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Grodek

Grodek
Versi di Else Lasker-Schüler (1869-1945), nella raccolta intitolata “Die gesammelten Gedichte” pubblicata nel 1917. La grande poetessa ebrea tedesca conobbe Georg Trakl a Berlino all’inizio del 1914, poco prima del suo richiamo sotto le armi, esperienza che lo porterà al tracollo psichico e al suicidio nell’ottobre di quello stesso anno.

GEORG TRAKL

Seine Augen standen ganz fern.
Er war als Knabe einmal schon im Himmel.

Darum kamen seine Worte hervor
Auf blauen und weißen Wolken.

Wir stritten über Religion,
Aber immer wie zwei Spielgefährten,

Und bereiteten Gott von Mund zu Mund.
Im Anfang war das Wort.

Des Dichters Herz, eine feste Burg,
Seine Gedichte: Singende Thesen.

Er war wohl Martin Luther.

Seine dreifaltige Seele trug er in der Hand,
Als er in den heiligen Krieg zog.

– Dann wußte ich, er war gestorben –

Sein Schatten weilte unbegreiflich
Auf dem Abend... (continua)
Bernart Bartleby 9/2/2015 - 13:59
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Santiago de Chile

Santiago de Chile
Interpretata da Los Bunkers nel loro album intitolato “Música libre”, pubblicato nel 2010, interamente dedicato al rifacimento di canzoni di Silvio Rodríguez.

La loro versione fu utilizzata come tema principale nella seria televisiva “Los Archivos del Cardenal”, dedicata ai casi di perseguitati politici che durante il regime di Pinochet, tra il 1973 ed il 1992, furono seguiti dall’allora arcivescovo di Santiago Raúl Silva Henríquez (1907-1999), acerrimo nemico della dittatura.
Bernart Bartleby 9/2/2015 - 11:54

Inno a Di Vittorio (Musica e versi veritieri di Giuseppe Angione su Giuseppe Di Vittorio undicenne)

Inno a Di Vittorio (Musica e versi veritieri di Giuseppe Angione su Giuseppe Di Vittorio undicenne)
Buona sera Anna,

leggo solo ora il suo intervento dello scorso agosto...

Se "c'è altro da raccontare" perchè non ce lo racconta, sempre che Lei lo valuti possibile ed opportuno?

Grazie
Un saluto
Bernart Bartleby 8/2/2015 - 20:28
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Libera terra

Libera terra
2012
SENZA PADRONE sogni e storie dell’impresa a proprietà collettiva.
(GP. Bigazzi – M. Del Testa – M. Cavallo – A. Granata – V. Catalano)
Bruciano i campi di grano, vanno in fumo gli ulivi,
(continua)
inviata da dq82 8/2/2015 - 17:39
Percorsi: Mafia e mafie
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Portavérta

Portavérta
d'après la version italenne d'une
Chanson en Lombardo brianzolo – Portavérta – Lorenzo Monguzzi - 2013
PORTE OUVERTE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/2/2015 - 14:46
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Le déserteur

Le déserteur
Complimenti per il magnifico lavoro che avete svolto.
Siete riusciti a documentare in modo scientifico un testo, una canzone che sa emozionare.
Un gran bel lavoro degno del grande Boris Vian.
Vi ringrazio
Pietro Abate
Pietro Abate 8/2/2015 - 14:30
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La volante

La volante
Album :Born Bad

feat. Marino Severini

Canzone dedicata a La volante dell'87a Brigata Garibaldi "Crespi" attiva nell'Oltrepo' Pavese
Fischia il vento..della libertà
(continua)
inviata da dq82 8/2/2015 - 11:47
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Bestia

Bestia
[2006]
Scritta da Álvaro Henríquez
Nell’album de Los Tres intitolato “Hágalo usted mismo”

Se No es cierto è dedicata al vecchio dittatore Augusto Pinochet, schiattato pochi mesi dopo l’uscita di “Hágalo usted mismo”, un’altra canzone dell’album è invece dedicata a Juan Manuel Guillermo Contreras Sepúlveda, ufficiale cui Pinochet affidò il comando della Dirección de Inteligencia Nacional (DINA), il famigerato servizio d’intelligence e polizia politica del regime.

