sia chiaro!): Iside65, vale a dire Silvia Torelli, nel suo blog Little Precious Things. Come si evince da questo post, siamo pure riusciti a farcela andare, a Istanbul!
Riprendendo in mano questa pagina e il suo contenuto, e rendendoci conto che questa canzone parla proprio della Rivolta di Nika e della strage dell'Ippodromo del gennaio 532, pur restando ferma la sua oniricità, si è deciso di toglierla dagli "Extra" e di attribuirle una pagina propria.
Riprendendo in mano questa pagina e il suo contenuto, e rendendoci conto che questa canzone parla proprio della Rivolta di Nika e della strage dell'Ippodromo del gennaio 532, pur restando ferma la sua oniricità, si è deciso di toglierla dagli "Extra" e di attribuirle una pagina propria.
Riccardo Venturi 7/11/2014 - 20:06
Delitti, arresto e morte di Federigo Bobini, detto Gnicche
[1871]
Un bruscello componimento in ottava rima composto da Giovanni Fantoni, bottaio e cantastorie toscano, all’indomani della morte per mano dei carabinieri del brigante aretino Federigo Bobini, detto “Gnich” e, quindi – siccome siamo in Toscana - “Gnicche” (1845-1871).
Testo trovato qui
Non so se si usi ancora oggi, ma mia mamma, che è di origine toscana, mi riferisce che la nonna (aretina di Arezzo), quando i figli piccoli la facevano arrabbiare, li apostrofava con “Te tu sei peggio di Gnicche!”
E Federigo Bobini detto “Gnicche” doveva essere davvero un tipaccio. Con un fratello condannato per omicidio e un altro protettore in un bordello, anche Federigo non sarà cresciuto tanto dritto. Inadatto al lavoro e alla subordinazione, precocissimo nei furti, a Gnicche piaceva bere, e bene, e giocare, e forte, autoconvocandosi spesso nelle case dei nobili, coltello alla mano, per spennarli... (continua)
Un bruscello componimento in ottava rima composto da Giovanni Fantoni, bottaio e cantastorie toscano, all’indomani della morte per mano dei carabinieri del brigante aretino Federigo Bobini, detto “Gnich” e, quindi – siccome siamo in Toscana - “Gnicche” (1845-1871).
Testo trovato qui
Non so se si usi ancora oggi, ma mia mamma, che è di origine toscana, mi riferisce che la nonna (aretina di Arezzo), quando i figli piccoli la facevano arrabbiare, li apostrofava con “Te tu sei peggio di Gnicche!”
E Federigo Bobini detto “Gnicche” doveva essere davvero un tipaccio. Con un fratello condannato per omicidio e un altro protettore in un bordello, anche Federigo non sarà cresciuto tanto dritto. Inadatto al lavoro e alla subordinazione, precocissimo nei furti, a Gnicche piaceva bere, e bene, e giocare, e forte, autoconvocandosi spesso nelle case dei nobili, coltello alla mano, per spennarli... (continua)
Se Apollo assisterà la mente mia,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/10/2014 - 11:51
Il vecchio e il bambino
2012
I luf cantano Guccini
"Il vecchio e il bambino" è uno dei maggiori classici gucciniani, un brano che si ascolta una volta e si fa fatica a scollarsi, pubblicato in "Radici", album del 1972, e scritta probabilmente qualche anno prima "Il vecchio e il bambino" risente positivamente del clima di riscoperta della fantascienza che animava gli anni '60. La fantascienza che traeva le sue origini in Robert Scheckley, Philip K. Dick, Richard Matheson o, guardando più indietro Ray Bradbury e Isaac Asimov. Quel bacino di fantasia stellare che fornirà i migliori semi per l'indimenticabile serie telvisiva "Ai confini della realtà". Guccini è culture di fantascienza e anche sceneggiatore delle "Storie dallo spazio profondo" disegnate da Bonvi e con lui concepite. Inoltre alle spalle c'è anche Bob Dylan e il suo canto sulla "dura pioggia che cadrà", inteso come fallout nucleare. Con tutti questi... (continua)
I luf cantano Guccini
"Il vecchio e il bambino" è uno dei maggiori classici gucciniani, un brano che si ascolta una volta e si fa fatica a scollarsi, pubblicato in "Radici", album del 1972, e scritta probabilmente qualche anno prima "Il vecchio e il bambino" risente positivamente del clima di riscoperta della fantascienza che animava gli anni '60. La fantascienza che traeva le sue origini in Robert Scheckley, Philip K. Dick, Richard Matheson o, guardando più indietro Ray Bradbury e Isaac Asimov. Quel bacino di fantasia stellare che fornirà i migliori semi per l'indimenticabile serie telvisiva "Ai confini della realtà". Guccini è culture di fantascienza e anche sceneggiatore delle "Storie dallo spazio profondo" disegnate da Bonvi e con lui concepite. Inoltre alle spalle c'è anche Bob Dylan e il suo canto sulla "dura pioggia che cadrà", inteso come fallout nucleare. Con tutti questi... (continua)
donquijote82 20/5/2014 - 09:55
Auschwitz, o Canzone del bambino nel vento
VENETO VICENTINO / VICENZA VENETIAN / VÉNITIEN DE VICENZA / VICENZAN VENETONKIELI
Versione veneta (vicentino centrale) di Andrea Seraglio
A version into Venetian (Vicenza central dialect) by Andrea Seraglio
Version en vénitien (dialecte central de Vicenza) par Andrea Seraglio
Andrea Seraglion käännös Veneton kieleen (Vicenzan keskimurreeseen)
23-07-2014
Beppe Righi, 2013
Versione veneta (vicentino centrale) di Andrea Seraglio
A version into Venetian (Vicenza central dialect) by Andrea Seraglio
Version en vénitien (dialecte central de Vicenza) par Andrea Seraglio
Andrea Seraglion käännös Veneton kieleen (Vicenzan keskimurreeseen)
23-07-2014
Beppe Righi, 2013
AUSCHWITZ
(continua)
(continua)
inviata da Andrea Seraglio 23/7/2014 - 11:48
×
Testo di Luciano Ligabue e Francesco Guccini
Musica di Luciano Ligabue
Album: Stagioni
Lyrics by Luciano Ligabue and Francesco Guccini
Music by Luciano Ligabue
Album: Stagioni (Seasons)
Paroles de Luciano Ligabue et Francesco Guccini
Musique de Luciano Ligabue
Album: Stagioni (Saisons)