Manuel Contreras era legatissimo ai gruppi di estrema destra e alla CIA americana già dalla fine degli anni 60 ed era noto per la sua metodicità nella raccolta d’informazioni e per la sua efficienza. Tant’è che a pochi giorni dal golpe era riuscito ad attivare 7 campi di detenzione dove si lavorava a pieno “regime”.

Contreras fu anche l’ideatore ed organizzatore della cosiddetta “Operación Cóndor”, volta ad eliminare gli oppositori... (continua)
Bestia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2015 - 23:09
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No es cierto

No es cierto
[2006]
Scritta da Álvaro Henríquez e Roberto “Titae” Lindl
Nell’album de Los Tres intitolato “Hágalo usted mismo”

Una canzone dedicata a Augusto José Ramón Pinochet Ugarte (1915-2006), uomo e soldato irreprensibile, onesto e leale.
Considerato apolitico e fedele alle istituzioni, nell’agosto del 1973 fu nominato capo dell’esercito cileno dal presidente cileno Salvador Allende in persona, consigliato in tal senso dal generale Carlos Prats che invece era inviso a parecchi settori militari.

Un mesetto più tardi fu proprio l’ottimo e fidato Pinochet a guidare il sanguinoso golpe militare contro il governo legittimo dell’Unidad Popular di Allende. E si autoproclamò capo supremo della nazione e presidente della giunta che governò manu militari il Cile fino al 1981.
In quegli anni fece eliminare fisicamente migliaia di oppositori, tra i quali il suo mentore Carlos Prats (assassinato a Buenos... (continua)
Nunca nadie entendío lo que dijiste ayer
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2015 - 22:04
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Las horas

Las horas
[2004]
Parole di Denisse Malebrán, cantante del gruppo.
Musica dei Saiko
Il brano che dà il titolo all’album registrato a Santiago de Chile nel 2003, giusto a 30 anni dal golpe fascista dell’11 settembre 1973.

Una canzone introspettiva che racconta il dramma di una donna che ha visto l’uomo amato desaparecido durante gli anni più bui della dittatura militare in Cile.
Desiertos, ríos, mar
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2015 - 21:01
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Delia

Delia
Versi di Pablo Neruda, nella raccolta “Memorial de Isla Negra” pubblicata nel 1964
Musica di Manuel García (1970-), cantautore, poeta e chitarrista cileno, fondatore del gruppo Mecánica Popular
Nel disco intitolato “eXile” del 2008, con Pau Guillamet "Guillamino", poeta catalano.

Delia del Carril Iraeta (1884-1989), è stata una pittrice argentino-cilena, compagna di Pablo Neruda (che la chiamava Hormiguita) per 20 anni, dal 1935 al 1955. Si conobbero nel 1934 in Spagna, a Madrid, dove Neruda era stato inviato come console dal governo cileno. Lui era un giovane trentenne, lei un’affascinante ultra-cinquantenne. Compromessi entrambi con la causa repubblicana, lasciarono la Spagna alla fine del 1936, pochi mesi dopo l’assassinio del loro amico Federico García Lorca, per trasferirsi prima in Francia e poi in Cile.
Delia es la luz de la ventana abierta
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2015 - 19:28

Refasola del guerrillero

Refasola del guerrillero
Canzone inedita scritta da Rolando Alarcón e dedicata a Manuel Rodríguez, avvocato, deputato, ufficiale dell'esercito, condottiero dall'aura leggendaria, protagonista della lotta d'indipendenza del Cile dalla Corona di Spagna.

Nell'anno stesso della proclamazione d'indipendenza (1818) Manuel Rodríguez fu arrestato su ordine del rivale Bernardo O'Higgins che lo fece trucidare in carcere.
A Manuel Rodríguez è intitolato il Frente Patriótico (FPMR), il gruppo guerrigliero protagonista dal 1983 della resistenza armata contro il regime di Augusto Pinochet.
Allá viene el guerrillero,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2015 - 18:43
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Lentes de Allende

Lentes de Allende
Canzone inedita scritta da Manuel García e Mario Villalobos, fonadatori del gruppo rock cileno Mecánica Popular

Formada en el año 1998, la agrupación de folklore-rock chilena Mecánica Popular dejó inmortalizada la canción “Los lentes de Allende”, composición que enfatiza las gafas características del líder político chileno.

“Lentes del Allende” gana en poesía simple pero llena de simbolismo sobre el modo en que la dictadura militar y sus elementos figurativos (”sangre, fuego, radares, hielo, infierno”) contrastan con todo aquello (avasallado por la fuerza militar) que condensan “Los lentes de Allende”. ”Giro hacia la gente, mis lentes de Allende”, es uno de los fragmentos de letra más lúcidos que identifica la sensibilidad humana de “saber mirar” a la gente con el legado político de Salvador Allende. Las “Lentes de Allende” ya no serían para la canción propiedad privada de Allende (o de su familia), sino del cantante Manuel García y de todo el pueblo chileno. (da 10 canciones de rock sobre el golpe militar en Chile)
Perros en la lluvia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2015 - 18:35
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Welcome to England

Welcome to England
Ft: Crazy Haze

Album: Listen (2011)
[Verse 1: Crazy Haze]
(continua)
7/2/2015 - 17:48
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لا أحد يعلم

لا أحد يعلم
Tributo a Nizar Zreik (l'autore della versione originale).

NB: nel disco Cuckooland, dove appare, la canzone è strumentale e le note allegate invitano a cantarsela da sè....
LA AHADA YALAM (NO ONE KNOWS)
(continua)
inviata da Marco Di Lillo / Flavio Poltronieri 7/2/2015 - 12:21
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Un blasfemo [Dietro ogni blasfemo c'è un giardino incantato]

Un blasfemo [Dietro ogni blasfemo c'è un giardino incantato]
Le Dieu des chrétiens est un père qui fait grand cas de ses pommes, et fort peu de ses enfants. (Denis Diderot, 1746)
Nicolò 7/2/2015 - 09:08
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Adele

Adele
Una volta, mi sembra, la parola "stalker" aveva però un significato un po' più vasto se non diverso, addirittura.
Inquadrandola così, vorrei ricordare comunque un film del 1970 di Jerzy Skolimowski:
https://www.youtube.com/watch?v=Ix-L57nUldE
Krzysiek Wrona 7/2/2015 - 02:26
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En el país de Nomeacuerdo

En el país de Nomeacuerdo
Nella scena finale de "La historia oficial" di Luis Puenzo c'è Gaby - la bimba che Alicia ha creduto sua ma che scopre essere figlia di desaparecidos - che intona come filastrocca questa splendida canzone...

"La historia oficial", scena finale
Bernart Bartleby 6/2/2015 - 23:08
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Ha muerto Elba Susana

Ha muerto Elba Susana
6 febbraio 2015

Due parole del traduttore. Ho preferito tradurre integralmente la poesia di Leonardo Castillo; il motivo, credo, si spiega da solo. Illustro questa traduzione con un'immagine dell'Isola d'Elba, come omaggio alla piccola Elba Susana vittima del terrorismo di stato e di uno stato terrorista. Non posso ovviamente sapere perché la piccola Elba si chiamava così, e quello che ho in testa altro non può restare che un'ipotesi e una suggestione; ma nel suo piccolo niente, il suo piccolo niente di una bambina che giocava nel portico di casa, Elba aveva comunque, pur non sapendolo, il nome di una lontanissima isola che è la mia. Come Leonardo Castillo avrebbe dato tutto per far tornare Elba Susana in vita, io le do l'isola del suo nome. Il due di luglio del 1969 io ero all'Elba e avevo quasi sei anni. Forse anche lei è là, mi piace pensare, che sta giocando felice su una spiaggia, lontana dall'orrore, lontana dagli orchi in divisa. Forse giochiamo assieme. [RV]
È MORTA ELBA SUSANA
(continua)
6/2/2015 - 20:29
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Resumen Porteño

Resumen Porteño
[1983]
Parole e musica di Luis Alberto Spinetta, detto “El Flaco”

Nel disco intitolato “Bajo Belgrano”, registrato con il gruppo Spinetta Jade tra luglio e settembre del 1983, proprio mentre si stava chiudendo la sanguinaria epoca della dittatura.
“Resumen Porteño” fu la canzone con cui Spinetta il 26 gennaio 1984 chiuse il suo storico live alle Barrancas de Belgrano, il quartiere di Buenos Aires dove era nato, il suo primo concerto in un’Argentina finalmente libera.

Una canzone che racconta la storia di tre giovani argentini negli anni che vanno dal 1976 al 1983, quelli del proclamato “Proceso de Reorganización Nacional”, roboante definizione per una delle dittature più feroci che abbiano mai insanguinato l’America Latina.

Ricky ha deciso di fuggire in Brasile per scampare al servizio militare. Infatti la sorte gli ha destinato un numero molto alto e sicuramente gli toccherà finire... (continua)
Ricky está listo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/2/2015 - 13:35
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Tempi difficili

Tempi difficili
2013
Portavérta

Un bella metafora dei tempi che corrono, non so se sia una vera CCG... agli altri admin l'ardua sentenza
Il paese ci gocciola addosso dai vetri appannati
(continua)
inviata da dq82 6/2/2015 - 11:22
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La tempesta

La tempesta
2013
Portavérta

"io non ho più parole di pace per la vostra guerra"
Io ne ho fatte di cose sbagliate,sì Signore
(continua)
inviata da DoNQuijote82 6/2/2015 - 11:15
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Patria Trelew

Patria Trelew
[1974]
Scritta da Naldo Labrín, componente del gruppo Huerque Mapu (“Messaggeri della terra”, in lingua mapuche).
Nel disco intitolato “Montoneros” (o “Cantata Montoneros”)

I Huerque Mapu sono stati (o sono, che recentemente si sono ricostituiti per l’ennesima volta) un gruppo che faceva musica militante, espressione della sinistra peronista nell’argentina della prima metà degli anni 70. Tutti i testi della “Cantata Montoneros” sono disponibili su Pacoweb, portale dedicato alla musica andina ma francamente più che di canzoni si tratta di slogan da comizio sessantottino e in definitiva sono, a mio parere, piuttosto stucchevoli e brutte.
Ne faccio menzione perché comunque restano la testimonianza di un periodo molto convulso e difficile della storia argentina, una fase che oltretutto non ho mai compreso fino in fondo e che mi ha sempre lasciato molto perplesso.
Proverò adesso a dire una... (continua)
[Recitado]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/2/2015 - 10:37
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Adieu Sacco & Vanzetti

Adieu Sacco & Vanzetti
ADDIO SACCO E VANZETTI
(continua)
inviata da Francesca Macilletti 6/2/2015 - 01:01

Au matin du Grand Soir

Au matin du Grand Soir
Au matin du Grand Soir

Chanson française – Au matin du Grand Soir – Marco Valdo M.I. – 2015



Je lisais l'autre soir cette phrase que j'ai mise en exergue à la chanson… et si je l'ai mise là, il y a une double raison.

Deux raisons, veux-tu dire, Marco Valdo M.I. et lesquelles ?

Oui, deux raisons et sans doute, même plus encore. La première, c'est cette phrase elle-même qui m'a paru résumer cette idée de Grand Soir et de matin du Grand Soir. Toute l'histoire en une ligne, soutenue par un fort vent d'optimisme et de joie de vivre. La deuxième (car il y en aura d'autres, réflexion faite !), c'est que je lisais à ce moment une chanson chantée par Marc Ogeret et qui parlait du matin du Grand Soir elle-aussi Le Matin du Grand Soir. La troisième raison, c'est que tout cela a ravivé dans ma mémoire une antienne dont je ne sais plus si j'en ai été l'auteur ou si elle m'est venue d'ailleurs ; en... (continua)
« Bientôt peut-être, les ténèbres traversées des flammes du Grand Soir couvriront la terre. Puis, viendra l'aube de joie et de fraternité » – A dolphe Retté dans Le Libertaire – 1899 (continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/2/2015 - 16:53
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Las increíbles aventuras del Señor Tijeras

Las increíbles aventuras del Señor Tijeras
[1974]
Parole di Charly García
Musica di Charly Garcia e Nito Mestre (Sui Generis)
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”

Una canzone sulla censura. Inutile dire che fu censurata, con il taglio netto dell’ultima strofa: “Io detesto la gente che ha il potere di dire quello che è bene e pure quello che è male. Solo il popolo, amico mio, è capace di capire. I censori di idee tremeranno di orrore davanti all’uomo libero con il corpo in pieno sole.”

Il personaggio del Señor Tijeras – che così tanto ricorda Agostino, il segretario dell’Organizzazione Internazionale della Moralità Pubblica interpretato da Albero Sordi ne “Il moralista” diretto nel 1959 da Giorgio Bianchi – ha anche un nome e un cognome: si tratta di Miguel Paulino Tato, detto Néstor (1902-1986), giornalista e critico cinematografico che dalla sua scrivania di presidente dell’“Ente de Calificación Cinematográfica” diresse la censura dal 1974 fin quasi al termine della dittatura di Videla e soci.
Escondido atrás de su escritorio gris
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/2/2015 - 16:12
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El show de los muertos

El show de los muertos
[1974]
Parole di Charly García
Musica di Charly Garcia e Nito Mestre (Sui Generis)
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”

Una canzone che nella scaletta del disco originario doveva essere la prosecuzione di Juan Represión che però i Sui Generis furono costretti ad elimiminare e sostituire con “Tango en segunda” (comunque anch’essa dotata di una certa forza: “Alguna gente que conozco vive metida en un baúl”, o “A mi no me gusta tu cara y no me gusta tu olor”)…

Il brano si apre significativamente con un suono di sirene della polizia ed è ancora dedicato a Juan Represión, quello che dorme tranquillo, senza sapere che sta contribuendo all’assassinio di qualcuno, Juan Represión che solo in apparenza conduce una vita normale e che crede di avere la mani pulite ed invece ha i morti ammazzati sulla coscienza e le mani e i vestiti lordi di sangue…

Perché la censura... (continua)
Tengo los muertos todos aquí
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/2/2015 - 15:40
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Juan Represión

Juan Represión
[1974]
Scritta da Charly García
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”

“Pequeñas anécdotas sobre las instituciones” - pubblicato pochi mesi dopo la morte dell’appena rieletto presidente Juan Domingo Perón e con il paese già nel caos completo che sfocerà di lì a poco nella svolta fascista – è stato uno dei dischi più censurati nella storia della musica argentina.
Charlie Garcia, autore di tutti i testi, fu costretto a cambiarne la maggior parte ma due brani, “Juan Represión” e “Botas locas”, furono del tutto espunti dalla prima edizione dell’album (e vennero inseriti per la prima volta soltanto in un'antologia del 1991!). I Sui Generis osarono proporli dal vivo in un concerto a Montevideo, Uruguay, nel 1975 e vennero praticamente tirati giù dal palco dalla polizia, arrestati e interrogati per ore…

La canzone è un allegoria del cittadino benestante ed amante... (continua)
Juan Represión viste
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/2/2015 - 13:58
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Cielo del ' 69

Cielo del ' 69
Bernart Bartleby 5/2/2015 - 09:51




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